Il gruppo Merlo ha rivisto la gamma dei suoi trattori forestali a marchio Tre Emme orientandola alle alte potenze con i nuovi modelli “Mm250X” e “Mm350X“, il primo già sul mercato dallo scorso febbraio e il secondo in arrivo entro la fine di settembre. Entrambi aggiorni con l’introduzione di motorizzazioni stage V, mentre esce dal listino il modello di attacco “Mm200X”.
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Tempo di rinnovamento anche per i trattori forestali. Lo stage V non lascia scampo ad alcun tipo di macchina semovente e dopo aver allineato a tale normativa i suoi sollevatori telescopici, il gruppo Merlo ha messo mano anche ai trattori forestali a marchio Tre Emme. Fino a ieri disponibili con tre livelli di potenze nominali per 200, 250 e 350 cavalli.
Solo i modelli più gettonati
Fra questi, la prima taratura era però poco gettonata da un’utenza che, dovendo approcciare attività quanto mai diversificate, non è mai sazia in termini di prestazioni. Quindi la parte del leone a livello commerciale la facevano i modelli da 250 e 350 cavalli. Su questi si è quindi concentrata l’attenzione dei tecnici piemontesi che hanno approfittato della necessità di motorizzare le nuove macchine con unità emissionate stage V per aggiornarne contenuti e funzionalità.
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Gamma completa a Settembre
Da qui l’aggiornamento dei due nuovi modelli siglati Mm250X e Mm350X. Il primo dei quali disponibile sul mercato da Febbraio, mentre il secondo lo sarà entro fine Settembre 2022. Va precisato che, a parte il livello di potenza, le due macchine molto condividono a livello di componenti.
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A partire dai sei cilindri turbodiesel Deutz serie “Tcd L6”, che si differenziano nelle cubature a seconda del modello, e dalle nuove trasmissioni idrostatiche Sauer azionate da pompe e motori a cilindrata variabile. Sistemi gestite elettronicamente e asserviti da un cambio a due gamme di produzione Dana con comando elettro-idraulico. Grazie a tale gruppo la trasmissione realizza due modalità di avanzamento la prima delle quali, orientata alla strada, permette variazioni combinate fra velocità di marcia e il regime motore tramite pedale acceleratore.
Modalità specifica per il lavoro
La seconda è invece la modalità di lavoro e permette di gestire separatamente il regime motore mediante l’acceleratore a mano e le velocità di avanzamento mediante l’acceleratore o potenziometro su joystick. Prevista anche una terza gamma, super lenta, studiata per agevolare le attività di manutenzione espletate in ambienti particolarmente difficili.
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A tali ambiti guardano peraltro anche la doppia trazione permanente. Asservita da differenziali bloccabili al cento per cento e l’elevata manovrabilità indotta da un sistema di sterzo integrale programmabile sulla base di quattro diverse funzionalità.
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In caso di attività espletate in condizioni di luce precarie come per esempio risultano essere spesso le manutenzioni invernali viarie, sono invece disponibili di serie specifici pacchi di illuminazione a led che rischiarano a giorno l’intera area di lavoro permettendo così all’operatore di sfruttare al meglio gli ampi trasparenti antisfondamento proposti dalle nuove cabine.Ora omologate oltre che Rops-Fops anche Ops.
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Dotate di serie di climatizzatore automatico, poltrone di guida sospese e tre uscite di sicurezza una delle quali a cielo, i nuovi vani vantano piantoni di sterzo regolabili, joystick capacitivi che permettono la gestione delle attrezzature con una sola mano e un sistema informativo di bordo digitale mutuato da quelli che già equipaggiano i sollevatori della Casa.
Tutto sempre sotto controllo
L’operatore ha quindi davanti a sé un display digitale che gli permette di avere sott’occhio lo stato funzionale della macchina. Un secondo display permette il controllo delle attività in essere fornendo tutti i parametri utili per operare in sicurezza. In primis le inclinazioni longitudinali e trasversali del veicolo. Presenti ovviamente anche i sistemi Merlo di connessione e diagnostica.
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Impianti essenziali per tutelare la sicurezza di mezzi destinati a operare spesso in aree isolate e di difficile accesso. Proprio alla luce di tali possibilità, Tre Emme ha anche previsto che i proiettori stradali siano a scomparsa. Così da minimizzarne i rischi di danneggiamento durante il lavoro. Per agevolare inoltre gli eventuali interventi meccanici o di manutenzione, si è mantenuta l’adozione della cabina ribaltabile.
Idraulica da paura
Le rivisitazioni cui Tre Emme ha sottoposto i suoi “MM” per dar vita ai nuovi “MM250X” e “MM350X” sono state avanzate all’insegna della robustezza strutturale. Così come delle potenzialità operative. Rientrano nel primo ambito i nuovi telai realizzati con acciai ad alta resistenza. Gli assali anteriori Dana tipo 223/66 e i cardani di trasmissione maggiorati.
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Mentre guardano a garantire la massima operatività, l’impianto idraulico load sensing. Con il circuito di servizio capace di erogare fino a 120 litri di olio al minuto e quello attrezzo capace di erogare un massimo di 285 litri/minuto su “Mm250X” e di 500 litri/minuto su “Mm350X”. A tale sistema si devono aggiungere la capacità di 45 quintali del sollevatore anteriore a comando elettroidraulico con posizione flottante, la possibilità di disporre di un sollevatore posteriore da 35 quintali di capacità e quella di equipaggiare la macchina con argani di alaggio in grado di esercitare forze di trazione massime dell’ordine delle dodici tonnellate e mezza.
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In opzione un sistema di avviamento per climi freddi, il circuito frenante idraulico per i rimorchi e un sistema autonomo che permette di disporre di aria compressa utile per la pulizia di filtri e dell’interno cabina. Di serie invece il monitoraggio in continuo delle velocità delle ventole di raffreddamento.
Tre Emme: nuovi Mm250X e Mm350X