Premiato a Parigi nel 2015 quale Macchina dell’Anno, il sollevatore telescopico Merlo “Tf33.7” si è rapidamente imposto sul mercato di settore sia per l’equilibrio delle sue prestazioni sia per le sue forme compatte, connotazione che abbinata alla presenza del classico sistema di sterzo integrale e programmabile permette alla macchina di muoversi agevolmente negli ambienti chiusi o caratterizzati da spazi di manovra ristretti.
Un aziendale che ben assolve alle esigenze di movimentazioni interne tipiche delle grandi aziende agricole o zootecniche piuttosto che a quelle dei consorzi agrari o delle aziende bioenergetiche dunque, tutti ambiti in cui più che le prestazioni assolute – peraltro interessanti alla luce dei 33 quintali di portata e degli oltre sei metri e mezzo di altezza – contano le velocità di esecuzione dei lavori e la capacità di operare su più turni senza dar luogo a frequenti stop di manutenzione o, peggio, a cedimenti. Quanto sopra, fermo restando che la macchina su strada può muoversi a una velocità di 40 chilometri/ora risultando pure omologabile per il traino di rimorchi fino a 24 tonnellate di massa.
Personalizzabile negli allestimenti
Ne deriva un mezzo versatile e polivalente oltre che personalizzabile in termini di allestimenti e contenuti a partire dalla potenza installata che può essere di 75 o 115 cavalli a seconda che il powertrain si basi su un turbodiesel Kohler “Kdi 2504 TcR” o su un Deutz “Tcd3.6”. Entrambe le unità sono emissionate in stage V ovviamente e sono equipaggiate con ventole reversibili “Fan Drive” che garantiscono la costante pulizia delle griglie di ventilazione del vano motore anche se si lavora in atmosfere caratterizzate da forti concentrazioni di polveri e pula.
Comune anche l’abbinamento con una trasmissione idrostatica a due rapporti che, se azionata dal motore di maggior potenza, integra anche il sistema brevettato Merlo “Epd Plus” preposto a pilotare erogazioni e consumi sulla base di tre modalità di utilizzo tese a far fronte ad altrettante esigenze operative. “Heavy Load”, “Eco” e “Speed Control” le denominazioni, con la prima orientata a sostenere i lavori gravosi, la seconda a minimizzare i consumi e la terza a facilitare trasporti e traini. Il sistema controlla e regola automaticamente, in base alle condizioni operative, il regime motore, la portata della pompa idrostatica e la cilindrata del motore idrostatico in un’ottica di massimizzazione dell’efficienza del powertrain.
Non a caso la sua presenza permette di ridurre i consumi fino al 18 per cento rispetto agli standard di settore, obiettivo cui guarda anche la presenza in cabina di un “Joystick auto-accelerante” che consente la gestione dei giri del motore proporzionalmente all’utilizzo del joystick stesso. Ne derivano non solo la possibilità di gestire avanzamenti e retro del sollevatore oltre che gli sfili e del braccio e le attrezzature con una sola mano, ma anche una superiore reattività della macchina ai comandi.
Telescopici Merlo “Tf33.7”: anche idrauliche load sensing
Giocano a favore di tale dote anche la presenza di un’idraulica di lavoro completamente separata dall’idrostatica e in grado di rendere fino a 95 o 128 litri di olio al minuto a seconda del propulsore installato. Nel primo caso l’impianto è a centro aperto e sostenuto da una pompa a ingranaggi, nel secondo è di tipo load sensing con sistema flow sharing di condivisione della portata che permette di espletare in simultanea fino a tre movimenti senza difficoltà per l’operatore. Questi può quindi concentrarsi al meglio sul lavoro, agevolato in tal senso da una cabina omologata Fops-Rops che offre la massima visibilità sia in orizzontale sia in verticale oltre che arredata e climatizzata in stile automotive, quindi in grado di assicurare il massimo comfort di lavoro. Il vano è inoltre isolato dal telaio mediante silet block e per isolarlo ulteriormente da vibrazioni o scossoni è anche possibile disporre del sistema “Bss”, “Boom Suspension System”, che protegge il carico durante i trasferimenti su terreni accidentati ma gioca anche a favore del comfort.
Efficienza in sicurezza con i sollevatori telescopici Merlo “Tf33.7”
I sollevatori Merlo “Tf33.7” da 115 cavalli di potenza possono disporre del sistema “Ascs Light”, “Adaptive Stability Control System Light” che regola la velocità e l’entità massima dei movimenti in base al carico, alla sua posizione e all’attrezzo in uso, con quest’ultimo riconosciuto automaticamente da appositi sensori.
Al raggiungimento del limite operativo di stabilità, il sistema dapprima riduce la velocità del braccio per poi bloccare completamente il movimento. Interfacciato con l’operatore mediante un monitor da dieci pollici di diagonale programmabile nelle videate, il sistema permette di far lavorare sempre la macchina al limite delle sue possibilità, quindi in termini di massima efficienza, ma in totale sicurezza.
Sacconi stabilizzati e forche sempre ok
Fra le attrezzature originali Merlo è ora presente anche un sistema preposto al trasporto dei sacconi contenenti materiali sfusi. Consta essenzialmente di una di una struttura tubolare a “L” rovesciata che si staffa alla zattera della macchina mediante uno stabilizzatore preposto a smorzare le oscillazioni dei sacconi che si innescano durante i trasporti. Questi possono quindi essere velocizzati senza rischiare di perdere i sacconi o di danneggiarli. Nel caso invece il sollevatore dovesse inforcare di frequente pallet non unificati nelle dimensioni, Merlo mette a disposizione un sistema di forche flottanti che permette di allargare o stringere le stesse forche senza dover scendere dalla macchina per farlo manualmente. In questo caso quindi l’attenzione all’efficienza si sposa con il comfort di lavoro.
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Titolo: Sollevatori telescopici Merlo “Tf33.7” adatti in spazi di manovra ristretti
Autore: Redazione