Le nuove big baler “Squadra” di Fendt hanno una produttività oraria di oltre 13 tonnellate. Una prestazione che sicuramente interesserà i contoterzisti più strutturati e le aziende cerealicole italiane di grandi dimensioni
Le dimensioni sono standard, le masse no. Non potendo modificare i volumi dei balloni in quanto strettamente legati alle dimensioni dei rimorchi stradali che provvedono al loro trasporto, accade che per accrescere l’efficienza delle proprie imballatrici i costruttori già da tempo abbiano abbracciato soluzioni tecniche tese a realizzare densità di prodotto il più possibile elevate. Un obiettivo che però non può essere raggiunto a scapito della velocità di raccolta, prestazione che, anzi, va enfatizzata il più possibile. All’atto pratico accade che per soddisfare le richieste del mercato, sia quello zootecnico sia quello legato alle produzioni energetiche, i Costruttori debbano mettere a punto imballatrici in grado di alzare le proprie rese orarie, le tonnellate/ora di produzione, oltre gli standard di settore, trend fatto proprio anche da Fendt nel momento in cui ha sviluppato le sue nuove presse quadre denominate “Squadra”, macchine caratterizzate proprio da una produttività che in termini di tonnellate/ora trova pochi rivali. Nella loro configurazione “1290 N Ud”, con la sigla finale che sta per “ultra density”, le “Squadra” riescono in effetti a depositare in campo in un’ora quasi il triplo del proprio peso che, senza gruppo di taglio, è di 13 mila e 400 chili. Ciò giocando proprio sull’abbinamento fra le massime dimensioni possibili che può avere una balla quadra e la sua densità, con le prime danno luogo a un volume di quasi tre metri cubi e la seconda a una massa di circa 725 chili a balla. Il calcolo da cui traggono origine tali dati è abbastanza semplice essendo legato a un’altezza di 90 centimetri, a una larghezza di 120 centimetri e auna lunghezza massima di 274 centimetri. I quasi tre metri cubi di volume vanno poi moltiplicati per una densità che tocca i 245 chili per metro cubo. Ne deriva che ogni 18-19 balle deposte in campo, le “Squadra” sono in grado di “partorire” il proprio equivalente in peso, prestazione che mediamente si ripete tre volte all’ora dato che ogni balla è realizzata in un tempo di poco superiore al minuto. La produzione viaggia quindi attorno ai cinquanta prismi all’ora, andana e qualità della paglia permettendo ovviamente, mentre in termini di volumi si stalla attorno ai 150 metri cubi per ora che, va ricordato, sono poi da movimentare, trasportare e infine stoccare. Chi vuol far proprie le potenzialità operative delle nuove imballatrici Fendt è quindi bene che si organizzi al meglio commisurando proprio alla produttività delle “Squadra” i team al lavoro in campo a livello di trattori, sollevatori e carri per il trasporto. Premiata quale “Macchina dell’anno” in occasione di Agritechnica 2018, “Squadra 1290 N Ud” non si impone inoltre all’attenzione del mercato solo per le sue performance, ma anche in termini visuali, vuoi per le sue dimensioni di tutto rispetto, è larga tre metri con pneumatici “620/50 R22.5” o “620/50 R26.5”, lunga quasi dieci metri e alta tre, sia per il suo design geometrico e forte ma anche aggraziato e fluido, ben diverso dagli usuali standard di settore che privilegiano spesso la funzionalità al design giocando su superfici piane separate fra loro da tagli netti e decisi. Sotto la scocca poi un sistema di alimentazione che apre con un pick up “Optiflow” a cinque file di denti per 80 denti totali distribuiti su una larghezza di lavoro di 225 centimetri. Il gruppo viene anticipato nell’azione da un rullo di precompressione che stabilizza l’andana favorendone la raccolta e va ad alimentare un infaldatore a sei denti rinforzato e protetto in caso di sovraccarico da un giunto anti slittamento dal profilo scanalato. L’infaldatore provvede poi ad avviare il raccolto in maniera progressiva e continua verso la camera di compressione all’interno della quale opera un pistone capace di 50 corse al minuto per 760 chilonewton di forza di pressatura, prestazione atta a consentire densità finali superiori del 20 per cento rispetto alle attuali presse quadre della serie Fendt “1290 Xd”. Alla luce di tale densità ovviamente è stato rivisto il sistema di legatura, basato su sei annodatori doppi la cui azione assicura non solo la stabilità di forma al manufatto ma anche una geometria regolare così da permetterne un facile e sicuro impilamento. I legatori sono puliti da un sistema di ventilazione di elevata potenza e la loro autonomia è assicurata da un magazzino capace di contenere fino a 36 rotoli di spago. A gestire il tutto provvede ovviamente un sistema elettronico integrato che opera sulla base dei protocolli isobus e quindi può dialogare con qualsiasi trattore integrante il medesimo sistema di dialogo. In tal caso non è necessario installare a bordo alcun terminale aggiuntivo, fermo restando che se però il trattore non è di ultima generazione Fendt rende disponibili due diverse soluzioni di controllo denominate “C1000” e “C2100”. D’obbligo che il trattore sia di alta potenza, almeno 350 cavalli, e dotato di presa di forza operante a mille giri al minuto, regime che la trasmissione di “Squadra” porta a mille e 500 giri mediante un rinvio intermedio. Tale innalzamento del 50 per cento della velocità di rotazione induce un buon 130 per cento in più di energia del volano rispetto all’energia disponibile sui volani delle presse quadre Fendt esistenti, con conseguente riduzione della rumorosità.