Mentre a livello di auto e camion l’energia elettrica sembra potersi concretizzare quale forma di propulsione alternativa o ausiliaria a quella termica, lo stesso non accade nel settore delle macchine agricole e in particolare dei trattori causa la grande variabilità delle loro applicazioni. Ne deriva che attualmente non esistono soluzioni soddisfacenti per permettere funzionamenti senza emissioni dei trattori né gli azionamenti elettrici basati sulla presenza di batterie possono soddisfare i requisiti di autonomie e tempi di funzionamento e rifornimento accettabili dal mercato.
Ciò non toglie che tutte le Case siano impegnate sul tema, in particolare quelle più sensibili ai discorsi ambientali come Steyr che in occasione della 45.esima edizione del simposio “International Vienna Motor” tenutosi nella capitale austriaca nell’Aprile scorso ha presentato il primo trattore europeo mosso per via elettrica mediante celle a combustibile e regolarmente omologato.
700 bar per 12 chili di idrogeno
La macchina, denominata “FcTrac” e per ora solo un prototipo, deriva da uno Steyr “4130 Expert CvT” cui è stato eliminato il motore termico con relativi gruppi ausiliari per sostituirlo con una cella a combustibile da 136 cavalli equivalenti di potenza erogati a tensioni variabili fra i 360 e i 560 volt. La cella è alimentata da un serbatoio di idrogeno capace di poco più di 12 chili di combustibile stoccato a 700 bar di pressione in quattro serbatoi di fibra di carbonio posti sul tetto della macchina e aventi un volume totale di 310 litri. All’interno della cella viene poi pompata l’aria mediante un compressore e dalla reazione fra idrogeno e ossigeno oltre all’energia elettrica si ottiene solo vapore acqueo a bassa temperatura. La cella opera con un’efficienza superiore al 50 per cento e dato che le sue risposte alle richieste di potenza avanzate da un operatore sono lente, circa cinque secondi di latenza, è affiancata da una batteria da 14 chilowatt di capacità che funge da buffer.
Steyr “FcTrac”: nuovo il 46 per cento del mezzo
Nel complesso i particolari che differenziano il trattore a idrogeno da quello tradizionale rappresentano circa il 46 per cento della macchina, ma fra questi non è prevista la trasmissione continua, gruppo che aiuta agevola il lavoro del motore elettrico ma risultando ovviamente tarato in maniera diversa rispetto alla trasmissione originale. Fra i gruppi di nuova introduzione da segnalare invece i radiatori la cui superficie di scambio termico è stata raddoppiata per permettere alla cella di operare sempre alla temperatura ottimale indipendentemente dal clima esterno.
Non volendo aumentare le dimensioni del cofano i tecnici Steyr hanno collocato i radiatori a tetto dando luogo a un ingombro in altezza di 42 centimetri. Aumentata anche la massa del trattore del venti per cento, ora di sette mila e 250 chili, e per ora limitata a mezza giornata l’autonomia di lavoro della macchina se non sfruttata per lavorazioni pesanti del terreno.
Produzioni a ciclo chiuso
Steyr “FcTrac” nasce da un progetto sostenuto con circa tre milioni di euro da un fondo europeo per il clima e l’energia e che prevede oltre alla messa a punto del trattore anche la possibilità di dar luogo a produzioni di idrogeno di tipo aziendale per supplire alla mancanza di una rete di distribuzione.
Nel caso specifico il combustibile nasce dalla lavorazione di un cippato legnoso proveniente da una centrale di cogenerazione della Carinzia riscaldato fino a 800 gradi Celsius. Ciò crea una miscela di gas da cui l’idrogeno viene separato in diverse fasi compreso il reforming del vapore e la reazione di spostamento del gas d’acqua. L’impianto di generazione e la stazione di servizio possono essere alloggiati in due container di trasporto. Sono quindi abbastanza compatti da poter essere installati direttamente in un’azienda agricola o nel parcheggio di un’azienda.
Titolo: Steyr “FcTrac”, il futuro è a idrogeno
Autore: Redazione