A prima vista sembrano dei normali capannoni industriali e anche le loro ubicazioni in aree industriali o sub urbane possono trarre in inganno. In realtà sono delle aziende agricole al momento orientate alle produzioni orticole. Ortaggi a foglia, erbe aromatiche ed erbe officinali, coltivazioni che ben si prestano per testare gli impianti in vista di applicazioni più impegnative essendo foriere sia di alti rapporti fra volumi di prodotto e scarti sia di rapidi accrescimenti. Da sottolineare il termine “impianti”.
All’interno dei capannoni non sono in effetti presenti distese di terra, ma pavimenti resinati sui quali poggiano scaffali a più piani sui quali sono collocati dei vassoi che a loro volta contengono le piantine. Niente terra quindi, ma substrati sintetici o misti che permettono alle radici di attecchire e svilupparsi sviluppando di conseguenza la pianta.
Tutto pilotato in elettronico, le novità della “Vertical Farm”
A nutrirla in maniera adeguata, a ventilarla e a creare il clima più adatto alla crescita in termini di luminosità e temperatura provvede un sistema computerizzato che gestisce anche l’irrigazione arrivando, negli impianti più moderni e attrezzati, a controllare pure i robot preposti all’inserimento nei vassoi dei germogli e, successivamente, al prelievo delle piante quando giunte a maturazione.
Attraverso le “Vertical Farm”, così si chiamano questi sistemi di produzione altamente industrializzati, è possibile produrre cibi sani e controllati in volumi superiori a quelli che normalmente realizzati utilizzando le aree su cui gravano i capannoni dando anche luogo a importanti ottimizzazioni delle operazioni di raccolta e manipolazione dei prodotti.
Fra i vantaggi anche la riduzione dei trattamenti fitosanitari in quanto clima e ventilazione sono strutturati in modo da mantenere le condizioni interne ideali, evitando l’insorgenza di patogeni e muffe né manca la possibilità di inserire negli ambienti adeguati volumi di anidride carbonica nel caso questi dessero origine a congrui aumenti delle produzioni.
Le Vertical Farm all’atto pratico rappresentano l’estremizzazione dei concetti di agricoltura 4.0 industrializzata, orientamento produttivo che farà storcere il naso agli amanti dell’arcaico e del tradizionale oltre che ai sostenitori del bio. Vero è, però, che se davvero nel 2050 gli abitanti della Terra supereranno i nove miliardi e che se entro la stessa data si vorranno compiere i primi passi verso la colonizzazione della Luna e di Marte, le Vertical Farm rappresenteranno l’unica risorsa oggi ipotizzabile per fornire alle varie popolazioni cibi sani, prodotti in quantità adeguate e in maniera sostenibile oltre che per permettere l’autonomia delle colonie spaziali.
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Titolo: “Vertical farm”, la nuova frontiera dell’agricoltura sostenibile 4.0
Autore: Redazione