Torino, 1924. Dalla verve dell’imprenditore Virginio Bruni Tedeschi nasce la società “Cavi elettrici e affini Torino”, in acronimo “Ceat”. Inizialmente dedita alla produzione di cablaggi industriali, ampliò alla fine degli Anni 30 i propri orizzonti iniziando a realizzare maschere antigas a uso civile e militare per poi passare nel 1946 alla produzione di pneumatici per l’agricoltura e il trasporto leggero.
Il successo di tali attività permise a Ceat di espandersi fino ad avere cinque stabilimenti in Italia e uno in India, realizzato nel 1958 in collaborazione con il gruppo Tata. A inizio Anni 70 Ceat era diventata una multinazionale che dava lavoro a circa 20 mila dipendenti, ma le tensioni sociali che in quegli anni attraversavano l’Italia e Torino in particolare portarono gli eredi del fondatore a cedere nel 1981 l’azienda al gruppo indiano Rpg, colosso da 35 mila dipendenti e di un fatturato di oltre tre miliardi e 300 milioni di dollari. Operante in oltre cento Paesi, il Gruppo diede nuovo impulso al Marchio, ampliandone le produzioni mediante linee di prodotto dedicate al movimento terra e all’industria mineraria.
Oggi il marchio Ceat opera sia su strada sia in off road con il brand Ceat Speciality, entrambi facenti capo a un’azienda che è la più grande esportatrice di pneumatici Indiana producendo con i suoi sette stabilimenti quasi 15 milioni di gomme all’anno di alta qualità, affermazione suffragata lo scorso anno dall’assegnazione del premio “Deming Grand Prize”.
E’ un riconoscimento rilasciato dall’unione degli scienziati e degli ingegneri giapponesi alle realtà industriali che perseguono pratiche produttive improntate alla qualità, contenuto che ha poi permesso a Ceat Speciality di entrare da protagonista anche nel mercato europeo con una gamma di pneumatici agricoli ampia e diversificata. Ai trattori guardano, in particolare, le serie “FarMax” e “TorqueMax”, con i primi, ribassati al 65, 70, 75, 80 o 85 per cento in funzione del mezzo che devono equipaggiare.
Compattamenti e consumi ridotti
Bassi assorbimenti energetici su strada e un’ampia impronta a terra in campo le loro doti migliori, le stesse che sono poi proposte anche dai pneumatici serie “YeldMax” per grandi raccoglitrici. Integrano esclusivi pianetti staccafango fra i ramponi e vantano grandi doti di resistenza nei confronti delle aggressioni indotte da stoppie e pietre. Alle irroratrici semoventi e trainate sono dedicati gli “SprayMax”, certificati “Vf” come i radiali per rimorchi “FloatMax”. Ai trattori impiegati in attività di manutenzione viaria o impegnati spesso in applicazioni miste si indirizza specificamente la serie “MultiLoadMax”, mentre alle applicazioni forestali e alle attività di movimentazione attuate mediante sollevatori telescopici o pale gommate si indirizzano rispettivamente le serie “Forest Xl” e “Lift Pro”, entrambe caratterizzate da carcasse di acciaio atte a enfatizzare le capacità di carico e la resistenza agli stress.
Titolo: Pneumatici Ceat, cent’anni di qualità
Autore: Redazione