John Deere amplia verso l’alto la serie “6R” con i due nuovi modelli a passo lungo “6230R” e “6250R”, macchine che come il resto della gamma proporranno quest’anno sulle confanature uno speciale stemma volto a celebrare il centesimo anniversario dalla produzione del primo trattore da parte della Casa del Cervo
John Deere festeggia nel 2018 il suo centesimo anno di attività nel comparto trattoristico mondiale. Era in effetti il 1918 quando il primo trattore costruito dalla Casa del Cervo uscì dallo storico stabilimento statunitense di Waterloo, in Iowa, una ricorrenza che il Marchio americano ha deciso di celebrare attraverso uno speciale stemma destinato a impreziosire le cofanature di tutti i trattori prodotti da John Deere durante il 2018, ivi comprese le nuove versioni “6230R” e “6250R” destinate a meglio raccordare verso l’alto la serie “6R” con i più prestazionali modelli “7R”. Obiettivo quest’ultimo raggiunto grazie, in particolare, a un passo di due metri e 90 centimetri, dieci centimetri in più rispetto a quanto proposto dagli altri modelli “6R” e due centimetri e mezzo in meno delle versioni “7R”, realizzato attraverso uno specifico telaio di acciaio sul quale sono staffati motori John Deere serie “Pss” a sei cilindri da sei litri e 800 centimetri cubi che mettono a disposizione tarature di potenza massima nell’ordine dei 243 e dei 265 cavalli, prestazioni che possono elevarsi rispettivamente a 269 e 290 cavalli grazie al sistema “Ipm”, acronimo di “Intelligent Power Management”, che fornisce un surplus di potenza quando le macchine operano con la presa di forza inserita e quando trainano su strada. Forti di distribuzioni a quattro valvole per cilindro, di alimentazioni common rail ad alta pressione, fino a due mila e 500 bar, e di sovralimentazioni operanti mediante turbine a geometria variabile, le unità risultano allineate alle normative stage 4 grazie alla contemporanea presenza di un impianto egr di ricircolo dei gas di scarico che abbatte gli assidi azotati agendo in tandem con un sistema scr e con due filtri catalizzatori, uno dei quali, quello antiparticolato, di tipo autorigenerante. I propulsori operano poi in abbinamento a trasmissioni a variazione continua “AutoPowr” a elevata componente meccanica che permettono alle macchine di muoversi su strada a velocità nell’ordine dei 40 all’ora al regime ridotto di soli mille e 400 giri. Coerente con il profilo prestazionale delle macchine anche l’impianto idraulico, capace di 160 litri al minuto destinati ad alimentare fino a nove distributori ausiliari e un sollevatore posteriore a gestione elettronica da dieci mila e 400 chili di portata massima. Sempre a controllo elettroidraulico anche il bloccaggio dei differenziali e l’innesto della presa di forza a tre velocità di lavoro, 540 giri in versione standard ed eco e mille giri, tutti gruppi gestibili in modo semplice e immediato stando comodamente alloggiati all’interno di nuove cabine ad alta visibilità mutuate dai vani che equipaggiano i modelli di classe superiore serie “7R” e quindi caratterizzate da ampie volumetrie interne e da un inedito joystick dal design ergonomico, denominato “CommandPro”, che permette di gestire con una sola mano tutte le principali funzionalità delle macchine.