Le cabine di guida delle trincia Krone serie “Big X” modello 2018 possono alzarsi di 70 centimetri rispetto al corpo macchina per favorire la visibilità dell’operatore e migliorarne l’azione. Nuovi poi anche i motori, a marchio Liebherr, e i pacchetti tricianti “Optimaize”
Nel marzo 2011 Macchine Trattori dedicò un ampio servizio alle macchine agricole semoventi concepite dalla fantasia del designer statunitense John Pope, titolare dello studio di progettazione Pope Design. Caratteristiche comuni alla maggior parte dei mezzi le cabine mobili, nel senso che trattori e grandi raccoglitrici erano dotate di vani abitativi che potevano staccarsi dal corpo macchina per andare a posizionarsi là dove potevano dar luogo a una miglior visibilità. Il tutto ovviamente nei limiti imposti dalla presenza di bracci mobili pilotati elettroidraulicamente. Sette anni dopo ecco che tale soluzione, all’epoca avveniristica e per certi versi fantasiosa, si è concretizzata. Non per merito di John Pope però, ma grazie a Krone, marchio da sempre vocato all’innovazione e che anche in occasione del lancio delle nuove trincia serie “Big X” non ha mancato di sorprendere dotando appunto le sue macchine di cabine mobili pilotate per via elettroidraulica. I vani, realizzati con largo uso di cristalli atermici e quindi forieri di una grande visibilità in tutte le direzioni, anche verso la parte posteriore della macchina, sono in effetti staffati su una struttura a compasso che grazie a un sistema idraulico può alzare il vano di 70 centimetri rispetto alla posizione standard permettendo di conseguenza all’operatore una miglior visuale quando opera su mais. A tale coltivazione si orienta in effetti il sistema, voluto per eliminare quella sorta di affaticante “effetto ipnotico” che spesso si instaura quando un operatore lavora su mais e per ore e ore altro non vede se non un muro verde che viene costantemente inghiottito dalla sua trincia. Sulle “Big X” modello 2018 tale affaticamento è ora eliminato proprio grazie alla presenza delle cabine mobili che alzano l’operatore oltre la coltivazione isolandolo anche da vibrazioni e calore e permettendogli di avere una miglior visuale sul carro da trasporto in caso di marcia in parallelo o all’apertura del campo. Ulteriore vantaggio il fatto che sollevando la cabina questa si allontana dai gruppi di introduzione e trinciatura, con effetti positivi sulla rumorosità interna. La cabina inoltre è dotata di un sistema tergivetro multiplo che opera su 360 gradi, con il parabrezza avvolgente dotato di tre spazzole e una quarta posta sul vetro posteriore, e al suo interno può operare il sistema Krone “SmartConnect” per la gestione integrata delle funzioni W-Lan, gps e rete mobile. Grazie a tale dispositivo i dati funzionali e operativi della macchina possono essere trasmessi in tempo reale a una qualsiasi base operativa che, grazie anche all’eventuale presenza di un sensore “AgriNir”, ha modo di conoscere, sempre in tempo reale, pure il tasso di umidità del prodotto in lavorazione. A far gestire il tutto in maniera facile e intuitiva provvede un’interfaccia monitor touch-screen da 12 pollici con porta usb e ingresso video. Può visualizzare sia i dati relativi alla macchina e al lavoro sia le immagini riprese dalla telecamera di retromarcia o da quella posta sul tubo di lancio. A richiesta, per chi opera spesso di notte, anche un sistema di illuminazione a led, comprendente i proiettori stradali, quelli da lavoro, le luci per manutenzione e l’illuminazione della scaletta di accesso, mentre di serie sono le soluzioni tese a semplificare le operazioni di manutenzione sul motore, sul radiatore e sui gruppi di convogliamento del trinciato. Da segnalare quali esclusive delle nuove “Big X” anche la presenza di un sistema di serbatoi multipli per gestire le capacità di accumulo dei fluidi di bordo – gasolio, lactobacilli, acqua e urea – sulla base di sette diverse combinazioni e la possibilità di disporre del gruppo “VariLoc” lanciato nel febbraio scorso. I serbatoi multipli permettono di ottimizzare i rifornimenti minimizzando di conseguenza i tempi morti di fermo macchina, mentre il sistema “VariLoc”, di fatto un cambio epicicloidale a due rapporti installato a fianco del rotore di taglio, permette di modulare la velocità del rotore stesso in modo da realizzare lunghezze di taglio differenti senza che sia necessario intervenire sui coltelli. La stessa macchina può quindi tagliare mais in lunghezze comprese da tre a 30 millimetri giocando sul cosiddetto pacchetto “Optimaize” che comprende il tamburo trinciante “MaxFlow”, un rompigranella a dischi e, appunto, la trasmissione “VariLoc” che varia il regime di rotazione del tamburo da mille e 250 giri al minuto a 800 utilizzando una semplice chiave fissa.