Sempre all’altezza

I sollevatori serie “FarmLift” di Case Ih fanno dell’efficienza operativa e dei ridotti costi d’esercizio i loro principali plus funzionali. Possono raggiungere altezze massime di lavoro comprese tra i cinque metri e 70 centimetri e i nove metri e dieci centimetri e vantano portate che spaziano tra i due mila e 500 e i quattro mila e 200 chili

Case Ih FarmLift

L’evoluzione vissuta dalla moderna agricoltura ha portato le aziende operanti nel comparto primario a impiegare una maggior varietà di macchine rispetto al passato. Il business del biogas e il reimpiego a fini energetici dei reflui zootecnici, solo per fare due esempi, hanno in effetti enfatizzato la diffusione nel comparto agricolo dei sollevatori telescopici, mezzi che non a caso tutti i più importanti gruppi operanti nel segmento della meccanizzazione agricola hanno progressivamente inserito all’interno delle rispettive gamme con l’obiettivo di intercettare le nuove richieste di mercato. Una scelta commerciale fatta propria anche da Case Ih nel momento in cui ha inserito a listino i sollevatori serie “FarmLift”, appositamente progettati per far fronte alle esigenze applicative del comparto agricolo mutuando le esperienze e il know how maturato dal gruppo Cnh Industrial negli ambiti construction e movimento terra. Frutto di tale sinergia sono sei macchine caratterizzate da altezze massime di lavoro che spaziano dai cinque metri e 70 centimetri a oltre nove metri e da capacità di sollevamento comprese tra i due mila e 500 e i quattro mila e 200 chili, prestazioni pienamente fruibili anche nelle condizioni operative più impegnative grazie alla presenza di telai monostruttura ad “H” capaci di assicurare un’elevata resistenza torsionale e di braccia telescopiche a doppia sezione articolate mediante perni heavy duty. Robustezza e l’affidabilità strutturali sono quindi doti garantite, le stesse doti sulle quali i tecnici Case Ih hanno sviluppato tutti le restanti soluzioni tecnico-funzionali, tutte orientate a garantire la massina efficienza operativa abbinata a una elevata facilità di gestione. Guarda in primis a tale obiettivo la presenza sotto le cofanature di motorizzazioni d’avanguardia. Motori Fpt Industrial serie “Nef” a quattro cilindri da quattro litri e mezzo di cubatura tarati a 133 o 146 cavalli sono previsti per i mezzi delle classi medie e pesanti, mentre un Kubota da tre litri e 300 centimetri cubi tarato a 74 cavalli di potenza massima muove il modello compatto e leggero “525”. Quest’ultimo, orientato in particolare agli impieghi in ambiti caratterizzati da spazi ristretti quali risultano essere per esempio le stalle più datate, grazie a una larghezza contenuta a mille 800 millimetri e a un’altezza massima limitata a 1990 millimetri, si differenzia dagli altri cinque modelli appartenenti alla serie “Farmlift” anche per la presenza di una trasmissione idrostatica tradizionale che ne enfatizza la semplicità di impiego e le doti di manovrabilità negli spostamenti in ambienti angusti. Guardano invece alle applicazioni più gravose le versioni di classe media siglate “632”, “735” e “935” e quelle pesante a sigla “635” e “742”. Le prime sono equipaggiate con trasmissioni full powershift a quattro rapporti in avanzamento e tre in retro che permettono alle macchine di raggiungere i 35 all’ora su strada mentre le seconde sono equipaggiate con trasmissione sempre full powershift ma, in questo caso, a sei rapporti in avanti e tre retro. Questa trasmissione è dotata di automatismo per il passaggio tra i rapporti e può raggiungere velocità dell’ordine dei 40 all’ora e passaggi di marcia senza caduta di coppia sulle ruote. Comune a tutte le macchine l’idraulica, strutturata sulla base di una pompa dalla portata massima di 80, 120 o 140 litri di olio al minuto, a seconda del modello, e gestibile mediante un joystick posto sul bracciolo destro del posto guida. Questi è installato all’interno di cabine climatizzate, isolate dal carro mediante silent bloch e ad alta visibilità, plus perseguito per assicurare sempre all’operatore il pieno controllo delle aree di lavoro indipendentemente dalla posizione del braccio sollevatore e dell’attrezzo installato sulla sua testa.

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