Strutturata sulla base di tre serie, otto modelli e nove versioni, la gamma di mietitrebbia “Tucano” di Claas propone anche nel segmento delle macchine di classe media entrambi i sistemi di separazione secondaria che caratterizzano i modelli top di gamma “Lexion”
Necessità applicative e disponibilità economiche sono i due condizionamenti che più incidono sulle scelte tecniche delle aziende agricole. Le prime, le necessità applicative, richiederebbero macchine sempre più prestazionali per velocizzare le lavorazioni e ottimizzare i cicli produttivi, mentre i bilanci aziendali, condizionati dalla volatilità dei prezzi delle commodities agricole, consigliano prudenza negli investimenti in nuovi macchinari. Un’antitesi che affligge soprattutto le aziende di medie dimensioni e che costringe i gruppi industriali operanti nel settore della meccanizzazione a proporsi con linee di prodotto fra loro molto differenziate in termini di contenuti, funzionalità e rapporti prezzo/prestazioni. Un esempio in tal senso è dato dalle mietitrebbia Claas. Fra le top di gamma “Lexion” e le macchine di attacco “Avero” si collocano infatti le tre diverse serie “Tucano” siglate “500”, “400” e “300” che con i loro otto modelli realizzano una vera e propria gamma nella gamma, in grado di proporre tutti i sistemi di separazione messi a punto da Claas. Mietitrebbia di classe media quindi, ma modulabili nei contenuti così da permettere anche alle aziende meno strutturate di avvicinare le tipologie di lavorazione ritenute più consone alle proprie esigenze e alle proprie possibilità economiche. Le macchine serie “500” sono in effetti equipaggiate con i sistemi di separazione primari “Aps” cui si abbinano sistemi di separazione secondari “Roto Plus”, le “Tucano “400” conservano i sistemi “Aps “, ma abbinandoli a cinque o sei scuotipaglia asserviti da forche arieggiatrici a seconda del modello, soluzioni presenti anche sulle “Tucano 300” che però dispongono di un sistema di separazione primario di tipo tradizionale. Di particolare interesse in termini di rapporto fra contenuti, prestazioni e prezzo il modello “560” che mutua buona parte delle sue soluzioni tecnologiche dalle “Lexion”, come ben dimostra la presenza del rotore “RotoPlus”, gruppo longitudinale unico e non doppio come quelli installati sulle macchine di classe superiore. Caratterizzato da un diametro di 570 millimetri e da una lunghezza di quattro metri e 20 centimetri, è in grado di ruotare a sei diversi regimi così da dar luogo a forze centrifughe diverse in base al tipo di prodotto in lavorazione. La sua azione, come accennato, è preceduta da un gruppo trebbiante “Aps” costituito da un acceleratore che velocizza il flusso del prodotto in entrata sul battitore, gruppo da 450 millimetri di diametro e da un metro e 32 centimetri di lunghezza, cui fa seguito un lanciatore che convoglia il raccolto al gruppo di separazione secondario. Tale soluzione permette di separare fino al 20 per cento in più di granella rispetto a un sistema tradizionale, complice anche le presenze di un sistema di regolazione idraulica del controbattitore e di un dispositivo di sicurezza contro i sovraccarichi. Il primo permette di adeguare direttamente dalla cabina l’assetto del controbattitore a eventuali mutamenti delle condizioni di raccolta, il secondo protegge gli organi di lavoro in caso di ingresso di corpi estranei attraverso l’apertura idraulica delle griglie al verificarsi di picchi di pressione. Con le griglie che superato il problema tornano poi automaticamente nella posizione di lavoro impostata. A cinque e sei scuotipaglia invece il sistema di separazione delle serie “Tucano 400” e “Tucano 300”. Le “400” operano a livello primario con il già citato “Aps” disponendo anche, come le “300”, del sistema “Multicrop” che permette di adattare rapidamente la macchine alle diverse colture. Da segnalare che gli scuotipaglia sono a quattro scalini di caduta e mettono a disposizione superfici complessive di separazione che sulla “Tucano 430” arrivano a coprire i quattro metri e 70 centimetri quadri. Comune all’intera gamma la presenza del sistema di pulizia “3-D”, in grado di compensare pendenze laterali fino a un massimo del venti per cento, l’impianto “AutoContour II”, che assicura l’adeguamento automatico dell’assetto della barra di taglio alle condizioni altimetriche del terreno e, a esclusione del modello “320”, il sistema di ventilazione e pulizia a quattro o sei turbine, un’esclusiva Claas in questa classe di macchine. Ad azionare il tutto provvede un sei cilindri Mercedes, da sette litri e 700 centimetri cubi erogante potenza comprese tra 245 e 354 cavalli, mentre gli avanzamenti sono delegati a una trasmissione idrostatica abbinabile in optional a un sistema di trazione integrale “4-Trac” che opera sulle ruote posteriori mediante motori idraulici posti centralmente e internamente all’assale, soluzione che sulle versioni “Montana” cede il passo a un sistema basato sull’inserimento di motori idraulici direttamente nei mozzi ruota posteriori. Fra le soluzioni mutuate dalla gamma “Lexion” e proposte di serie da segnalare anche il sistema di aggancio rapido delle barre di taglio, in grado di collegare la testata alla macchina sia a livello elettrico sia idraulico con una sola connessione, la leva multifunzioni “C-Motion” e il computer di bordo “Cebis” che consentono il controllo di tutti i principali gruppi funzionali della mietitrebbia e la loro programmazione. In optional invece i sistemi di ausilio alla guida previsti da Claas, quali “Gps Pilot”, Laser Pilot” e “Auto Pilot”, tutti operanti con un monitor dedicato.