Sarchiatrici MaterMacc, attrezzature per ogni condizione di campo

Le sarchiatrici MaterMacc offrono un ampio ventaglio di utensili lavoranti per soddisfare i molteplici profili di missione cui devono assolvere e le diverse condizioni di campo in cui devono operare

sarchiatrici matermacc
sarchiatrici matermacc

Non disponendo ancora di erbicidi di sintesi, fino a metà del secolo scorso esisteva solo il diserbo meccanico o manuale delle colture. Era però un lavoro lento e faticoso a causa dell’arretratezza delle tecnologie a disposizione. Dopo decenni di dominio pressoché incontrastato degli erbicidi chimici, i rapporti fra le due tecniche si stanno però riequilibrando a causa di due fattori principali. Il primo deriva dalla riduzione delle sostanze erbicide utilizzabili a causa delle revisioni europee.

Ciò ha anche comportato l’aumento di popolazioni resistenti a seguito dell’impoverimento dei meccanismi d’azione dei diserbanti rimasti. Parallelamente, il diserbo meccanico si è evoluto tecnologicamente, permettendo di controllare le malerbe in modo più veloce ed efficace. Per tali ragioni l’approccio meccanico alla flora infestante sta guadagnando progressivamente terreno nelle tecniche colturali, contribuendo anche a contrastare le summenzionate resistenze. L’azione sulle malerbe è infatti di tipo fisico, non chimico, e contro un utensile che strappa le piante dal suolo non c’è resistenza che tenga.

sarchiatrici matermacc
sarchiatrici matermacc

Ogni coltura e ogni azienda ha però specifiche esigenze in termini di attrezzature da impiegare, come pure oculata deve essere la scelta degli utensili che le allestiscono. In tal senso Matermacc propone le sarchiatrici della gamma “Unica”, declinata in quattro serie, “F”, da tre a otto file, la “Pm”, da quattro e sei file, la “Super -L” da 16 file e la “Pvi”, da 12 file e disponibile anche in versione “Super”.

Ampio quindi il ventaglio di soluzioni disponibili, impreziosite dal sistema brevettato “Easy-Set” che offre la possibilità di modificare rapidamente l’interfila ampliando i campi di impiego delle sarchiatrici anche a fronte di colture con sesti di semina non standard. Ampio poi anche il catalogo degli utensili che prevede tipologie strumentali alquanto differenti fra loro. L’elemento a ramponi, per esempio, è consigliato su terreni molto tenaci, potendo anche rompere croste superficiali particolarmente ostiche mentre nel caso serva una sarchiatura più leggera e controllata meglio si presta l’elemento con zappe e dischi a profilo liscio.

Dischi che possono anche essere di tipo dentato e disposti a coppie per dar luogo a una funzione rompicrosta che arrivi sino ai piedi delle piante se queste non presentano una sviluppata biomassa fogliare in superficie. Massima protezione in tal senso é offerta da una soluzione operativa basata sulla presenza di protezioni laterali composte da paratie oscillanti che impediscono alla terra smossa di depositarsi sopra le piante appena nate.

Al contrario, per sarchiature più tardive meglio si presta il rincalzatore a versoi regolabili, capace di deviare la terra proprio lungo le fila, soffocando in tal modo eventuali malerbe appena germinate fra una pianta e l’altra. Inoltre, se si intende distribuire concimi o insetticidi microgranulari è disponibile un falcione di interramento montato a coppie alternate, ossia un elemento sì e uno no, che permette di interrare il prodotto lungo una linea prefissata. Infine gli strigliatori di chiusura cantiere, utili per pareggiare la zona sarchiata ed esporre ancor più le infestanti all’azione disidratante del Sole.

Titolo: Sarchiatrici MaterMacc, attrezzature per ogni condizione di campo

Autore: Redazione

Related posts