Trinciatrici fluviali Seppi, alleate del territorio

Trinciatrici fluviali Seppi, alleate del territorio

Resteranno a lungo nella memoria le immagini del ponte sul fiume Lamone, in Romagna, contro il quale si sono fermate tonnellate di tronchi e ramaglie trasportate da una piena che ha poi causato l’ennesima esondazione delle acque nei terreni circostanti. Danni che potevano essere evitati, o per lo meno molto limitati, grazie a una maggiore cura degli argini e della vegetazione che insiste sopra di essi, attività affrontabili però solo attraverso attrezzature appositamente sviluppate per eliminare velocemente sia il materiale erbaceo sia quello legnoso anche quando di grandi dimensioni. E’ quello il profilo di missione cui guardano le nuove attrezzature presentate da Seppi lo scorso dieci ottobre durante un workshop tecnico e dinamico cui erano stati invitati gruppi selezionati di operatori di settore e di contoterzisti. Progettate per garantire quell’indispensabile connubio tra efficienza e precisione operative in fase di manutenzione idrogeologica degli argini fluviali, le macchine avanzano le più recenti e specifiche soluzioni costruttive maturate da Seppi nel settore delle trinciatrici di media potenza, lo stesso in cui risultano inserite le nuove “S7 Dyna”, installabili sia frontalmente sia posteriormente.

Fronti di lavoro no a 275 centimetri

Operano sulla base di un fronte di lavoro compreso tra i 125 e i 250 centimetri e sono in grado di sminuzzare arbusti e ramaglie fino a sette centimetri di diametro con velocità di avanzamento che possono raggiungere anche i dieci chilometri l’ora grazie in particolare al rotore “Helix Rotor” ad alta velocità periferica. Caratterizzate dalla capacità di offrire ampie traslazioni laterali, propongono componenti facilmente intercambiabili che mirano a garantire un’elevata longevità della macchina anche se impiegata spesso in ambienti difficili. Questi ultimi sono peraltro il naturale ambito applicativo della trinciatici “L9 Flex”, attrezzature che si orientano specificamente alle attività di manutenzione degli argini fluviali grazie alla presenza di un sistema di spostamento laterale a comando idraulico denominato “PentaLink”. Integra due stabilizzatori aggiuntivi collegati all’asse del trattore e consente di ampliare in completa sicurezza di ulteriori 107 centimetri un fronte di lavoro che in assetto standard copre un range compreso tra i 175 e i 275 centimetri. Ne deriva un’elevata versatilità di utilizzo che, abbinata a angoli di inclinazione di 90 gradi verso l’alto e di 65 gradi verso il basso, consente di effettuare lavorazioni precise in completa sicurezza indipendentemente dalla pendenza degli argini e dalla conformazione dei terreni.

Trinciano tronchi da 20 centimetri

Le medesime doti che nell’ambito delle attrezzature dedicate a equipaggiare escavatori di peso compreso tra 12 e 21 tonnellate sono proposte anche dalle nuove testate “E20 Direct”, attrezzature in grado di trinciare vegetazione e arbusti fino a 20 centimetri di diametro grazie a un rotore brevettato di ultima generazione, integrante utensili fissi “Mini Duo” e “Mini Extreme” rinforzati con inserti di carburo di tungsteno. Si abbina a una trasmissione idraulica denominata “Direct Drive” parzialmente integrata nello stesso rotore che assicura una riduzione del 50 per cento della perdite di potenze indotte dagli attriti permettendo anche di eliminare i componenti soggetti a usura, pulegge e cinghie trapezoidali in primis, azzerando così i rischi di avarie e minimizzando i fermi macchina di manutenzione. Agli ambiti applicativi difficilmente accessibili a mezzi tradizionali guarda infine il nuovo portattrezzi radiocomandato “Max 75 le”, equipaggiato per l’occasione con la trinciatrice frontale “H5RC 155”, capace di operare in modo sicuro anche su pendenze fino a 55 gradi.

Titolo: Trinciatrici fluviali Seppi, alleate del territorio

Autore: Redazione

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