Mutano gli scenari, urgono proposte. Questo è quanto accade nel Mondo della difesa fitosanitaria, dovendo gli agricoltori soddisfare la domanda agroalimentare diminuendo l’impiego degli agrofarmaci tradizionali, di sintesi o meno che siano. I profili ambientali e residuali dei raccolti sono infatti divenuti sempre più importanti nella definizione dei programmi di difesa e ogni strumento che possa migliorarli va guardato quindi con favore.
In tal senso si propongono i “Biologicals”, agrofarmaci a base di agenti naturali capaci di controllare le avversità delle piante senza apportare sostanze chimiche. Vite, frutticole e orticole sono ovviamente le più interessate in tal senso, visto l’elevato numero di applicazioni annue necessarie, ma anche le colture cosiddette basse si stanno aprendo a queste nuove soluzioni tecniche, come per esempio i cereali.
Nuovi orizzonti per il biocontrollo: un prodotto ammesso anche dai disciplinari bio
Forte di un ampio catalogo in termini di biocontrollo, Gowan ha investito nell’ampliare il ventaglio di possibili utilizzi di “Remedier”, uno dei suoi prodotti di punta. Ammesso anche dai disciplinari di difesa biologica, “Remedier” esplica una spiccata azione antagonistica nei confronti di diversi funghi parassiti che attaccano sia l’apparato radicale sia il colletto delle colture orticole, potendo controllare anche patogeni più caratteristici della vite, delle frutticole e dei cereali. Ciò grazie ai due differenti ceppi di Trichoderma, asperellum e gamsii, funghi ascomiceti capaci di sottrarre spazio ed elementi nutritivi ai patogeni, attaccando al contempo le loro pareti cellulari per via enzimatica.
“Remedier” si è affermato in principio per il controllo del Mal dell’Esca della vite, malattia causata da un complesso di microrganismi che proliferano nelle piante attraverso ferite e tagli di potatura. Nel tempo ha poi ampliato i propri usi su altre colture e patogeni. Applicati al terreno, per esempio, i suoi agenti attivi contrastano le proliferazioni dei marciumi da Armillaria e, specificatamente su pero, anche di Stemphylium vesicarum, agente della maculatura bruna. Contro questo patogeno “Remedier” va distribuito sul cotico erboso in fase pre-infettiva, minimizzandone il potenziale infettivo. I benefici del biocontrollo si possono però trarre anche su drupacee, irrorandone le parti aeree al fine di contrastare la Cytospora, agente dei cancri rameali. Su colture orticole, floricole e ornamentali contrasta invece i più comuni patogeni terricoli, come per esempio Rhizoctonia, Pythium e Sclerotinia. A seguito del continuo processo di ampliamento della sua etichetta, “Remedier” ha progressivamente trovato nuovi impieghi, come per esempio la botrite del kiwi, per la quale ha ottenuto l’estensione d’etichetta definitiva.
Nel 2023 autorizzazioni per emergenza fitosanitaria
Inoltre, nel 2023 ha ottenuto autorizzazioni eccezionali per emergenza fitosanitaria, ed è in attesa di estensione definitiva d’etichetta, anche contro le Fusariosi del Frumento, la Gleosporiosi e la Necrosi grigia del Nocciolo, nonché contro botrite e marciumi acidi della vite. L’inserimento di “Remedier” nei programmi di difesa, integrata o biologica che sia, permette infine di migliorarne il profilo ambientale e residuale, concorrendo al contempo alle più moderne strategie contro le resistenze che stanno affliggendo molteplici famiglie chimiche di fungicidi.
Titolo: “Remedier”, nuovi orizzonti per il biocontrollo
Autore: Redazione