I nuovi “Frutteto Cvt S” lanciati dal gruppo Sdf sotto il suo marchio Same aprono nuovi orizzonti tecnologici e operativi nell’ambito dei trattori specializzati. Integrano infatti tutte le soluzioni fino a ieri in appannaggio quasi esclusivo ai trattori di alta gamma. In primis la nuova trasmissione continua “T3500 cvt” sviluppata ad hoc dal Gruppo lombardo
Prima l’alto di gamma, poi le medie potenze e ora gli specializzati. La diffusione delle trasmissioni continue nel settore dei trattori agricoli non sembra dar segni di stanchezza e, anzi, sta accentuando la sua progressione nonostante si proponga con componenti meccaniche, idrauliche ed elettroniche di alto spessore tecnico che danno luogo a costi di produzione e quindi di prodotto superiori a quanto proposto dalle costruzioni tradizionali. I vantaggi dei cvt sono però tali e tanti da far accettare di buon grado tali sovracosti agli operatori più attenti alle evoluzioni di settore, gli stessi che da tempo avevano abbandonato le trasmissioni meccaniche tradizionali per abbracciare dapprima i gruppi powershift e poi i powershift robotizzati. Con questi ultimi che oggi sembrano essere l’unica trasmissione in grado di arginare l’avanzata dei cvt là dove il trattore è sottoposto a sforzi di trazione elevati e costanti nel tempo. Di fatto le cosiddette lavorazioni pesanti del terreno. In tutte le altre situazioni i cvt la fanno da padroni, complice la loro maggior versatilità operativa, l’elevata facilità di gestione, il maggior comfort di lavoro e il contributo indotto al contenimento delle spese di produzione. Doti che giustificano le loro sempre più numerose applicazioni l’ultima delle quali ha visto protagonisti il marchio Same e i suoi trattori specializzati serie “Frutteto”, dal giugno scorso disponibili proprio anche con trasmissioni cvt grazie al lancio della nuova serie “FruttetoCvt S” che, va precisato, si affianca ma non sostituisce gli specializzati tradizionali. Cinque i modelli, per potenze comprese tra i 90 e i 115 cavalli tutti accomunati dapowertrain di progettazione originale Same, motori “FarMotion” e trasmissioni “T3500 Cvt”, oltre che da assali sospesi e nuove cabine a quattro montanti sempre di proprietà. I motori non hanno bisogno di presentazioni essendo unità collaudate e affidabili che rientrano di default nella tradizione progettuale Same, mentre qualche parola la merita la trasmissione continua cvt che i Tecnici di Treviglio hanno organizzato integrando una trasmissione idrostatica con un cambio robotizzato a due gamme e un inversore elettroidraulico in grado di operare sottocarico e modulabile nella risposta. Così concepito il gruppo mette a disposizione con la prima gamma un arco di velocità che va da fermo a quasi 23 chilometri all’ora, range che di fatto copre tutte le velocità di lavoro trovando nelle velocità oscillanti attorno agli undici chilometri all’ora e mezzo il punto operativo in cui cessa il contributo dell’idraulica e quindi il trattore viene propulso solo per via meccanica. La seconda gamma copre invece le attività di trasporto con un range di velocità che spazia tra i 23 e i 40 chilometri all’ora, velocità quest’ultima raggiunta sia in modalità “eco” a un regime di soli mille e 650 giri motore, sia in piena potenza e a pieno regime, quei due mila e 200 giri che in teoria permetterebbero alla macchina di toccare i 54 chilometri all’ora. Il passaggio di gamma avviene ovviamente in maniera automatica e sempre per via elettronica c’è anche la possibilità di settare tre diverse modalità operative. La prima, manuale, permette di regolare il regime motore tramite l’acceleratore e la velocità di avanzamento tramite il joystick di controllo, sia in continuo sia a step. Di fatto simula nel funzionamento una trasmissione meccanica mantenendo però la fluidità tipica della trasmissione continua. La seconda modalità “pto” si avvia in automatico quando si inserisce la presa di forza e assicura un perfetto accoppiamento tra regime motore e attrezzatura