L’abbinamento di più attrezzature per espletare con una sola passata lavorazioni diverse ma consequenziali o comunque legate fra loro è ormai prassi consolidata nel panorama agromeccanico, poiché consente risparmi significativi di tempo e gasolio. Un esempio in tal senso l’abbinamento delle attrezzature di semina con attrezzature preposte all’affinamento del terreno, consuetudine in essere da anni che si è dimostrata vantaggiosa proprio ai fini del contenimento dei tempi di lavoro, che si dimezzano, e dei consumi, che calano in misura consistente risultando inferiori a quelli che si maturerebbero espletando le due operazioni separatamente.
Privilegiata l’erpicatura a dischi
Le esperienze maturate nel tempo sia dai costruttori sia da quanti operano in campo hanno inoltre fatto propendere la scelta degli erpici verso quelli a dischi, forieri di due diverse scuole di pensiero. Da un lato c’è chi preferisce dotarsi di mezzi operanti mediante dischi trainati passivamente in quanto permettono le massime velocità di esecuzione, dall’altro lato c’è chi invece predilige gli erpici rotanti azionati dalla presa di potenza del trattore per dar luogo a un affinamento migliore e poter anche operare a profondità superiori, fino a 25 centimetri. Indipendentemente dal modus operandi dei dischi un aspetto comune a entrambe le tipologie di azionamento è quello indotto dalla possibilità di trattare i residui colturali proprio grazie all’azione rotatoria degli stessi dischi che sminuzza i residui e li congloba al meglio con la matrice del suolo migliorandone la struttura e quindi la sua capacità di assorbire e trattenere l’acqua, proprietà che in futuro si teme sarà sempre più preziosa.
Tutto fa quindi ritenere che la domanda di seminatrici combinate sia destinata ad aumentare e non è quindi un caso se anche Kuhn ha voluto inserire alcune sue macchine fra le opzioni di scelta avanzate dal mercato alle aziende agricole. Va precisato che la Casa era già presente nel settore con un’attrezzatura combinata avente una larghezza operativa di sei metri e basata sull’abbinamento di una barra di semina pneumatica e pieghevole “Btfr 6030” e un erpice rotante “Hr 6040 Rcs”, ma si tratta di un cantiere orientato alle aziende più strutturate causa la necessità di azionarlo con trattori di altissima potenza, circa 460 cavalli. Meno esigenti invece le proposte con cui Kuhn ha ora arricchito il suo portfolio di attrezzature combinate abbinando le seminatrici serie “Btfr”, anche loro pneumatiche e pieghevoli, con gli erpici rotanti serie “Hr”. Ne sono derivate tre soluzioni basate sugli abbinamenti “Btfr 4030+Hr4030 Rcs”, “Btfr 4530+Hr 4530 Rcs” e “Btfr 5030+Hr 5030 Rcs” che meritano particolare attenzione in quanto capaci di soddisfare le esigenze di lavorazione delle aziende agricole e delle strutture contoterzistiche che hanno a parco macchine trattori da 300 o 350 cavalli a seconda che le larghezze operative siano di quattro metri, quattro metri e mezzo e cinque metri. Comuni a tutte le soluzioni le unità di semina “Seedflex 1000”, caratterizzate da diversi numeri di file a seconda del modello. Per le “Btfr 4030” le file spaziano dalle 26 alle 32, numeri che salgono a 30-36 nel modello “Btfr 4530” per finire con le 32-40 nel modello “Btfr 5030”.
Baricentro più vicino al trattore
Al fine di garantire la massima aderenza al terreno, le unità “Seedflex 1000” sono inoltre installate sullo stesso telaio che regge il rullo dell’erpice rotante, collocazione che ha anche il vantaggio di spostare il baricentro a ridosso del trattore stabilizzando le masse del cantiere e riducendo in tal modo eventuali sbalzi quando il terreno non é perfettamente regolare. Disponibili con interfila da 12 centimetri e mezzo o da 15 centimetri, gli elementi di semina presentano doppi dischi sfalsati fra loro di 41 millimetri per realizzare un’apertura precisa del solco, obiettivo cui guarda anche il profilo smussato dei dischi che migliora la penetrazione e il taglio su ogni tipo di terreno. All’affidabilità funzionale nel tempo dei gruppi guardano invece i cuscinetti rinforzati e protetti dal disco stesso e la presenza di soluzioni atte a proteggere l’attrezzatura in caso di urto. Sulle unità posteriori è infatti installato un dispositivo di sicurezza concepito per piegarsi sotto pressione o a causa di movimenti estremi così da evitare la necessità di sostituire l’intera unità in caso di una eventuale rottura causata da un ostacolo di grandi proporzioni. Se poi dovesse accadere di dover comunque sostituire i dischi o di intervenire su di essi per esigenze di manutenzione ecco che questi risultano facilmente e rapidamente smontabili agendo su poche viti.
La precisione in termini di profondità di semina è invece salvaguardata dal fatto che i doppi dischi sono montati su un solido telaio a parallelogramma gestito idraulicamente mentre specifici ruotini di compattamento provvedono a chiudere adeguatamente il solco dopo la deposizione dei semi. La distribuzione di questi ultimi è a sua volta amministrata dalle valvole “Vistaflow” che permettono di eseguire tramline universali direttamente dalla cabina. La precisione di queste valvole è assicurata da un sistema di monitoraggio e di rilevamento intelligente che in caso di blocco di una o più file invia tempestivamente un segnale di avviso automatico sul terminale del trattore. A espletare tale funzione sono appositi sensori ottici di flusso posti su ciascuna valvola, in grado di rilevare intasamenti parziali come per esempio quelli dovuti a eventuali frammenti di paglia nel tubo di distribuzione. Infine, quanto ad autonomia in campo, i tre nuovi modelli possono contare sulla tramoggia frontale “Tf 1512”, amministrabile tramite protocolli isobus, la cui capacità base è di mille e 500 litri, elevabili a duemila con l’estensione. La posizione frontale della tramoggia realizza inoltre un equilibrio ottimale fra le masse anteriori e quelle posteriori, stabilizzando ulteriormente il cantiere di lavoro a tutto vantaggio della precisione e dell’omogeneità di semina.
Titolo: Seminatrici Kuhn “Btfr” ed erpici “Hr”: combinazioni virtuose
Autore: Redazione