Grazie al sistema “Twin Rotor” le mietitrebbia rotative a schema assiale “Cr” di New Holland si confermano ai vertici di categoria quanto a produttività e rispetto della granella. Due performance che però non vengono raggiunte con costi di esercizio elevati ma, al contrario, con costi di esercizio ridotti
Fino ai primi Anni 90 bastava aprire il gas e fare in fretta. La “quantità” del lavoro svolto prevaleva infatti sulla “qualità” e quindi nel caso di una raccolta cerealicola era imperativo chiudere il lavoro nel minor tempo possibile. E poco importava se poi in mezzo alla granella sana si ritrovavano alte percentuali di cariossidi spezzate o frammenti di tutolo quando a essere trebbiato era il mais. L’evoluzione dei mercati col tempo si è però poi sempre più orientata alla qualità dei raccolti, obbligando gli operatori di settore a conferire prodotti confacenti alle richieste di filiera, con i risicoltori che han pagato pegno per primi e ancora oggi si vedono decurtare il prezzo del prodotto in percentuali variabili a seconda della quantità di cariossidi spezzate o comunque danneggiate presenti. Per non parlare della possibilità di dover buttare il tutto nel caso proliferassero le micotossine durante le fasi di conservazione quando a essere maltrattato fosse stato il frumento. Non è un caso quindi se agricoltori e contoterzisti hanno iniziato a premiare con determinazione i Costruttori capaci di offrire mietitrebbia in grado di conciliare le performance in campo, garanzia di quantità e velocità, con il rispetto dei raccolti. Proprio grazie a tale virata culturale, alcune serie di mietitrebbia si sono avvantaggiate più di altre con le “Cr” di New Holland che hanno svettato grazie al loro sistema di separazione biassiale “Twin Rotor” che, produttivo e delicato al contempo, è divenuto oggi uno dei paradigmi di riferimento nel mercato delle grandi macchine da raccolta. Sette i modelli disponibili, con quello di attacco, “Cr 7.90”, che si propone con una potenza massima di 449 cavalli e il top di gamma, “Cr 10.90” che tocca i 653. Proprio per merito di tale macchina, tra l’altro, la Casa è entrata nel Guinnes dei Primati nell’agosto 2014 riuscendo a trebbiare nella contea del Lincolnshire, in Gran Bretagna, ben 798 tonnellate di grano in otto ore. Tradotto in produttività media oraria ciò significa che la macchina ha lavorato a un ritmo di cento tonnellate/ora con picchi registrati dal computer di bordo di 135. All’atto pratico è dunque accaduto che la raccolta poteva essere ancora più corposa che non fosse stata limitata dalla produttività del campo, rivelatasi incostante passando da una parcella all’altra. Da record anche i consumi specifici di raccolta, fermatisi poco sopra il litro di gasolio per tonnellata a conferma, semmai ce ne fosse bisogno, della validità dei motori usati da New Holland, nel caso specifico unità Fpt Industrial “Cursor 16” a sei cilindri da 16 litri di cubatura. Si caratterizzano oltre che per le prestazioni anche per le dimensioni compatte, la costruzione realizzata con materiali di elevata resistenza, per esempio la ghisa “Compact Graphite Iron” utilizzata per la realizzazione della testata e delle canne, e i contenuti tecnologici. Fra questi ultimi il sistema di emissionamento in stage 4 effettuato senza dover ricorrere ad alcun tipo di egr, fattore cui molto si legano i bassi consumi fatti registrare nel corso del record. A maggior ragione se si considera che il sistema di emissionamento è anche avulso da filtri sullo scarico e quindi non dà luogo a rigenerazioni periodiche. Della medesima serie, “Cursor” sei cilindri, anche i motori dei cinque modelli di prestazioni intermedie, mossi da unità rispettivamente da otto litri e 700 centimetri cubi, dieci litri e 200 centimetri cubi e 12 litri e 900 centimetri cubi a seconda del modello per potenze di 490 cavalli nel caso di “Cr 8.80”, 517 per “Cr 8.90” e 571 per “Cr 9.80” e “Cr 9.90”. Tutti, di serie o in optional possono disporre del nuovo sistema di alimentazione “Dynamic Feed Roll” in grado di elevare del 15 per cento la produttività oraria rispetto alle macchine di precedente generazione grazie alla presenza di uno specifico rullo posizionato perpendicolarmente rispetto ai rotori di separazione che fluidifica e velocizza il trasferimento del raccolto dal canale convogliatore ai rotori i cui diametri variano fra i 432 e i 559 millimetri a fronte di una lunghezza fissa di due mila e 638 millimetri. Tali dimensioni sono comuni sia ai rotori standard sia a quelli più evoluti, i “Twin Pitch”, di serie sulle tutte le macchine, che risultano costituiti da 44 elementi e consentono di operare ad alta velocità anche su raccolti molto umidi essendo regolabili manualmente proprio per realizzare i passi di lavoro ottimali. Integranti barre sgranatrici da 75 millimetri per aumentare le prestazioni di sgranatura possono essere ulteriormente perfezionati mediante due diversi kit che permettono di selezionare le configurazioni per il riso o la granella piccola o di effettuare la conversione da una coltura all’altra. Adeguando l’azione dei rotori al tipo di raccolto su cui si opera è possibile effettuare separazioni complete nel pieno rispetto del prodotto e senza danneggiare la paglia così da lasciare all’operatore la decisione di deporla in campo per una successiva raccolta o di trinciarla per trasformarla in fertilizzante. La granella separata finisce invece sempre e solo su una superficie crivellante sotto ventilazione la cui ampiezza può superare i sei metri quadrati e mezzo così da permettere al sistema di pulizia di gestire efficacemente anche i volumi di prodotto più elevati. A tale compito provvede il sistema “Opti-Clean” che ottimizza la corsa e gli angoli di lancio del cassone crivellante permettendo al piano preparatore, al pre-crivello e al crivello superiore di funzionare in modo indipendente per ottimizzare la cascata del prodotto e assicurare il più elevato rendimento possibile obiettivo cui concorre anche il cassone autolivellante che ottimizza l’angolo d’inclinazione fino al 17 per cento per neutralizzare gli effetti delle pendenze. Di fatto macchine concepite in tutti i loro componenti per garantire la più elevata produttività, obiettivo cui peraltro guardano anche le capacità dei serbatoi della granella, che sulle “Cr” più prestazionali possono raggiungere i 14 mila 500 litri, le velocità di svuotamento di 142 litri al secondo e, sul fronte della trazione in campo, i sistemi cingolati su gomma “SmartTrax”, di progettazione originale New Holland. Consentono di marciare su strada a 40 chilometri all’ora lavorando poi in campo con percentuali di compattazione ridotte fino al 57 per cento rispetto ai pneumatici grazie alla presenza di sospensioni “Terraglide” operanti per via idraulica.