indipendentemente dalla velocità di avanzamento. Infine la modalità “automatica” massimizza l’efficienza operativa sulle lavorazioni in campo e durante i trasporti su strada. Premendo l’acceleratore l’operatore controllo la velocità fino a raggiungere un valore preimpostato, dopo di che ci pensa la centralina di controllo a mantenerla costante adeguando il regime motore in modo da minimizzare i consumi. Da segnalare anche la possibilità, tramite la funzione “cruise” di pre-impostare specifiche velocità di lavoro e selezionarle direttamente tramite pulsanti. Una volta impostati i parametri di funzionamento del gruppo il contributo dell’operatore e quindi la fatica si minimizzano, obiettivo peraltro perseguito anche mediante un’ampia dotazioni di automatismi quali, per esempio, il blocco automatico dei differenziali piuttosto che le funzioni “Auto 4Wd”, che inserisce la trazione sull’assale anteriore nel momento in cui si entra in campo, e “PowerZero”, che assicura lo stazionamento della macchina in pendenza o il blocco dell’assale anteriore nel caso il trattore sia equipaggiato con sospensioni anteriori indipendenti a controllo attivo. Al comfort concorre ovviamente anche la cabina, altro contenuto esclusivo dei nuovi “Frutteto Cvt S”. Strutturata sulla base di un telaio a quattro montanti per garantire una visibilità a 360 gradi, avanza un pavimento perfettamente piano grazie agli ingombri contenuti della trasmissione cvt che hanno permesso di eliminare il tunnel centrale ed è chiusa nella parte superiore da un tetto che integra un sistema di climatizzazione atto a mantenere in sovrapressione il vano rispetto all’esterno. Ciò, abbinato alla presenza di filtri specifici, permette alle cabine di essere omologabili in categoria quattro e quindi di proporsi quale mezzo di lavoro ottimale per far fronte ai trattamenti difesa. Sempre per dar luogo a un comfort il più possibile vicino a quanto proposto dalle migliori berline, il vano è anche sospeso mediante silentblock idraulici che lo isolano completamente dal carro evitando che rumore e vibrazioni raggiungano l’operatore. A completare il tutto provvedono volanti e poltrone regolabili in ogni direzione così da permettere a qualsiasi driver di assumere l’assetto di guida a lui più congeniale, opzione peraltro avanzata anche dal bracciolo multifunzione “MaxCom” integrante tutti i comandi primari della macchina oltre a due joystick programmabili uno dei quali, quello principale, permette di gestire i distributori idraulici anteriori, di controllare le velocità e di programmare le funzioni di uso più frequente mediante tre pulsanti liberi. Il joystick secondario entra invece in gioco quando la posizione di guida è invertita e l’operatore opera con il busto ruotato. In tal caso il secondo Joystick risulta perfettamente sottomano integrando i comandi per i distributori posteriori e una serie di funzioni programmabili mediante comandi ausiliari. Nella zona centrale del bracciolo sono invece raggruppate le funzioni relative al motore, trasmissione, presa di forza e blocchi oltre agli azionamenti che pilotano i distributori addizionali, possibili fino a una configurazione massima di nove elementi. Va precisato che “MaxCom” è mutuato dai trattori di alta gamma ma riprogettato per adattarsi agli spazi più contenuti di un trattore specializzato, facilita in particolare la gestione dell’impianto idraulico della macchina e quindi delle attrezzature a lei accoppiate eliminando la necessità di installare nell’abitacolo comandi specifici. A tale obiettivo concorre in particolare il display a colori “InfoCenterPro” che funge anche da interfaccia uomo-macchina permettendo il controllo del lavoro e dello stato funzionale del trattore e, più in generale, di tutti i suoi gruppi di lavoro. Fra questi, la presa di forza a innesto elettroidraulico modulato operante a 540, 750 e mille giri integrante la modalità operativa “auto pto” che rende automatici innesti e disinnesti in base alle operazioni in corso.