Landini a Bologna ha giocato d’anticipo proponendo il suo modello di punta, “Rex 4”, in vesti tecnologiche e attualizzate, al punto da rendere la macchina un esempio di come a breve saranno gli specializzati. A fianco della nuova versione i “Rex3”, compatti di bassa potenza, e i modelli 2019 dei cingolati “Trekker”
Ci sono macchine che entrano nella storia e altre che la storia la fanno. La differenza fra le due posizioni è sottile, ma determinante. I mezzi che “entrano” nella storia di solito son tali per meriti commerciali, sportivi o culturali. Quelli che invece “fanno” la storia apportano innovazioni e nuove soluzioni tecniche che poi il tempo rende standard costruttivi comuni a tutte le macchine di analoga concezione. Per capirsi, accade che in campo auto la Fiat “600” sia entrata nella storia per aver contribuito in maniera determinante alla motorizzazione di massa degli italiani, mentre Audi “Quattro”, pur non avendo maturato volumi di vendita elevati a casa della sua esclusività, ha fatto la storia per aver consacrato la trazione integrale quale contenuto prestazionale e non solo fuoristradistico. Lo stesso accade nel comparto trattoristico. Ci sono modelli che entrano nella storia e altri che la fanno e in questo secondo ambito si inseriscono i “Rex” di Landini, trattori specialistici lanciati nel 2002 e oggi giunti alla loro quinta generazione che si sono imposti sui più importanti mercati europei grazie a un mix equilibrato di contenuti, prestazioni, funzionalità e costi. A fronte di chi, nello stesso comparto, si giocava il successo commerciale proponendo soluzioni futuribili e innovative e di quanti, al contrario, miravano ad attirare le attenzioni degli agricoltori giocando al ribasso sui listini, Landini attualizzò e ammodernò i suoi concetti costruttivi più tradizionali dando vita a una serie di macchine che poi han fatto scuola diventando un punto di riferimento per l’intero settore. Niente azzardi tecnologici quindi, ma una rivisitazione attenta e calibrata dei concetti funzionali che sono alla base di un buon specializzato e tanta attenzione alle esigenze vere degli utenti finali, quelli che ai gadget elettronici dell’epoca preferivano contenuti tesi a facilitare il lavoro rendendolo anche il meno faticoso possibile. Col passare del tempo i “Rex” si sono ovviamente evoluti integrando tutte le soluzioni tecniche più attuali, ma lo hanno sempre fatto in maniera ponderata, recependo sempre e solo quelle innovazioni che rendono il trattore più sicuro, facile e prestazionale ma non ne snaturano le doti di affidabilità e robustezza. Si sono evolute in tale ottica anche le versioni 2019 dei “Rex4”, rappresentate allo stand da un “120 Gt” che può essere inquadrato quale apripista della sesta generazione “Rex” alla luce dei suoi contenuti tecnico-funzionali. A livello motoristico si propone infatti con un quattro cilindri da due litri e 900 centimetri cubi di produzione Deutz erogante 112 cavalli a due mila e 200 giri e 420 newtonmetro toccati a mille e 600 giri che si abbinano a un arco di utilizzo del 90 per cento della coppia massima che spazia fra i mille e 300 e i due mila giri, prestazioni che possono essere facilmente gestite in fase di lavoro grazie alla presenza del sistema “Engine memo switch” che memorizza e richiama a pulsante i regimi di lavoro ritenuti più opportuni. A tale propulsore il nuovo nato abbina poi tutte le soluzioni tecniche necessarie per dar luogo alla cosiddetta “agricoltura 4.0”, sia in termini di possibilità operative sia a livello di gestione. Le prime si basano sulla presenza di un impianto idraulico sdoppiato e modulare che alimenta con circuiti dedicati i gruppi di servizio e quelli di lavoro così da evitare fenomeni di reciproco cannibalismo. I servizi sono gestiti mediante una pompa erogante 28 litri di olio al minuto, sollevatori e prese con un circuito in grado di rendere fino a 50 litri di olio al minuto. In opzione è anche disponibile un sistema a tre pompe che rende 41 litri di olio al minuto ai distributori posteriori e al sollevatore e altri 41 agli attacchi ventrali necessari per azionare un eventuale caricatore frontale. Così strutturato “Rex4 120-Gt” può tranquillamente essere usato sia quale specializzato sia quale aziendale compatto, destinazione d’uso quest’ultima cui guarda anche la possibilità di equipaggiare la macchina con otto diverse trasmissioni che spaziano da un gruppo meccanico sincronizzato da 12+12 rapporti a un sistema idraulico da 40+40 rapporti gestibili senza dover usare la frizione e integrante un hi-lo, un super riduttore e un inversore elettroidraulico in grado di operare anche sottocarico con reattività programmabile. Tali connotazioni pongono la macchina al vertice della sua categoria, ma da sole non basterebbero per giustificare la sua aderenza agli input imposti dall’agricoltura 4.0. Quest’ultima impone in effetti una gestione mirata e parcellizzata delle lavorazioni, obiettivo perseguibile solo dotando la macchina di sistemi elettronici atti a localizzare in campo la posizione del trattore adeguando a questa e allo stato vegetativo delle colture lavorazioni e trattamenti. “Rex4 120-Gt” non solo risponde appieno a tali esigenze grazie alla possibilità di dotarlo di guida satellitare, ma va oltre risultando anche equipaggiabile con il nuovo sistema di sterzo Landini “Ads”, “Advantage driving system”, che modula le risposte dello sterzo in funzione della velocità di marcia e controlla la posizione delle ruote durante le lavorazioni in declivio e in solco annullando gli effetti delle sollecitazioni esterne sulla direzionalità del mezzo. Grazie a “Ads” il trattore diventa quindi in larga parte autonomo a livello di gestione della direzionalità, cosa che permette all’operatore di concentrare le sue attenzioni sul lavoro e sul controllo delle attrezzature, compito quest’ultimo attuabile a breve per via isobus e quindi anche programmabile. Da segnalare inoltre, sempre fra i plus del nuovo nato, la presenza di una assale anteriore sospeso che gioca a favore del comfort e della sicurezza su strada incrementando anche la resa in campo grazie al miglioramento della trazione, e la possibilità di disporre di una cabina pressurizzata in classe 4 grazie alla presenza di un impianto di ventilazione il cui lavorio è monitorizzato da un sistema di controllo della pressione interna e dell’efficienza dei filtri ai carboni attivi. Fra le dotazioni anche la doppia trazione e i blocchi dei differenziali attuati per via elettroidraulica, freni dedicati sull’asse anteriore e la possibilità di disporre di un impianto preposto alla frenatura di eventuali rimorchi. Il tutto racchiuso sotto una carrozzeria dal design moderno e gradevole disponibile oltre che con la classica livrea Landini azzurro-pastello anche in versione metallizzata.