Nel 2000 erano 177. Oggi solo 89. Questo il declino del numero degli erbicidi maturatosi nel volgere di poco più di vent’anni. Una riduzione pari al 50 per cento che ha impoverito il ventaglio delle scelte tecniche a disposizione degli agricoltori aggravando pure l’annoso problema delle resistenze. Accade che meno molecole ci sono a disposizione, più si è costretti a usare quelle disponibili e più aumentano le resistenze. Da qui la necessità di operare in termini di difesa integrata delle colture impiegando strumenti il più possibile differenti per il controllo delle avversità.
Strategiche le rotazioni
Uno di questi, per combattere le erbe infestanti, è rappresentato dalle rotazioni, fondamentali in quanto permettono non solo di alternare erbicidi differenti, ma anche di ricorrere a diserbi di tipo meccanico quali risultano essere le sarchiature, applicabili a mais, soia, patata, pomodoro da industria, girasole e barbabietola da zucchero oltre che ad altre coltivazioni.
Si tratta di pratiche molto efficaci nel rimuovere le infestanti fra le file e fruibili fino a stadi della coltura ai quali la successiva competizione con le malerbe sarà più favorevole. Diversi sono inoltre i benefici collaterali, due dei quali di particolare rilevanza ambientale ed economica. Si riducono gli apporti di erbicidi alle acque superficiali e si preserva l’umidità del terreno, soprattutto se si opera su terreni argillosi o limosi, caratterizzati cioè da elevata microporosità. In tal caso la sarchiatura crea in effetti una leggera zollosità superficiale che minimizza la risalita capillare dell’acqua giocando a favore delle rese.
Sarchiatrici MaterMacc “Unica-Pvi Easyset”: l’interfila non è un problema
Quanto sopra, ovviamente, a patto che si disponga di attrezzature adeguate come risultano essere le “Unica-Pvi Easyset” di MaterMacc, costruttore forte di un’ampia gamma che trova proprio nelle sarchiatrici “Unica-Pvi Easyset” il suo modello di punta. Si tratta infatti di un’attrezzatura portata a sei o a otto file distanziate fra loro in ragione di 75 centimetri, misura che può però essere facilmente adattata con un unico utensile e senza fatica all’interfila da lavorare, incluse quelle fra bine.
Variando la distanza tra le file si possono inoltre variare fra tre e cinque le molle delle unità sarchianti grazie al sistema “Easy-set” che permette non solo di modificare la disposizione sul telaio dei diversi elementi, ma anche di trasformare velocemente ogni elemento da cinque a tre utensili. Disponendo di un assetto base a sei elementi a 75 centimetri di distanza, per esempio, si possono sarchiare sia le colture con file a 70-80 centimetri, sia quelle a 45-50 centimetri.
Facendo poi scorrere gli elementi sulla guida “Easy set” e adottando elementi a tre molle sarà possibile lavorare anche all’interno delle file binate giovandosi sempre e comunque di un robusto e stabile telaio strutturato a parallelogramma il cui ripiegamento idraulico in verticale permette di passare velocemente dal fronte operativo in campo all’assetto di trasporto con l’attrezzatura che rientra in sagoma.
Ideale per i contoterzisti
Una soluzione che quindi risulta ideale per quei contoterzisti che hanno la necessità di spostarsi frequentemente su strada da un campo all’altro. La particolare compattezza dell’attrezzatura in fase di trasporto minimizza inoltre il beccheggio dovuto ad accelerazioni e decelerazioni, plus cui contribuisce anche il peso a vuoto, contenuto entro gli 810 chili, massa che aumenta di mille e 900 chili se si riempie la tramoggia. “Unica-Pvi Easyset” può essere infatti impiegata anche per interrare i concimi nei primi centimetri del profilo, pratica questa che riduce la perdita di azoto in atmosfera per evaporazione e che può essere gestita a livello di trasmissione sia meccanicamente sia per via elettrica.
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Titolo: Le sarchiatrici MaterMacc “Unica-Pvi Easyset” adattabili per interfile diverse