Non tutti i processi estrattivi e distribuivi delle fonti fossili emettono gas serra allo stesso modo. Ogni barile/equivalente di petrolio estratto, processato e distribuito ha infatti un impatto emissivo diverso a seconda del Paese considerato. Ciò in funzione delle origini della fonte stessa, non sempre agevole, nonché delle dinamiche di raffinazione e trasporto.
La classifica
A sorpresa, a condurre la poco lusinghiera classifica è il Canada, Paese alquanto moderno ed evoluto che però emette circa 43 chili di anidride carbonica per ogni barile/equivalente di petrolio. Notevole, visto che la media mondiale è intorno a 18. A seguire Iran con 27, Iraq con 25 e la Russia con 22. Sotto la media Cina e Brasile, al quinto e sesto posto con circa 16, battendo gli Usa che di chili per barile ne emettono una dozzina. Poco al di sotto Kuwait ed Emirati Arabi Uniti. Chiude la Top Ten l’Arabia Saudita, con otto chilogrammi di anidride carbonica per barile equivalente.
Capita, quando per estrarre petrolio basta dare un calcio a una pietra nel deserto, anziché doverlo pompare da strati geologici profondi e poco amichevoli da perforare.
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Titolo: Un barile di petrolio non vale l’altro
Autore: Redazione