Se si apre, era piegato bene

Secondo il settimanale americano Time, il 2020 è stato il “peggior anno di sempre”. Al punto che se fosse stato un film “avremmo spento il proiettore dopo 20 minuti”. Non è dato sapere in base a quali criteri i giornalisti statunitensi abbiano emesso il loro drastico verdetto essendo ipotizzabile che nessuno fosse ancora nato quando imperversavano le Guerre Mondiali, ma anche ammettendo che il 2020 non sia stato il peggior anno in assoluto è certamente fra i peggiori, reso tale da un virus che ha stravolto in negativo la vita di miliardi di persone. Ai quasi due milioni di esseri umani che son venuti a mancare e ai quasi 73 milioni che han vissuto ore angoscianti sapendo di avere il mostro all’interno dei propri polmoni, si sommano in effetti le centinaia di milioni di persone che pur non essendo state contagiate hanno comunque visto crollare le certezze sulle quali pensavano di poter costruire il proprio futuro. La necessità di contenere la pandemia chiudendo in casa la gente ha in effetti dato origine a una crisi economica globale senza precedenti, con grandi e piccole imprese che han chiuso i battenti dall’oggi al domani, intere filiere commerciali che si sono fermate e una massa imprevista di “nuovi poveri” che ha cominciato a bussare ai centri di assistenza. Per ora in maniera educata e civile, perché di persone educate e civili si tratta, ma è facile pensare che quando la fame si farà pesante molti di loro non avranno remore per dar luogo a ben altri atteggiamenti, sicuramente meno civili, ma giustificati dalla disperazione. L’unica speranza che ciò non accada e si possa tornare alla propria quotidianità al momento è insita nei vaccini, nonostante le polemiche che li accompagnano. Vero che le loro effettive funzionalità son state testate in maniera limitata, vero che non se ne conoscono gli effetti collaterali nel tempo e vero anche che daranno luogo a speculazioni economiche importanti, ma non c’è alternativa. In fila quindi, col braccio scoperto e senza dar retta a chi contesta, spesso le stesse persone che credono che la terra sia piatta, che mangiare carne faccia male e che l’agricoltura biodinamica abbia basi scientifiche. Molti anni fa, troppi ahimè, chi scrive era giovane, aitante e si stava accingendo a fare il suo primo lancio da paracadutista. Nonostante un allenamento di stampo para-militare e tanto entusiasmo nell’animo, quando si aprì il portello affiorò qualche apprensione. “Istruttore. Sicuri che l’ombrello di apre, vero?”. “Se l’han piegato bene si apre”. “Come faccio a sapere se l’han piegato bene?”. “Buttati. Se si apre, vuol dire che era piegato bene”. La situazione attuale è simile ma con una differenza. Allora si poteva scegliere di non buttarsi, di stare sull’aereo, sicuri di rimettere i piedi a terra e uscirne feriti solo nell’orgoglio. Oggi invece si è a un bivio: o il vaccino o Covid. Tanto vale buttarsi, chissà che il paracadute si apra e si concretizzi il famoso motto “anno nuovo, vita nuova”. Auguri a tutti e pensieri positivi.

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