Popolo strano gli Italiani. Quasi 69 milioni di individui pronti a gioire e a inneggiare al patriottismo quando la Nazionale di Calcio vince un torneo internazionale, salvo poi vivere da separati in casa nel quotidiano senza dar spazio alla minima ansia nazionalistica. Fatti salvi pochi ambiti produttivi, l’automotive, l’abbigliamento e l’alimentare di alta gamma in primis, accade che l’Italiano medio ritenga gran parte delle produzioni nazionali qualitativamente inferiori alle concorrenti produzioni estere, posizione mentale che non ha basi logiche e che grava in particolare sul settore della meccanizzazione agricola. In tale ambito il Made in Italy é in effetti considerato un plus più all’estero che non sul suolo natio, realtà che si concretizza quando aziende e operatori devono acquistare macchine, attrezzature, accessoristica e componentistica. Non solo i trattori e le attrezzature estere sono privilegiati a livello di scelta, ma anche i componenti di servizio, i pneumatici e perfino i lubrificanti. Un esempio in tal senso in quest’ultimo ambito è dato dal marchio Pakelo noto per la qualità dei suoi lubrificanti prodotti in Italia, dove da oltre 94 anni hanno sede il quartier generale, lo stabilimento produttivo e il centro ricerche, uno dei più attrezzati d’Europa. “Pakelo, conferma il direttore commerciale Roberto Scolaro, nacque nel 1930, quando l’imprenditore Italo Rino Polacco attivò una rivendita di olii americani nella bottega di famiglia, ubicata a San Bonifacio, alle porte di Verona.
Nel 1960 i figli di Italo Rino Polacco, Elio, Cecilia e Giuseppe, iniziarono a produrre ed a vendere direttamente una propria gamma di lubrificanti, attività che oggi costituisce il core business di un’azienda dal respiro internazionale e forte di un fatturato oltre 50 milioni e mezzo di euro all’anno, volume d’affari cui contribuisce il lavoro di oltre 80 dipendenti. Dallo scorso luglio il fondo italiano Alkemia ha acquisito una parte importante di Pakelo rilevando le quote dei soci che hanno contestualmente reinvestito con una significativa quota di minoranza.
Alberto Polacco ha inoltre mantenuto le cariche di presidente e amministratore delegato dell’Azienda che vanta una produzione una produzione media annuale fra oli e grassi superiore alle dieci mila e 500 tonnellate/anno distribuite in Italia e in più di 40 Paesi nel Mondo tramite una selezionata rete di distributori. In Europa, per esempio, risultano essere clienti importanti Germania e Spagna, mentre al di fuori del Vecchio Continente fanno la parte del leone Cina, Malesia e Stati Uniti, tutte realtà che vedono Pakelo attiva nei più svariati ambiti produttivi, dal trasporto su gomma leggero e pesante all’industria, passando per agricoltura, il movimento terra, il trasporto pubblico locale e perfino l’industria alimentare”. L’impegno maggiore è però nei settori dei trasporti su gomma leggeri e pesanti. “Sì, prosegue Roberto Scolaro, fermo restando però che Pakelo ha sempre inquadrato la lubrificazione quale settore specialistico e quindi vede ogni olio e ogni grasso finalizzati a un ben preciso target applicativo.
E’ vero quindi che i lubrificanti destinati ai trasporti e alle macchine industriali e agricole in volume rappresentano le principali categorie di prodotto, ma è anche vero che le medesime attenzioni progettuali e produttive sono le stesse con cui il brand guarda a tutti gli altri settori di competenza per fornir loro lubrificanti specifici e di alta qualità. Gli olii motore, idraulici e per trasmissione, per esempio, sono formulati su basi sintetiche di alte prestazioni per un buon 60 per cento dell’offerta, percentuale che sale all’80 per cento se si restringesse il campo ai soli oli motore e trasmissione. I listini sono quindi quanto mai diversificati, tant’è che anche a livello agricolo il Marchio offre soluzioni specialistiche e finalizzate”. In sintesi? “Gli oli per agricoltura sono tanti e diversi fra loro in quanto le esigenze di lubrificazione delle macchine agricole sono cambiate negli anni. La loro popolazione è molto ampia in tutti i Paesi, sia in termini tecnologici sia di età, e quindi é necessario offrire al mercato prodotti idonei per ciascuna esigenza. Da qui una gamma che propone oli motore sintetici e semisintetici di ultimissima generazione con additivazioni avanzate per garantire la loro compatibilità con i nuovi sistemi per la riduzione delle emissioni, prodotti cui però si affiancano oli motore minerali con additivazione standard per i parchi mezzi più datati. In gamma anche oli minerali e sintetici ‘Utto’, ‘Universl Tractor Transmission Oil’, per trasmissioni tradizionali e cvt, oli per riduttori e una linea completa di grassi per garantire una perfetta lubrificazione anche in condizioni difficili, quindi caratterizzate da alti carichi, presenza di acqua ed elevate temperature. Non per ultimo è disponibile anche una gamma specifica di oli biodegradabili che contempla oli per impianti idraulici, per trasmissioni e grasso.
Al momento nel mercato solo gli oli motore biodegradabili non sono normalmente approvati dai Costruttore, ciononostante Pakelo sta sviluppando nuove tecnologie che non solo vanno verso la biodegradabilità ma anche verso una riduzione o addirittura una neutralizzazione dell’impronta di anidride carbonica del ciclo di vita del prodotto”. Quindi anche l’olio concorre a rendere più o meno rispettosa dell’ambiente una macchina. “Certamente. La lubrificazione è un settore trasversale, una scienza che riveste un ruolo chiave supportando la continua evoluzione tecnologica di tutti i settori. Una corretta ed efficace lubrificazione garantisce migliore efficienza, riduzione degli attriti, ridotte manutenzioni e quindi migliori prestazioni e rendimenti. E nell’ottica del risparmio energetico, questo aspetto riveste un ruolo fondamentale, tant’è che per cogliere appieno tale obiettivo Pakelo ha messo anche a punto un sistema di analisi e controllo dei lubrificanti in esercizio che permette a ogni azienda o operatore di conoscere in maniera precisa lo stato di usura delle proprie macchine. Questo grazie al laboratorio di ricerca e analisi interno “Pakelo Lab”, tra i più apprezzati ed esperti in Europa per quanto riguarda il controllo avanzato e il monitoraggio dei lubrificanti in esercizio. La struttura effettua analisi diagnostiche preventive, in grado di evitare fermi macchina e onerosi costi di manutenzione straordinaria, cosa che permette a Pakelo di accrescere il proprio expertise di pari passo con quello che è un settore in costante evoluzione”.
Titolo: Pakelo, rossi e italiani
Autore: Redazione