Pneumatici “RideMax Frost” di Bkt, effetto palla di neve

Pneumatici “RideMax Frost” di Bkt

La neve ama molto sé stessa, nel senso che i fiocchi di neve tendono per natura a unirsi fra loro con una forza che varia in base alla temperatura e all’umidità. Li può affermare che più la temperatura si abbassa e più i fiocchi tendono a cristallizzare trasformandosi in ghiaccio. Un esempio in tal senso la cosiddetta “neve polverosa” tipica dei climi artici freddi e secchi. E’ proprio composta da fiocchi ghiacciati che una volta al suolo tendono a rimare separati l’uno dall’altro. La cosiddetta “neve bagnata” si manifesta invece d’inverno nelle regioni temperate quando la temperatura si avvicina agli zero gradi centigradi e l’umidità dell’aria è elevata. In tal caso i fiocchi diventano pesanti e quando toccano il suolo tendono ad aderire fra loro creando una coltre omogenea e tanto più compatta quanto più elevato è il tasso di umidità di ogni fiocco. Alta o bassa che sia, la forza di adesione che caratterizza i fiocchi è comunque alla base sia del cosiddetto “effetto palla di neve”, l’incremento di massa e di volume che un blocco di neve subisce rotolando verso il basso lungo un pendio innevato, sia delle valanghe e delle slavine. Un fenomeno rilevante quindi, che a partire dagli Anni 70 i costruttori di pneumatici per auto decisero di sfruttare per dar luogo a gomme invernali capaci di rendere stabili e controllabili le traiettorie delle vetture senza dover ricorre alle chiodature in auge fino a quel momento.

Mescole speciali per climi freddi

Nacquero così i primi pneumatici denominati “lamellari” in quanto i tasselli dei battistrada presentano dei sottili solchi che si aprono e si chiudono durante il rotolamento imprigionando al loro interno piccoli quantitativi di neve che tendono ad aderire alla neve presente sul fondo stradale. All’azione meccanica di trazione esercitata ai tasselli si somma così un’azione chimico-fisica enfatizzata dall’uso di mescole ad alto tenore di silice che mantengono immutate le loro doti di elasticità e aderenza anche alle basse temperature, a differenza delle mescole “estive” che invece sotto una certa temperatura induriscono e fanno calare il grip.

Assodato che i pneumatici lamellari per auto coglievano i loro obiettivi e che il mercato li apprezzava, gli stessi principi costruttivi vennero poi applicati dapprima ai pneumatici per veicoli commerciali medi e pesanti e ora, grazie a Bkt sono approdati anche nel settore della meccanizzazione agricola quali equipaggiamenti speciali per i trattori che devono far fronte a manutenzioni viarie invernali o, soprattutto, a traini su strada da effettuarsi su strade frequentemente innevate o comunque caratterizzate da temperature inferiori ai sei/sette gradi centigradi, quelle che normalmente mettono in crisi i pneumatici non invernali. Denominati “RideMax Frost” i lamellari Bkt ampliano mediante un prodotto altamente professionale e innovativo l’offerta della Casa confermando come quest’ultima dopo aver messo a punto linee di prodotto polivalenti si stia ora impegnando a offrire anche soluzioni specifiche e finalizzate a ben precise esigenze operative.

A livello costruttivo le nuove gomme sono caratterizzate da una struttura radiale che supporta un battistrada dal disegno asimmetrico direzionale, quindi con senso di rotazione obbligato, realizzato mediante una tassellatura aggressivi che a sua volta realizza numerosi profondi canali in modo da assicurare anche un buon effetto di autopulizia quando il pneumatico rotola su fondi fangosi. I tasselli inoltre sono disposti in modo da realizzare un’impronta omogenea fra centro e lati quando poggiano sul terreno proponendo anche lamellature a zig-zag per intrappolare al loro interno più neve possibile sfruttando per la trazione un coefficiente d’attrito neve-neve che è maggiore di quello neve-gomma.

Ottimi anche su asfalto freddo

I pneumatici lamellari e termici non lavorano meglio di quelli estivi solo su neve ma anche su asfalto bagnato o asciutto già a partire da temperature inferiori ai sei/sette gradi centigradi. Questo è possibile in quanto le gomme si scaldano rotolando sull’asfalto, da qui la denominazione “termiche”, assicurando la costante elasticità della mescola, peraltro realizzata ad hoc. A tale effetto concorrono anche le lamelle che in assenza di neve producono calore con i loro continui movimenti. Ne derivano doti superiori di tenuta di strada, spazi di frenata ridotti e un miglior comfort di lavoro indotto da rumorosità e vibrazioni inferiori a quelle ingenerate dai classici pneumatici ramponati.

Titolo: Pneumatici “RideMax Frost” di Bkt, effetto palla di neve

Autore: Redazione

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