L’agricoltura del futuro sarà sempre più sfaccettata quanto a possibili approcci agronomici. Diverse tecniche di lavorazione quindi, fra loro alternativi e complementari. A livello globale accade in effetti che le tradizionali lavorazioni del terreno abbiano in parte ceduto il passo a pratiche di agricoltura conservativa, tant’è che sono milioni gli ettari di mais, soia e colza coltivati sulla base di semine dirette nei due Continenti americani. La stessa metodologia è peraltro in crescita anche in Europa, ove il 25 per cento delle superfici seguono ormai le minime lavorazioni e il cinque per cento circa adotta la semina diretta. Anche in Italia queste pratiche si stanno progressivamente espandendo, grazie ai molteplici vantaggi che portano sia all’ambiente, sia al portafoglio dei produttori. I consumi di gasolio possono infatti dimezzare abbattendo parimenti le relative spese e tagliando drasticamente le emissioni visto che per ogni chilo di gasolio consumato si immettono in atmosfera oltre tre chili di anidride carbonica.
Inoltre, le pratiche di agricoltura conservativa concorrono a contrastare il dissesto idrogeologico, soprattutto quando applicate in ambiente collinare.
Seminatrici Matermacc: la meccanica alternativa alla chimica
Una meccanizzazione più rispettosa del terreno quindi, anche sul fronte della difesa fitosanitaria, ambito che ha visto l’affinarsi di soluzioni capaci di proporsi quali alternative ai diserbi chimici. E ciò è un bene, dal momento che le sostanze attive a effetto erbicida si sono dimezzate rispetto all’anno 2000, aumentando i rischi di resistenze da parte delle infestanti. Agendo in modo fisico, invece, al diserbo meccanico nessuna malerba potrà mai assuefarsi. Un vantaggio che si apprezza sia nelle aziende che seguano disciplinari di difesa integrata, sia e soprattutto nelle realtà che abbiano aderito ai disciplinari di agricoltura biologica. Fra le nuove frontiere dell’agricoltura o le pratiche emergenti anche l’agricoltura di precisione indotta dalla digitalizzazione delle pratiche in un’ottica di Agricoltura 4.0.
Tanti in definitiva gli ambiti d’azione che i costruttori devono oggi approcciare per sviluppare soluzioni atte a incontrare al meglio i mutamenti tecnici che negli ultimi anni hanno influenzato le pratiche agricole, un’esigenza cui non si è sottratto il gruppo Matermacc di San Vito al Tagliamento, in provincia di Pordenone, noto per la sua ampia gamma di seminatrici cui si affiancano anche coltivatori, concimatori e atomizzatori. Obiettivo comune di tutte le macchine, e in special modo delle seminatrici, quello di permettere agli agricoltori di operare a velocità di lavoro elevate senza penalizzare la precisione delle operazioni stesse, siano esse di tipo convenzionale o afferiscano alle tecniche conservative.
Idonee a queste ultime sono per esempio le seminatrici di precisione “Ms 9100 Ff”, lanciate in occasione di Eima 2022 e per la prima volta in campo nella corrente stagione. Macchine eclettiche, possono operare la semina diretta sia su terreni difficili, ricchi di scheletro, sia in caso siano presenti residui colturali grazie agli elementi di semina in configurazione pesante, con le molle di pressione che conferiscono loro un peso al suolo di 250 chili. Se acquisite in versione full optional e full electric, le “Ms 9100 Ff” massimizzano inoltre la precisione di semina grazie all’amministrazione per via elettrica della distribuzione di microgranulari e di fertilizzante. Il tutto, a vantaggio della velocità di esecuzione della semina, la quale può raggiungere i 14 chilometri orari.
Semine a 15 chilometri/ora con le seminatrici Matermacc
Come visto, però, la maggior parte dei terreni orientati all’agricoltura conservativa afferiscono alle minime lavorazioni. In tal caso, quale soluzione ideale si propone la seminatrice per cereali “Msd Elektro”, capace di velocità di lavoro comprese fra 13 e 15 chilometri orari per produttività giornaliera fino a 70 ettari. Tra le loro caratteristiche di maggior pregio , la possibilità di fare incontrare produttività e risparmio energetico grazie a un “Section control” ad alta reattività che amministra con precisione i diversi elementi di semina. A completare il profilo tecnologico delle “Msd Elektro” poi anche la peculiarità di offrire quattro dosatori e altrettante teste di distribuzione, a garanzia della massima omogeneità di distribuzione e di esaltare l’efficienza e la prontezza dei comandi delle sezioni.
Il mercato, però, è ancora saldamente in mano alle tecniche di lavorazione convenzionali. Anche in tal caso Matermacc ha sviluppato una soluzione dedicata, come la seminatrice “Ms 8230” a otto file abbinabile alla tramoggia frontale “Sva Elektro” per una elevata autonomia operativa. In tale configurazione è possibile raggiungere velocità di semina di 12 chilometri orari mantenendo il massimo della precisione di semina. I regimi di distribuzione dei semi e del fertilizzante beneficiano inoltre del terminale “MiPlus” che permette di monitorare il lavoro della seminatrice e della tramoggia pneumatica potendo passare con un tocco tra la schermata di semina a quella di concimazione, monitorando entrambi i flussi in real time, fila per fila.
Unica contro le malerbe
La sarchiatura è al momento la tecnica più efficace in alternativa al diserbo chimico. La scarificazione superficiale dei primi centimetri di terreno permette infatti di sradicare le infestanti presenti negli interfila, spostando al contempo la terra smossa lungo le file in modo da coprire le piante non toccate dagli elementi della sarchiatrice. In tale segmento di mercato Matermacc propone il modello “Unica Pvi”, prototipo di sistema per la guida automatica atta a garantire al contempo massima precisione ed elevate velocità operative. Applicabile a qualsiasi sarchiatrice della gamma friulana, da quelle a telaio fisso alle pieghevoli idrauliche, nei test sviluppati in campo ha garantito velocità tra gli otto e i 14 chilometri orari.
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Titolo: Seminatrici Matermacc, una gamma per tutte le esigenze di lavorazione
Autore: Redazione