Serie Perkins “2600”, revolution on stage

L’industria motoristica sta attraversando una fase di trasformazione cruciale, orientata verso la riduzione delle emissioni e il miglioramento dell’efficienza energetica. In questo contesto, Perkins ha introdotto lo sviluppo della nuova serie Perkins “2600”, una piattaforma da 13 litri di cilindrata progettata per offrire densità di potenza, coppie ed efficienze in linea con i più stringenti vincoli progettuali e operativi imposti dal settore della meccanizzazione agricola e, più in generale, delle applicazioni edili e industriali.

Sostituirà quattro attuali blocchi

L’unità, mostrata per la prima volta in Eima 2024 e destinata a inserirsi nell’offerta Perkins a partire dal 2026, esibirà un range di potenze compreso tra i 240 e i 515 chilowatt, tra i 450 e i 690 cavalli, con coppie di picco dell’ordine di tre mila 200 newtonmetro e andrà a sostituire quattro differenti blocchi motore frammentati tra cubature di 12 litri e mezzo e 18 litri. Una razionalizzazione permessa da una progettazione di tutti i componenti partita dal classico foglio bianco , a livello erogativo, da picchi di pressione massimi nel cilindro di 240 bar raggiunti grazie a un sistema di alimentazione common rail operante a pressione di due mila 500 bar abbinate a rapporti di compressione da 18 punti a uno. Ne derivano potenze specifiche dell’ordine dei 55 cavalli/litro raggiunte anche grazie a un sistema di sovralimentazione attuato mediante un turbocompressore a geometrica variabile. Aspetto chiave della serie Perkins “2600” è la sua conformità agli standard sulle emissioni dei Paesi altamente regolamentati, in primis lo stage V europeo e coreano, le norme statunitensi Epa Tier 4 Final, le cinesi Non-road IV e le giapponesi 2014. La piattaforma supporta inoltre l’utilizzo di combustibili rinnovabili, come oli vegetali idrotrattati hvo al cento per cento, biodiesel distillato e biodiesel standard fino a B100. A tali plus si aggiunge poi un approccio progettuale volto ad assecondare le future evoluzioni delle normative sulle emissioni, grazie a un’architettura modulare che può essere modificata senza dover stravolgere l’unità. La nuova piattaforma inoltre offre anche soluzioni di telematica che aiutano a migliorare la gestione delle operazioni e a ottimizzare l’efficienza del motore, riducendo potenziali interruzioni o guasti imprevisti.

Una versione specifica per i gen-set

In parallelo allo sviluppo della serie “2600”, Perkins ha annunciato anche il lancio del motore Perkins “2606”, progettato specificamente per la generazione elettrica. Unità la cui produzione inizierà nella seconda metà del 2025 e volto ad assecondare la produzione di potenze continue comprese tra 321 e 523 chilowatt per applicazioni prime, e tra i 365 e 572 chilowatt per esigenze di backup. La flessibilità del motore permette il passaggio agevole tra 50 e 60 Hz, soddisfacendo così le esigenze delle più diverse regioni e applicazioni del Mondo, rendendolo ideale per alimentare centri dati, impianti industriali e siti remoti. Tra le varie unità esposte da Perkins in Eima da segnalare anche i quattro cilindri “404J-E22Ta” da due litri 200 centimetri cubi in versione sovralimentata volti ad assecondare le applicazioni su macchine agricole nei 75 cavalli di potenza, e i motori “904J-E36Ta” da tre litri 600 centimetri cubi in versione strutturale forti di un design compatto volto ad assecondare i sempre più stringenti vincoli dimensionali dei trattori di ultima generazione.

Titolo: Serie Perkins “2600”, revolution on stage

Autore: Redazione

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