Con il lancio del suo nuovo “N 174” Valtra non ha solo ampliato la sua serie “N”. Ha anche stabilito il nuovo record mondiale di potenza per trattori equipaggiati con motori a quattro cilindri. Il suo AgcoPower da quasi cinque litri di cubatura arriva infatti a erogare oltre 200 cavalli
Nel settore dell’auto i motori a quattro cilindri hanno rappresentato per anni lo standard, coprendo cilindrate oscillanti fra 600 centimetri cubi e i tre litri. Oggi, complice quel trend progettuale denominato “downsizing” che punta e ridurre architetture e cilindrate per minimizzare gli assorbimenti meccanici, la situazione è un po’ cambiata, nel senso che i quattro cilindri hanno dovuto cedere il campo nelle basse cilindrate ai motori bicilindrici e tricilindrici rinunciando anche alle cubature superiori ai due litri e mezzo. Hanno però guadagnato punti in termini di potenze specifiche, tant’è che Mercedes propone oggi un due litri biturbo da 360 cavalli accreditato quale più potente quattro cilindri del Mondo, lo stesso titolo che in campo trattoristico è stato recentemente fatto proprio da Valtra grazie al lancio della sua nuova serie “N” e in particolare del suo top di gamma “174”, ufficialmente accreditato di 164 cavalli, ma forte di due livelli di over boost che ne alzano l’erogazione full time a 175 cavalli e part time a 201 cavalli. Tale prestazione coincide con un’erogazione di coppia che supera gli 800 newtonmetro dando origine a una potenza specifica di oltre 41 cavalli/litro a fronte di una media che per i trattori da campo aperto di potenza medio-alta oscilla fra i 30 e i 35 cavalli/litro. Protagonista di tale performance un propulsore AgcoPower serie “49 Awf” da quattro litri e 900 centimetri cubi, un mezzo litro in più di cubatura rispetto ai motori che muovono gli altri modelli “N” realizzato portando l’alesaggio da 120 millimetri a 134 e lasciando invariata la corsa di 108 millimetri. Forte di un rapporto di compressione di 18 punti a uno, il motore si avvale per erogare le sue massime prestazioni di un sistema di sovralimentazione di tipo turbo/intercooler pilotato per via elettronica da una valvola wastegate, di una distribuzione a quattro valvole per cilindro e di un sistema di alimentazione di tipo common rail operante a duemila bar la cui centralina è in grado di riconoscere l’attività svolta dalla macchina adeguando di conseguenza a essa l’erogazione finale. Quando “N 174” affronta attività leggere la sua potenza è dunque quella nominale e ciò permette di operare in termini di massima economia. Quando invece viene impegnata la presa di forza o il gancio di traino posteriore entrano in gioco la seconda e la terza mappatura che alzano le prestazioni disponibili ai già citati 175 e 201 cavalli. Ne deriva una macchina estremamente versatile, in grado di sintetizzare i vantaggi proposti dai trattori a passo corto, in primis l’agilità di manovra, con le prestazioni di punta fino a ieri riservate ai trattori da campo aperto equipaggiati con motori a sei cilindri. Con questi ultimi che nell’ambito della gamma Valtra si propongono con le famiglie “T” ed “S”, prettamente orientate alle attività da campo aperto e alle manutenzioni viarie. La versatilità di “N 174” e più in generale di tutti i modelli N” è inoltre enfatizzata dalla possibilità di adeguare la trasmissione alle lavorazioni che la macchina dovrà affrontare scegliendo fra un powershift a cinque stadi o un cvt denominato “Direct” di progettazione originale Valtra, con la prima trasmissione che si orienta alle lavorazioni in campo e la seconda agli impieghi misti. Comune a tutte le macchine l’idraulica da lavoro a centro chiuso o aperto che può arrivare a erogare anche 200 litri di olio al minuto rendendo possibile la movimentazione di carichi da oltre 78 quintali sull’attacco a tre punte posteriore e da 35 su quello anteriore, e le elevate possibilità di personalizzazione rese possibili dalla filosofia progettuale Valtra “à la carte” che, di fatto, permette di modulare nella misura ritenuta i contenuti tecnico funzionali di ogni trattore.