C’è chi parla del futuro e chi il futuro lo fa. In tale contesto, Fendt anticipa già oggi le tendenze tecniche che domineranno la meccanizzazione agricola degli anni a venire con la serie “900 Vario Mt”
Secondo i più recenti studi la popolazione mondiale nel 2050 dovrebbe oscillare fra i nove miliardi e mezzo di individui e i dieci miliardi e 250 milioni, una forbice di incertezza di 750 milioni di persone indotta soprattutto dalle crescite dei popoli asiatici e africani che soino difficili da ipotizzare. Comunque sia, ci saranno più bocche da sfamare, molte delle quali avanzeranno anche esigenze alimentari più raffinate delle attuali. Il tutto a fronte di un calo delle superfici coltivabili indotto delle espansioni dei nuclei urbani, là dove andranno a vivere fra il 65 e il 70 per cento delle popolazioni. Dar da mangiare a tutti non sarà facile e per riuscirci sarà indispensabile spingere le rese per ettaro giocando oltre che su nuove specie colturali anche su nuove forme di meccanizzazione. Proprio in tal senso si stanno muovendo i più importanti costruttori di macchine, vuoi mediante l’incremento delle prestazioni motoristiche, per poter usare attrezzi sempre più grandi e quindi lavorare superfici sempre più ampie, con buona pace di chi predica il “piccolo è bello”, vuoi con l’automazione di macchine e attrezzature, per dar luogo ad attività full time senza i vincoli operativi indotti dalla presenza umana a bordo-macchina. Fra i costruttori più avanti in tale contesto Fendt, marchio che non ha mai lesinato ai suoi clienti cavalli e automatismi proponendo loro anche trattori in grado di tutelare al meglio i terreni grazie a una attenta ottimizzazione dei rapporti peso/potenza. Il rispetto del terreno è in effetti un obiettivo irrinunciabile se si vogliono forzare le rese e proprio in tale direzione guarda la linea di prodotto “Mt” costituita dai trattori propulsi mediante cingolature di gomma in luogo dei classici pneumatici. Due le famiglie attualmente a listino, una delle quali, quella costituita dai “900 Vario Mt”, concettualmente molto vicina ai trattori tradizionali serie “1000 Vario”, le macchine di più recente progettazione. I tre modelli “900 Vario Mt” siglati “938”, “940” e “943”, dispongono in effetti di trasmissioni “VarioDrive” serie “Ta 400” costituite da due motori idraulici azionati in modo indipendente uno dei quali risulta completamente disaccoppiabile alle velocità elevate così da eliminare le dissipazioni per trascinamento. In tali condizioni vengono annullati i suoi assorbimenti energetici e di conseguenza calano i consumi di carburante. Quando invece serve la massima trazione i motori idraulici operano in contemporanea sotto il controllo di una centralina che interfacciandosi con il motore e il comando dell’acceleratore governa il cambio in modo da garantire le prestazioni attese con i minimi consumi possibili. Al medesimo obiettivo guarda anche la possibilità di marciare su strada a velocità nell’ordine dei 40 all’ora a soli mille 550 giri, regime che la centralina provvedere a governare in piena autonomia lasciando all’operatore la sola incombenza di guidare. Tale attività può poi essere del tutto abbandonata una volta in campo grazie alla presenza dei sistemi Fendt “VarioGuide”, che controlla le traiettorie minimizzando le sovrapposizioni, e “VarioTronic” che provvede a effettuare in automatico le manovre di fine campo previa memorizzazione delle stesse. A fianco di questi sistemi e sempre operando mediante segnali gps si colloca poi la funzione “SectionControl” che premette di fertilizzare solo nei punti ritenuti opportuni e, in particolare là dove il raccolto dell’anno prima aveva evidenziato carenze nutritive nel terreno o dove queste ultime sono state segnalate dai droni. La stessa funzione ovviamente permette anche di modulare la semina in modo da garantire un corretto posizionamento dei semi nel momento in cui la seminatrice è in grado di dialogare con il trattore sulla base dei protocolli isobus che tutti i trattori Fendt integrano di serie. Il sistema dialoga con l’operatore mediante lo stesso terminale touch screen da dieci pollici e mezzo di diagonale che permette sia la programmazione di tutte le funzioni della macchina sia il suo controllo diretto e indiretto con la seconda opzione che realizza anche il monitoraggio remoto della posizione e le messe a punto a distanza per ottimizzare il lavoro delle attrezzature e del sistema di motopropulsione. Questi dal canto suo è sostenuto da una motorizzazioni Agco Power a sette cilindri da nove litri e 800 centimetri cubi, unità alimentate mediante un common rail operante a due mila bar di pressione, forti di distribuzioni a quattro valvole per cilindro e sovralimentazioni di tipo twin turbo asservite da impianti intercooler che contribuiscono a realizzare un range di potenze massime che spazia dai 380 ai 431 cavalli erogati a soli mille e 700 giri con coppie massime comprese fra i mille e 700 e i gli oltre mille e 900 newtonmetro erogate a mille e 450 giri ma già disponibili per oltre il ,90 per cento dei valori massimi a mille giri. Ovviamente emissionato in stage 4 grazie a un sistema misto egr+scr, il motore respira tramite un sistema venturi che allunga i tempi di sostituzione del filtro aria, peraltro controllato a livello di intasamento da uno specifico sensore, ed è raffreddato tramite una ventola azionata da una specifica trasmissione idrostatica che regola la velocità del gruppo in maniera indipendente dal regime motore. Denominato “Cas”, il sistema permette ai Fendt “900 Vario Mt” di far fronte sia alle applicazioni che richiedono elevati sforzi di trazione sia alle lavorazioni continuative di precisione, ambiti nei quali le macchine possono peraltro giovarsi dell’ausilio di un’idraulica strutturata sulla base di impianti load sensing in grado di erogare fino a 220 litri al minuto elevabili a richiesta a 440, destinati ad alimentare sei distributori ausiliari e un sollevatore posteriore da quasi 12 mila chili di capacità massima, quest’ultimo equipaggiato inoltre con cilindri di sollevamento sigillati che assicurano l’ottimale funzionamento del gruppo anche durante le attività condotte in ambienti particolarmente polverosi e sporchi.