Nel titolo, i tre plus proposti dalle pale gommate lanciate da Claas. Integrano mezzi pesanti, medi e leggeri coprendo un’offerta di potenze che spazia fra i 92 e i 228 cavalli attraverso un totale di 17 diversi modelli
Nell’ambito della meccanizzazione agricola italiana la presenza delle pale caricatrici gommate può essere considerata una costante storica, ma limitata ad applicazioni di nicchia. Solo in tempi recenti la progressiva industrializzazione delle aziende agricole e l’orientamento di molte di esse alle produzioni bioenergetiche ha spinto gli operatori a guardare con maggior interesse versi tali macchine che se da una parte risultano meno versatili dei trattori, dall’altra risultano più prestazionali quando si devono affrontare con frequenza e continuità delle movimentazioni di materiali sfusi, risultando anche zavorrabili in modo da usarle per compattare gli insilati quando non impegnate nelle loro attività principali. Il tutto senza dimenticare che una pala gommata è più economica all’acquisto di un cantiere di lavoro tradizionale, motivo che probabilmente è alla base della crescita di interesse che negli ultimi temi il comparto ha manifestato nei loro confronti, trend che a sua volta sta attirando sul prodotto l’attenzione dei costruttori. Fra questi uno dei primi a muoversi è stato Claas. La Casa tedesca grazie a un accordo di collaborazione con la connazionale Liebherr in occasione dell’ultima edizione di Agritechnica ha infatti presentato un’intera gamma di pale caricatrici gommate denominate “Torion” basata su tre linee di prodotto, una pesante, una media e una leggera, che mettono complessivamente a disposizione sette macchine-base, molte delle quali disponibili in allestimenti diversi per un totale di 17 modelli. Le pale di gamma alta avanzano pesi operativi di circa 196 e i 188 quintali, la gamma intermedia spazia fra i 144 e i 127 quintali e la gamma leggera fra i 56 e i 51 quintali. A tali masse non concorrono solo le strutture costruttive di ogni singolo mezzo, ma anche le motorizzazioni e le trasmissioni, fra loro differenti per marchio e progettualità. Le “Torion” di classe alta, le “1914” e le “1812”, sono in effetti azionate da unità Liebherr che si interfacciano con trasmissioni continue Zf serie “CMatic”. I passaggi di rapporto avvengono in automatico e l’operatore ha la possibilità di gestire le velocità indipendentemente dal regime motore e dal carico, così da gestire erogazioni e motricità in funzione dell’attività svolta. I motori operano inoltre a basso numero di giri per minimizzare i consumi, si parla di potenze massime raggiunte a soli mille e 150 giri, contribuendo ulteriormente a enfatizzare l’efficienza della macchina, soprattutto nelle fasi di carico quando serve molta spinta per far penetrare la lama della pala nello sfuso. Per ampliare la versatilità applicativa delle sue “Torion” top di gamma Claas ha inoltre previsto la possibilità di acquisirle con cinematiche di sollevamento fra loro diverse. Per l’agricolo è stato messo a punto un cinematismo specifico che realizza elevate forze di tenuta, uno spostamento ottimale del parallelogramma sull’intero campo di lavoro e una facile gestione di grandi carichi e attrezzi terminali pesanti. In alternativa sono disponibili anche un cinematismo a “Z” che assicura le più elevate forze di strappo e alte velocità di carico e scarico e un braccio di sollevamento “Higt lift” che permette di alzare il punto di rotazione della benna fino a oltre quattro metri e 60 centimetri da terra, risultando caratterizzato o da un cinematismo agricolo o da un cinematismo a “P”. Questi è contraddistinto da una guida parallela del carico lungo l’intero campo di sollevamento, grandi forze di tenuta nella parte superiore del braccio di sollevamento e una precisione esemplare durante la movimentazione di carichi pesanti. Tutti i sistemi dispongono di testate ad attacco rapido per minimizzare i fermi macchina, obiettivo cui peraltro guardano anche gli impianti di lubrificazione centralizzati e programmabili, i filtri aria di grande capacità, le presenza di una nutrita batteria di fari da lavoro a led e le ventole di raffreddamento azionate per via idraulica e reversibili, soluzione che permette di garantire una ottimale regimazione termica dei motori minimizzando i consumi ed evitando di dover fermare il lavoro per pulire le griglie di ventilazione dei sottocofani. Trasmissioni continue, ma di tipo “VariPower” e motori Dps, Deere Power System, sulle pale di gamma intermedia, siglate “1516”, “1410” e “1177”. In questo caso le prestazioni motoristiche sono di 167, 155 e 140 cavalli a seconda del modello e i pesi operativi spaziano fra i 144 e i 127 quintali dei due estremi di serie, crossando i 140 quintali del modello intermedio. Le caratteristiche costruttive sono le stesse delle macchine di gamma alta, fatta salva la trasmissione a due motori, uno dei quali si disattiva quando non serve la piena potenza. Il gruppo idrostatico inoltre opera sulla base di tre diverse gamme di velocità con passaggio automatico da una gamma all’altra. I cinematismi disponibili in questo caso sono solo due, a “Z” o a “P”, ma permane la possibilità di disporre, come sulle macchione di classe superiore del braccio “Higt lift”. Comuni anche i sistemi di comando delle funzioni primarie che possono essere controllate mediante un joystick o una leva multifunzioni programmabile, la possibilità di definire due diverse modalità di sterzatura in base all’attività da svolgere e un’elettronica di bordo orientata rendere il lavoro il più semplice, preciso e sicuro possibile. Diverse, ma solo in termini strutturali e prestazionali, non di qualità o affidabilità, le due “Torion 639” e “Torion 535” che fungono da macchine compatte della nuova gamma Claas. I pesi operativi in questo caso sono limitati a 56 e 51 quintali e le potenze a 68 e 63 cavalli, tarature erogate da un quattro cilindri Yanmar e trasferite a terra da una trasmissione idrostatica a due rapporti gestibili a pulsante. Il cinematismo del braccio è a “Z” e l’altezza massima raggiungibile dal punto di rotazione della benna è fisso a 337 o 319 centimetri da terra a seconda del modello.