Germania paralizzata dai trattori. A metà dello scorso mese di Gennaio gli agricoltori tedeschi hanno sfidato il Governo guidato da Olaf Scholz paralizzando per protesta le strade del Paese e sfilando compatti fino alla Porta di Brandeburgo, nel centro di Berlino.
A scatenare la loro ira la revisione del bilancio federale imposto da una sentenza della Corte costituzionale che ha giudicato incostituzionale un emendamento al bilancio 2021. Secondo la Corte, il Governo non poteva utilizzare per le politiche di transizione ecologica i fondi destinati alla lotta al Coronavirus e ciò ha aperto un buco di circa 60 miliardi di euro nel bilancio federale.
L’esecutivo ha quindi dovuto trovare risorse alternative per coprire i fondi mancanti e, tra le misure adottate, ha deciso di tagliare i sussidi per il comparto agricolo. In particolare, le agevolazioni per l’acquisto del gasolio.
Trattori, la protesta in Germania continua
Dopo le prime proteste, il Governo ha fatto parziale marcia indietro, non eliminando totalmente le agevolazioni ma rimodulandole in un arco triennale, con una riduzione del 40 per cento nell’anno in corso e del 30 per cento sia nel 2025 sia nel 2026. La decisione non ha però placato le proteste, così come a nulla è servito il tentativo di mediazione portato avanti lo scorso 15 gennaio dal ministro delle Finanze Christian Lindner, sonoramente contestato durante il suo intervento alla Porta di Brandeburgo, dove alla protesta degli agricoltori si è unita anche quella degli autotrasportatori, anch’essi colpiti dai tagli delle agevolazioni fiscali.
Se nelle prossime settimane non dovesse trovarsi un punto di incontro tra le esigenze del bilancio federale e le rivendicazioni dei settori agricolo e logistico il rischio concreto è di una paralisi nell’approvvigionamento dei beni alimentari che potrebbe non limitarsi alla sola Germania.
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Titolo: Trattori, la protesta in Germania si espande dagli agricoltori agli autotrasportatori
Autore: Redazione