La gamma “Puma” di Case Ih si amplia grazie ai nuovi modelli “X”. Mantengono intatte le caratteristiche di affidabilità e produttività tipiche delle versioni già in essere e continuano ad avanzare i contenuti tecnici più attuali di settore, ma sono più accessibili in termini di investimenti iniziali
È stata battezzata “X”, quasi fosse un’incognita algebrica, ma in realtà di incognito la nuova serie “Puma” di Case Ih non ha proprio nulla. Le nuove macchine, siglate “140 X”, “150 X” e “165”, sono infatti del tutto identiche in termini di affidabilità e produttività ai “Puma” di pari prestazioni già sul mercato, mezzi con i quali i nuovi nati condividono anche le strutture e gran parte dei contenuti. Nulla perciò varia quanto a sostanza e, anzi, la gamma globale “Puma” si amplia verso il basso in termini di prestazioni con l’aggiunta del modello “140”. Di fatto accade che a cambiare rispetto ai modelli attuali sono alcune features costruttive, soprattutto a livello di trasmissioni, che nel loro insieme rendono i trattori economicamente più accessibili. Una linea di prodotto che si orienta quindi a soddisfare le esigenze di quanti necessitano di macchine robuste e moderne, ma anche competitive in termini di rapporti qualità/prezzi. Così concepiti, i “Puma X” guardano soprattutto alle organizzazioni preposte al noleggio, alle aziende in cui opera un nutrito numero di salariati o dal personale in via di formazione, oppure a quanti necessitano di trattori di alte prestazioni ma di impostazione tradizionale a livello di gestione, mezzi da utilizzare per far fronte ad attività polivalenti che non permettono di sfruttare al meglio le automazioni proposte dai “Puma” di classe superiore. Le nuove versioni permettono quindi di far lavorare un “Puma” anche là dove fino a oggi tale macchina era solo un oggetto di desiderio causa gli investimenti richiesti per avere in parco macchine uno dei sette modelli “Cvx”, a trasmissione continua, o uno dei cinque modelli “Multicontroller”,dotati di trasmissioni robotizzate full powershift. Tali gruppi sugli “X” sono stati sostituiti da trasmissioni semi-powershift a sei stadi per un totale di 18 marce avanti sei delle quali fruibili anche in retro grazie alla presenza di un inversore elettroidraulico, rapporti che possono poi diventare 28+6 affiancando alla trasmissione base un super riduttore fornito per via opzionale. Disponibile anche un semi-powershift 19+6checonsente una velocità massima di trasferimento di 40 chilometri orari mantenendo un regime motore ridotto, soluzione ottimale quando le attività di traino su strada coprono almeno il 40 per cento del tempo di lavoro della macchina. Anche i “Puma X” all’atto pratico offrono un generoso grado di personalizzazione in termini di rapportatura e ciò permette di confezionare soluzioni funzionali atte a far fronte ai profili di missione e di portafogli più diversi giocando più che sull’automazione delle attività, su una maggior partecipazione dell’operatore alla gestione della macchina. La stessa impostazione progettuale la si ritrova poi a livello di sistemi idraulici. Non lesinano infatti sulle portate, 110 litri al minuto di olio, ma sono gestiti mediante un quattro distributori ausiliari a comando meccanico, non configurabili anziché con i più raffinati ma anche costosi distributori elettroidraulici. Ne derivano circuiti che per prestazioni non rifiutano l’azionamento delle attrezzature più assetate assicurando anche agli attacchi a tre punti posteriori capacità di sollevamento di oltre82quintali e agli analoghi gruppi anteriori di quasi 36 quintali, masse ovviamente gestite per via elettronica. Da segnalare anche la presenza di una presa di forza posteriore a due velocità, da 540 e mille giri al minuto, pilotabile per via elettroidraulica e l’installazione di serie del pacchetto luci completo, incluse quattro luci di lavoro alogene montate sul tetto. Comuni ai trattori di gamma alta anche i motori, dei sei cilindri “Nef” da sei litri e 700 centimetri cubi di cilindrata edi produzione Fpt Industrial. Sono tarati a 140, 150 e 165 cavalli nominali di potenza massima, ma dispongono di sistemi “Epm”, “Engine Power Management”, che alzano le prestazioni “vere” proposte in campo e su strada al limite dei 175, 190 e 209 cavalli, erogazioni disponibili senza soluzione di continuità e che non si pagano più di tanto in termini di consumi essendo i motori emissionati solo mediante impianti scr che non penalizzano i rendimenti termodinamici dei propulsori.