Stando agli obiettivi posti dall’Europa, entro il 2030 si dovranno ridurre gli impieghi di fertilizzanti in ragione del venti per cento. Un quinto in meno di apporti nutritivi potrebbe però avere impatti significativi sulle rese finali delle colture, quindi servono idee per riuscire a produrre sempre di più, come domanda alimentare impone, impiegando sempre meno concimi.
Le concimazioni localizzate per il futuro
L’unico modo per riuscire in tale sfida è quello di usare meglio quello che rimane disponibile, ricorrendo a tecnologie atte a ridurre gli sprechi garantendo comunque le rese. La concimazione localizzata alla semina, resa possibile dall’abbinamento alle seminatrici di apposite tramogge e sistemi di distribuzione, gioca in tal senso un ruolo primario, soprattutto in termini di apporti di fosforo. Di fatto, nei suoli ve ne sarebbe anche in abbondanza, ma solo l’un per cento del totale è in forma utilizzabile dalle piante. La deposizione di concimi granulari a ridosso dei semi consente in tal senso di apportare fosforo del tutto assimilabile proprio dove e quando serve, con significativi vantaggi rispetto a una distribuzione a pieno campo. Anche la concimazione localizzata può essere però ulteriormente ottimizzata al fine di realizzare risparmi aggiuntivi di concime. A tale obiettivo ha guardato Kverneland sviluppando “Pudama”, soluzione per la distribuzione mirata dei concimi abbinata dal 2023 alle seminatrici pneumatiche della serie “Optima Tf Profi”, allestendo dal 2024 anche le “Optima F”.
Queste attrezzature, isobus compatibili, si propongono con telaio a ripiegamento idraulico verticale equipaggiabile con otto file, per il mais, o 12 file per l’uso combinato su barbabietola da zucchero, mais, girasole e soia, e con un massimo di 16 file nella versione “Hd-II” per la semina stretta di mais e colza. Il sistema “Pudama” che le allestisce è azionato elettricamente, garantendo la massima precisione dell’erogazione, e opera tramite un cono formato da sottili ma robusti filamenti di nylon che offrono la massima scorrevolezza dei microgranuli di fertilizzante. Nel cono, in assetto chiuso, viene raccolto il concime da porre nel terreno. Sarà poi compito di un sistema pneumatico aprire il cono stesso, separando i filamenti e facendo in tal modo rilasciare la dose preimpostata. Questa verrà localizzata a una profondità di cinque centimetri al di sotto dei semi e leggermente sfasata lateralmente rispetto ad essi, in modo che le radici possano intercettarlo subito dopo la germinazione.
“Pudama” by Kverneland: tutto controllato elettronicamente
Grazie al controllo elettrico del sistema, l’intero processo di carico e rilascio del concime avviene in ragione di 25 volte al secondo, consentendo di procedere a elevate velocità proprio grazie all’alta cadenza delle erogazioni. La differenza rispetto ai sistemi convenzionali di concimazione localizzata è che con il sistema “Pudama” il concime non viene rilasciato in continuo lungo tutta la linea di semina, bensì viene concentrato in corrispondenza dei semi stessi. Ciò permette un risparmio finale di circa il 25 per cento del fertilizzante, con ovvi benefici per portafoglio e ambiente.
Con “Pudama” di Kverneland stesse rese con il 75 per cento in meno
Ad alimentare il sistema “Pudama” vengono proposte da Kverneland le tramogge frontali portate della serie “F-Drill”. In funzione del modello prescelto queste offrono capacità di mille e 600 o di duemila e 200 litri, assicurando al cantiere di lavoro un’elevata autonomia, anche grazie al fatto che per metro lineare viene impiegato solo il 75 per cento dei concimi rilasciati con altre soluzioni.
La combinazione “Optima”, “Pudama” ed “F-Drill” trova la propria collocazione ideale nelle pratiche di semina di precisione di colture come mais e barbabietola da zucchero, riducendo i costi aziendali pur mantenendo elevate le rese.
Titolo: Preciso ed efficiente, ecco il sistema “Pudama” by Kverneland
Autore: Redazione