Oltre agli ambiti agricolo e forestale, le trinciatrici Seppi guardano anche alle produzioni energetiche. Lo confermano le attività dell’azienda laziale Hydro Solar. Impiega quotidianamente due trinciatrici “Smo” e un modello ad assetto variabile “Smwa-avs” per la realizzazione e la manutenzione di impianti fotovoltaici.
Vantaggi per l’agricoltura e per l’ecosistema. È un duplice beneficio quello offerto dall’agro-voltaico, l’utilizzo “ibrido” dei terreni ottenuto mixando produzioni agricole ed energetiche attraverso la contemporanea presenza sui medesimi fondi di coltivazioni estensive e di impianti fotovoltaici a terra. Un approccio che mira a bilanciare gli interessi agroalimentari e con quelli ambientali rispondendo anche agli input previsti dal “Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima 2030”, secondo il quale nell’arco del prossimo decennio la produzione di energia fotovoltaica dovrà crescere di 35 gigawatt. Obiettivo raggiungibile però solo attraverso l’impiego di circa 50 mila ettari, poco meno del 40 per cento dei terreni agricoli annualmente abbandonati. Recuperare tali fondi e destinarli all’agro-voltaico è dunque essenziale ma si tratta di una sfida che non può prescindere da una corretta gestione e manutenzione degli impianti fotovoltaici e dei terreni su cui sono installati.
Un’attività che l’azienda laziale Hydro Solar, specializzata nella realizzazione di tecnologie per le produzioni energetiche rinnovabili, affronta da due anni con il supporto di tre trinciatrici Seppi, due modelli “Smo” da 225 millimetri di larghezza equipaggiati con l’accessorio interfilare “Xsc” per il taglio dell’erba nei punti dove la distanza tra terreno e pannello solare è particolarmente ridotto e un modello ad assetto variabile “Smwa-avs” da 175 millimetri di larghezza operativa. Tale macchina è equipaggiata con un rotore ad alta efficienza in grado di trinciare erba, ramaglie e arbusti fino a cinque centimetri di diametro grazie alla presenza di martelli denominati “Smw” che garantiscono un taglio uniforme e preciso con il loro posizionamento elicoidale che ottimizza la distribuzione della coppia trinciante lungo l’intero asse del rotore.
La presenza di controlame assicura poi l’ottimale sminuzzamento del trinciato, fermo restando che la finezza di taglio è regolabile agendo sul cofano posteriore, registrabile in modo semplice e immediato. Ne deriva quindi la massima efficienza operativa indipendentemente dalle condizioni di utilizzo, dote peraltro condivisa dalle trinciatrici “Smo”, equipaggiate di serie con un sistema flottante che adegua dinamicamente la pressione al suolo e caratterizzate da un’elevata robustezza costruttiva che permette loro di lavorare in piena sicurezza anche a velocità nell’ordine dei dieci chilometri all’ora. Ciò anche grazie alla presenza di un rotore ad alta velocità periferica integrante martelli realizzati in acciaio forgiato e temperato che assicurano il perfetto sminuzzamento di erba, ramaglie e materiale legnoso fino a sette centimetri di diametro.