Testate, pompe, capacità delle cisterne e gruppi ventola. Gli atomizzatori della serie “Pln” di Florida offrono un alto grado di personalizzazione che rende ogni attrezzatura un pezzo unico al servizio delle specifiche esigenze degli agricoltori, siano essi viticoltori oppure frutticoltori
Frutteti allevati a vaso, oppure a spalliera. Come pure vigneti a tendone, a pergoletta o a Guyot. Le forme d’allevamento delle cosiddette colture alte variano profondamente passando di regione in regione e di coltura in coltura, pur restando identiche le loro esigenze dal punto di vista delle difesa fitosanitaria. Insetti e patogeni vanno infatti controllati tramite i più opportuni trattamenti, cercando di trovare sempre il giusto connubio fra sostanza chimica e attrezzatura meccanica. Entrambi devono risultare parimenti efficaci, altrimenti il risultato in campo rischia di essere deludente. Tra le soluzioni più flessibili ed eclettiche nel segmento degli atomizzatori trainati si propongono in tal senso le soluzioni di Florida, la quale ha racchiuso nella propria serie “Pln” una serie di plus che la rendono adattabile a una molteplicità di condizioni di lavoro diverse, pur mantenendo inalterato il livello qualitativo del lavoro svolto. Questo è infatti garantito da pompe, a membrana o a pistoni, capaci di raggiungere pressioni massime di 50 bar. Cambiano ovviamente le portate, fra i 70 e i 180 litri al minuto per quelle a membrana, fra 90 e 150 per quelle a pistoni. Ampia la scelta quanto a capacità volumetriche, con cisterne di polietilene che spaziano da 600 a tremila litri in funzione del modello prescelto. Il design e la levigatezza delle pareti interne permettono inoltre lo svuotamento totale della miscela fitosanitaria senza che si formino incrostazioni e depositi di prodotto. Fra le possibili scelte tecniche i “Pln.Reverse” mostrano il più alto grado di adattabilità, operando tramite un gruppo ventilatore con aspirazione anteriore dell’aria ed eliche di nylon ad alto rendimento con pale a passo variabile regolabili a seconda della potenza del trattore. Volume e velocità dell’aria possono quindi essere calibrati in modo da penetrare nella vegetazione in modo ottimale, riducendo al contempo la deriva. I convogliatori possono infine essere anch’essi di polietilene, come le cisterne, anziché di alluminio, ma in tal caso il modello da scegliere è il “Pln.Infinity”, atomizzatori ideali per i trattamenti ad alto volume e caratterizzati da una sostanziale inattaccabilità da parte dei prodotti chimici. Massimo equilibrio nell’irrorazione sui due lati viene offerto poi dai “Pln.Dual”, i quali operano con gruppi di ventilazione dotate di due eliche controrotanti capaci di erogare volumi di aria pari a 68 mila metri cubi l’ora. Chi si prefigge invece il massimo della precisione nei trattamenti in frutticoltura può adottare la testata a torre dei “Pln.Tower”, i cui diffusori di aria generano lame trasversali di miscela fitosanitaria incanalabili al meglio verso le chiome grazie a 14 ugelli, sette per lato, orientabili in funzione dell’altezza e della vigoria delle colture. Vantaggio che trova la massima espressione nei “Pln.Apple”, dotati di gruppi ventilatori a due eliche sovrapposte con aspirazione anteriore, atti a distribuire i prodotti su tutta la superficie delle piante. A richiesta, gli atomizzatori della serie “Pln” possono infine essere accessoriati con un computer per la distribuzione della miscela, comandi e regolazioni elettriche della pressione, filtri autopulenti sia in fase di mandata, sia sulle aste porta getti, pre-miscelatore con travaso in cisterna e dispositivo per l’aspirazione del prodotto residuo a fine trattamento. Completano la lista di optional il timone snodato, Ricchi di serie e di optionalanche con pistone idraulico, omologato per la circolazione su strada.