Grazie al sistema di sterzo integrale messo a punto da Same e presentato all’ultima edizione di Eima, i trattori specializzati possono vedere i propri raggi di sterzo esterni scendere al limite dei tre metri, a tutto vantaggio della manovrabilità a fine capezzagna
ActiveSteer, il sistema di sterzo integrale proposto da Same a Eima 2018, è stata sicuramente una delle novità tecniche più eclatanti della rassegna. Vuoi perché presentato a sorpresa e quindi inaspettato, vuoi perché inserisce la Casa fra i costruttori più impegnati nella ricerca di soluzioni tecniche atte a rendere sempre più agili i trattori specializzati. Obiettivo che, se raggiunto, permette di minimizzare sia la fatica sia i tempi di lavoro dando luogo a interessanti ritorni in termini di comfort ed economici che a loro volta possono giustificare gli investimenti necessari per equipaggiare i trattori con tale soluzione. è bene precisare che fino a oggi la sterzatura integrale dei trattori non era disponibile sul mercato. A tale concetto, ma in maniera molto indiretta, si avvicinavano i trattori isodiametrici articolati, così chiamati in quanto forti di un’articolazione centrale al carro che in manovra permetteva alle ruote posteriori di proporsi con angolazioni in controfase rispetto alle ruote anteriori. Non si tratta però di una vera sterzatura integrale in quando le ruote posteriori rimangono fisse a allineate al carro né l’articolazione offre alcuna possibilità di programmazione o di gestione in elettronico. Non sono integrali neanche le soluzioni proposte da alcuni trattori specialistici tradizionali basate su sistemi che permettono di enfatizzare l’angolo di volta delle ruote anteriori mediante la sterzatura dell’intero assale o su impianti che modulano le velocità di rotazione delle ruote in modo da aiutare il trattore a manovrare. In entrambi i casi però le ruote posteriori restano fisse e allineate con l’asse longitudinale della macchina a differenza di quanto realizzato dal sistema Same che permette invece alle ruote posteriori di angolarsi fino a un massimo di 20 gradi alla destra o alla sinistra dell’asse del veicolo risultando anche gestibili in maniera dedicata e diversa rispetto alle ruote anteriori. L’impianto, basato su un circuito idraulico pilotato per via elettronica, all’atto pratico molto si avvicina ai sistemi di sterzo proposti dai sollevatori telescopici permettendo oltre che di minimizzare i raggi di volta esterni portandoli alle soglie dei tre metri anche di realizzare modalità di avanzamento proibite ai trattori “normali”. Portando le ruote posteriori in fase con quelle anteriori è in effetti possibile far procedere la macchina in diagonale mentre nella modalità “delayed” la sterzatura avviene in maniera proporzionata rispetto a quella delle ruote anteriori, ma con un leggero ritardo così da evitare che in manovra un eventuale rimorchio vada a chiudere troppo la traiettoria. Possibile anche una gestione manuale dell’angolo di sterzo delle ruote posteriori e il loro blocco nella posizione più utile per compensare eventuali scivolamenti a valle del retrotreno quando si lavora su pendenze trasversali. Il tutto, ovviamente, con controllo elettronico dell’allineamento e relativo blocco quando si marcia su strada. Nel complesso quindi una soluzione innovativa e “furba” che ben si allinea con le tradizioni storiche del Marchio, noto per essere stato il primo a industrializzare e ottimizzare tecnicamente la trazione integrale rendendola fruibile a tutti coloro che ne avevano bisogno. Non a caso la tigre che funge da logo per il marchio Same ha quattro occhi.