Prototipati nel 1992 e lanciati sul mercato nel 1997, i quadricingoli serie “QuadTrac” di Case Ih vantano un’affidabilità garantita da ultraventennali collaudi effettuati direttamente in campo dagli agricoltori di tutto il Mondo. Sono anche gli unici trattori di questo tipo azionati mediante trasmissioni continue
Quando nel 1992 Case Ih diffuse le prime immagini dei suoi “QuadTrac”,molti operatori pensarono che fossero riferite più a un prototipo da ricerca che non a un concreto progetto di trattore agricolo destinato alla serie. Un’ipotesi poi ulteriormente suffragata dal fatto che per quasi un lustro di tale mezzo non si seppe quasi più nulla. Nel 1997 invece il lancio, fra l’entusiasmo di quegli operatori che seppero intuire da subito le potenzialità operative di tali macchine e le perplessità di quanti le ritennero invece troppo grosse, costose e meccanicamente complesse per avere un futuro. Oggi, a 21 anni dall’esordio commerciale, si può affermare che ebbero ragione i primi, tant’è che non solo i “QuadTrac” si sono ritagliati in tutti i Paesi più sviluppati la loro brava fetta di mercato, ma hanno anche costretto alla rincorsa la concorrenza, processo che ha a sua volta avviato la creazione di una nuova categoria di mezzi caratterizzati da altissime potenze e orientati alle lavorazioni pesanti attuate su grandi superfici da destinarsi a produzioni di pregio. È in tali contesti che in effetti i “QuadTrac” riescono a esprimere al meglio le proprie possibilità e, in particolare, la “delicatezza” con cui si muovono sul terreno nonostante le loro masse viaggino fra i 235 e i 245 quintali. Grazie alla grande superficie di appoggio indotta dalle loro cingolature accade in effetti che le pressioni specifiche al suolo siano minime, fattore che permette di livellare il terreno dopo l’aratura senza andarne a danneggiarne gli strati posto al disotto della profondità di lavoro degli erpici. Lo sterzo articolato dal canto suo consente di eliminare in curva e in manovra slittamenti e solcature del terreno eliminando anche le perdite di potenza e di coppia che sui cingolati tradizionali si innescano durante le svolte. Ne deriva che tutti e quattro i cingoli del trattore rimangono sempre saldamente ancorati al terreno garantendo in ogni momento la massima motricità senza ledere quella maneggevolezza che permette ai “QuadTrac” di girare su se stessi in raggio inferiore ai sei metri. Il tutto lasciando nelle mano dell’operatore un volante quanto mai leggero grazie a una servoassistenza che in caso di necessità provvede anche al blocco e allo sblocco automatico dei differenziali. C’è da dire però che quando si è alla guida di un “QuadTrac” lo sterzo non è quasi mai il comando che più impegna il driver. I “QuadTrac” sono infatti equipaggiati con i più moderni sistemi di guida assistita e di connessione preposti alla realizzazione della cosiddetta “agricoltura digitale”, con il sistema Case Ih “Afs”, “Advanced Farming Systems”, che integra una vasta gamma di soluzioni per far operare la macchina ai più alti livello di automazione possibili, arrivando a garantire una precisione di lavoro di circa due centimetri e mezzo e a gestire anche le manovre di fine campo. Il sistema è inoltre in grado di operare in campo in termini di traffico controllato, creando cioè corsie di transito e di manovra separate dalle superfici coltivate e destinate esclusivamente al passaggio delle macchine così da non danneggiare né compattare le superfici coltivate. Il tutto dialogando in tempo reale con l’attrezzatura se questa è di ultima generazione e quindi in grado di interfacciarsi col trattore sulla base dei protocolli isobus. Non è un caso in definitiva se proprio quattro “QuadTrac” sono stati usati da Case Ih per realizzare in collaborazione con l’azienda agricola statunitense Bolthouse Farms altrettanti cantieri di lavoro operanti in assoluta autonomia, cioè senza operatore a bordo, fungendo da prototipi atti a valutare le possibilità applicative di tale soluzione che, al momento, è ancora in fase di sperimentazione a livello di lavorazioni in campo aperto. A favore di tale sperimentazione gioca anche un ulteriore primato fatto proprio dai “QuadTrac” a fine 2017: le trasmissioni continue “CvxDrive”. Grazie a tali gruppi i quadricingoli americani sono al momento gli unici trattori di questo tipo disponibili, sia con trasmissioni “PowerDrive”, dei full powershift robotizzati,sia con gruppi cvt a quattro stadi pilotati elettronicamente, soluzione che punta a minimizzare i consumi giocando sulla possibilità di far lavorare il motore termico al minor numero possibile di giri e con carichi minimi di acceleratore nel rispetto delle velocità impostate dall’operatore e delle esigenze funzionali della macchina. La trasmissione continua dei “QuadTrac” risulta di facile utilizzo, realizza rapide accelerazione fino alla velocità di lavoro o di trasporto e rende disponibili sia la piena potenza del motore sia la massima portata idraulica anche alle velocità più basse. In grado di gestire anche velocità di poche decine di metri all’ora, consente di memorizzare le tre velocità più usate in campo tramite una leva “MultiController” integrata nel bracciolo che funge da consolle, e come tutte le trasmissioni continue degne di questo nome integra anche una funzione di kick-down che assicura la massima accelerazione realizzando la massima velocità, 40 chilometri/ora, a soli mille e 640 giri. Il gruppo opera sulla base di quattro gamme meccaniche con passaggio di gamma automatico e realizza altrettanti punti di lavoro durante i quali trasferisce la potenza alle ruote solo per via meccanica, con primo di tali punti posto al di sotto dei dieci chilometri all’ora. Quattro pacchi frizioni multidisco in bagno d’olio, montati sui quattro riduttori epicicloidali, cambiano le gamme senza interruzione della potenza, con velocità delle frizioni uguali per garantire cambiate regolari senza usura delle frizioni stesse. La pompa idrostatica e il motore idrostatico sono un corpo unico, senza tubazioni ad alta pressione tra la pompa e il motore e un piattello oscillante variabile posto sulla pompa genera velocità diverse consentendo al motore idrostatico di essere fisso e azionabile in entrambe le direzioni. Fra le possibilità applicative rese disponibili da tale sistema va segnalata la funzione “Active Hold Control”, in cui il motore idrostatico elimina la velocità di ingresso dal motore impedendo al trattore di arretrare quando fermo su una pendenza per poi ripartire senza che l’operatore debba utilizzare frizione o freni. Al posto del classico pedale dell’acceleratore i “QuadTrac Cvx” sono in effetti dotati di un pedale di guida che in modalità automatica controllano la velocità di avanzamento mentre ina modalità manuale funziona come un acceleratore tradizionale. La già citata leva “MultiController” integra inoltre un inversore modulabile nella reattività che opera in parallelo con l’inversore al volante mentre un doppio acceleratore manuale denominato “Eco Drive” consente di impostare il regime minimo e massimo del motore per massimizzare l’efficienza e minimizzare il consumo di carburante. Così concepiti i Case Ih “QuadTrac Cvx” risultano essere gli unici quadricingoli oggi sul mercato in grado di abbinare alle prestazioni e alla facilità di guida anche minimi tassi di affaticamenti per l’operatore che, di fatto, può fungere da semplice supervisore di un cantiere di lavoro in grado di operare in assoluta autonomia.