New Holland rivede la sua linea di prodotto “Cr”, le mietitrebbia biassiali di alte prestazioni. Nuovi i motori, emissionati in stage 4 e forti di superiori prestazioni, ma nuovi anche molti dei contenuti tecnici che più incidono sulle macchine in termini di produttività
50 cavalli. La potenza che equipaggia i modelli di attacco di “Panda”, la Fiat più diffusa e amata in Italia. Con i suoi 50 cavalli la vettura trasporta comodamente quattro persone e supera i 160 chilometri l’ora proponendosi quindi con prestazioni ben superiori a quelle delle city car propriamente dette. 50 cavalli non sono quindi pochi e, anzi, rappresentano una potenza ragguardevole, la stessa di cui potranno fruire gratuitamente a breve i futuri possessori delle nuove mietitrebbia “Cr” di New Holland, grazie alle innovazioni approntate all’intero flusso di lavoro dalla Casa nel corse della recente rivisitazione dei contenuti delle macchine avanzata al fine di ottimizzarne prestazioni e funzionalità. L’obbligo di installare motori omologati in stage 4 è stato in effetti sfruttato per dar luogo a un più ampio e sostanzioso up grade che ha portato le nuove macchine a lavorare con le medesime prestazioni della serie precedente o con prestazioni superiori, a seconda del modello, ma sempre con assorbimenti di potenza inferiori, anche di quei 50 cavalli citati in apertura. Gran parte di tale performance ovviamente si lega ai nuovi motori “Cursor” prodotti da Fpt Industrial emissionati in stage 4 senza dover ricorrere a sistemi egr e dunque in grado di esprimere al meglio le proprie potenzialità, ma molto pesano anche le rivisitazioni tecniche introdotte per migliorare e ottimizzare il flusso del prodotto, a partire dalla possibilità di regolare idraulicamente l’incidenza del canale elevatore così da poter regolare l’assetto della barra di taglio nella miglior posizione possibile. Ne deriva un flusso di prodotto in entrata sui rotori più regolare, complice anche la presenza di un nuovo sistema “Dfr”, “Dynamic feed roll”, che riduce i picchi di carico lavorando con un assorbimento di potenza inferiore di otto cavalli rispetto al sistema precedente. Rivisti poi anche i rotori “Twin Rotor”. Quelli da 17 pollici di diametro vedono le altezze interne dei coperchi aumentate di dieci millimetri per dar luogo a volume interno più allineato con le esigenze delle produzioni europee, mentre quelli da 22 pollici di diametro, ribattezzati “Twin pitch plus”, sono stati dotati di elementi di sgranatura più alte di due centimetri per assicurare una maggior resa operativa. Sempre per le macchine equipaggiate con rotori del diametro di 22 pollici è stata anche introdotta l’attuazione elettrica delle alette di regolazione del flusso di prodotto all’interno dei rotori, opzione che permette di adeguare in tempo reale i parametri di lavoro della macchina allo stato vegetativo del prodotto migliorando di conseguenza il rendimento. Nella stessa direzione guarda poi anche la possibilità di disporre di un reset automatico dei controbattitori in caso di ingolfamento, situazione che fino a oggi veniva affrontata giocando sulla presenza di bullone di sicurezza la cui rottura preservava gli organi di lavoro imponendo però un fermo di sostituzione che poteva raggiungere anche i 30 minuti. Ora il sistema automatico fa fronte agli ingolfamenti senza sacrificare nulla ripristinando l’operatività della macchina in soli 30 secondi. 30 secondi di fermo contro i 30 minuti attuali non rappresentano un guadagno di poco conto, ma conta ancora di più la possibilità di lavorare anche in condizioni difficili alla massima velocità sapendo che non si corre più il rischio di dover subire soste prolungate in caso di ingolfamento. C’è da dire che a minimizzare i tempi di manutenzione e riassetto aiuta poi anche il colore uniforme e giallo dei telai delle nuove macchine in quando permette di vedere meglio il posizionamento dei cablaggi e dei vari organi meccanici, mentre a contenere le esigenze di investimento iniziale guardano le nuove cingolature “SmartTrax”, disponibili in luogo delle cingolature “TerraGlide”. Da un punto di vista meccanico i due gruppi si equivalgono disponendo in entrambi i casi di quattro rulli di appoggio, ma mentre nel caso delle cingolature “TerraGLide” i rulli sono sospesi per via idraulica nel caso dei cingoli “SmarTrax” lavorano gruppi meccanici di costo più contenuto rispetto a quelli idraulici ma di pari prestazioni quando si lavora in campo. Rivisti infine anche i gruppi di gestione dei residui, con il sistema di trinciatura che ora taglia più finemente e quello di spargimento che copre un’area più ampia. Il trinciapaglia ha visto inoltre la propria velocità di lavoro incrementata di 500 giri ed è stato equipaggiato con coltelli rinforzati e controcoltelli più lunghi, gruppi che assicurano una presenza di paglia lunga indesiderata inferiore del 50 per cento rispetto alle macchine attuali. Da segnalare anche l’inserimento di nuovi proiettori led per assicurare la possibilità di lavorare agevolmente anche nelle ore notturne e il nuovo tubo di lancio pivottante che permette di riempire in maniera precisa qualsiasi tipo di rimorchio.