Dopo le tensioni sulle quotazioni dell’oro nero, il petrolio, è il momento di quelle sui prezzi dell’oro liquido, l’olio. A lanciare l’allarme è il Dipartimento dell’agricoltura statunitense che in un recente studio ha evidenziato come le quotazioni dell’olio di oliva siano cresciute nell’ultimo anno del 130 per cento, raggiungendo il valore record di otto mila 900 dollari per tonnellata.
Allarme olio
Ciò a causa di una produzione mondiale calata di un quarto nella stagione 2022- 2023 sia rispetto all’anno precedente sia rispetto alla media degli ultimi cinque anni, un trend che l’Istituzione statunitense prevede possa continuare anche nella prossima stagione esacerbando ulteriormente la crescita dei prezzi. Il ruolo chiave in tale dinamica, sempre secondo il Dipartimento dell’agricoltura degli Stati Uniti, è stato giocato dal clima “estremamente secco” della regione mediterranea che ha penalizzato, in particolare, le produzioni olivicole delle leader mondiali Italia e Spagna.
Titolo: Prezzi, allarme per l’olio
Autore: Redazione