Nel Novembre scorso è diventato esecutivo il Disegno di Legge che aggiorna e rivede il Codice della Strada in attesa di una sua completa riscrittura che entro 12 mesi dovrebbe portare all’emanazione di un “Codice della Strada 2026”. In queste pagine le nuove norme che più impattano su agricoltori e allevatori e che valgono anche se si è alla guida di una macchina agricola
In uno Stato democratico le Leggi non sono mai belle o brutte piuttosto che buone o cattive, ma sempre e solo rappresentative di esigenze sociali o economiche cui i Governi in carica cercano di far fronte nel rispetto dei programmi e delle posizioni ideologiche che ne hanno decretato il successo elettorale. Cosa che ovviamente scatena poi reazioni e polemiche da parte delle minoranze parlamentari.
Per ora solo una riforma
Un esempio in tal senso il “Nuovo Codice della Strada”, Disegno di Legge diventato esecutivo il 19 Novembre scorso. In realtà non è un “nuovo Codice”, ma solo una riforma del Codice pre-esistente voluta per mettere una toppa a normative superate che il Governo si è impegnato a riscrivere per intero nel giro dei prossimi 12 mesi. Nell’attesa, le direttive appena approvate hanno introdotto nuove norme comportamentali per gli utenti abbinate a nuove sanzioni.
Una normativa per due obiettivi
Due le finalità dichiarate. Voler rendere più sicura la circolazione e porre un freno a quei Comuni che usano gli Autovelox per far cassa o che puntano a ostacolare la circolazione privata a favore di quella pubblica inventandosi improponibili ztl o limiti di velocità non sostenibili dai moderni veicoli. Di fatto una normativa che si pone due obiettivi diversi e non contrastanti fra loro, fautori di una maggior sicurezza l’uno e di un minimo di Diritto l’altro, ma che è subito criticata con da quella Sinistra abituata a dire anziché a fare.
Le critiche arrivano da sinistra
Secondo l’Opposizione, le nuove norme non renderanno più sicure le strade andando in compenso a legare le mani a quei sindaci “virtuosi” che con le ztl e gli Autovelox vorrebbero risolvere i problemi sociali, economici e ambientali delle loro cittadine. Due argomentazioni senza senso e fini a sé stesse. Solo il futuro potrà in effetti dire se le nuove norme abbasseranno o meno il tasso di incidentalità e quindi è del tutto ideologico sostenere che le strade non saranno più sicure. Sono invece una realtà consolidata gli ingorghi che le ztl “creative” inducono nei traffici cittadini finendo col rallentare anche la circolazione dei mezzi pubblici di superficie e mettendo a rischio la mobilità leggera. Contestazioni capziose quindi, che hanno fatto perdere di vista alla Sinistra l’unico vero motivo di critica che si può sollevare alla riforma: il non prevedere un incremento dei controlli effettuati dalle Forze dell’Ordine. In presenza e da remoto. Inseverire sanzioni e pene, piuttosto che introdurre nuove tutele per gli utenti più deboli ed esposti, non serve in effetti a nulla se poi nessuno fa rispettare tali input.
A mancare sono gli agenti
I corpi delle Polizie locali, la Polizia Stradale, i Carabinieri e la Guardia di Finanza sono in effetti sottodimensionati rispetto ai territori da presidiare e quindi non possono garantire quella capillarità dei controlli che sarebbe necessaria. Quanto sopra senza dimenticare che i problemi andrebbero sempre affrontati alla base e in termini di prevenzione. In tal senso non guasterebbero una selezione più severa degli aspiranti automobilisti e l’introduzione nella scuola dell’obbligo di corsi di educazione stradale per i giovanissimi al termine dei quali potrebbero essere rilasciate le partenti “Am” e “A1”, rispettivamente a 14 anni e sedici anni facendo risparmiare alle famiglie da 700 a 900 euro. Auspicabile anche la chiusura delle scuole guida use a vendere patenti anziché a formare gli utenti, prassi troppo spesso in auge anche a livello agricolo relativamente al rilascio dei “patentini” che abilitano alla guida dei trattori.
Tolleranza quasi zero per l’alcol
Le nuove norme prevedono che a chi si pone alla guida di un qualsiasi veicolo con un tasso alcolemico compreso tra 0,5 e 0,8 grammi/litro sia comminata una sanzione compresa fra i 573 e i due mila e 170 euro e sia anche sospesa la patente da tre a sei mesi. Se il tasso alcolemico è compreso tra 0,8 e 1,5 grammi/litro la multa spazia dagli 800 ai tre mila e 200 euro e la sospensione della patente va da sei mesi a un anno con possibile arresto fino a sei mesi. Un tasso alcolemico ancora superiore porta la multa a spaziare fra mille e 500 e sei mila euro, la patente viene bloccata da uno a due anni e l’arresto può arrivare a un anno. Prevista sempre e comunque una decurtazione di dieci punti e, nel caso il tasso alcolemico superi gli 0,8 grammi/litro, la segnalazione sulla patente del “limite d’uso”. Chi siede al volante da quel momento potrà guidare solo con tasso alcolemico zero, lo stesso limite previsti per i primi tre anni per i neopatentati.
Nel caso si venisse trovati alla guida di una vettura con tasso alcolemico superiore a 0,8 grammi/litro a meno di due anni di distanza da una precedente e analoga contravvenzione oltre alle sanzioni di cui sopra scatta poi anche l’obbligo di installare e usare il sistema “alcolock”, di fatto un etilometro che impedisce l’avvio del veicolo se il driver è in stato di ebbrezza. A tale proposito va precisato che tutte le vetture omologate dopo il sei Luglio 2022 sono predisposte per ricevere tale sistema e che è di serie sulle auto immatricolate dal Luglio 2024.
Stop alle droghe
Tempi duri per chi guida sotto l’effetto di stupefacenti. Chi risulta positivo al test, anche senza essere in uno stato di alterazione psico-fisica, sarà punito con la revoca e la sospensione della patente per tre anni. Per far scattare la revoca il fermato non dovrà inoltre più essere accompagnato in un centro sanitario che ne attestasse lo stato, ma basterà che il test preliminare effettuato dalle Forze dell’Ordine al momento del fermo rilevi una positività a sostanze stupefacenti o psicotrope. Nel caso la guida sotto l’effetto di stupefacenti desse poi luogo a gravi incidenti l’Autorità può procedere al cosiddetto “Ergastolo della patente”, la sospensione a vita del documento.
Una telefonata non allunga la vita
Per chi guida con il telefono o il microfono del cb alla mano è previsto il ritiro immediato della patente per una settimana se i punti disponibili sono più di dieci punti e meno di 20. Se i punti sono meno di dieci la patente è invece sospesa per 15 giorni. A ciò si aggiunge una sanzione che può andare dai 270 ai mille e 697 euro. Nel caso la persona incorra in una seconda contravvenzione a meno di due anni di distanza da una precedente e analoga, la multa va da 350 a due mila e 588 euro e la sospensione della patente può arrivare a tre mesi con decurtazione da otto a dieci punti.
Niente sportive per chi inizia
Nei primi tre anni dal conseguimento della patente “B” e indipendentemente dall’età di chi la consegue, non potranno essere guidati veicoli con potenza superiore a 75 chilowatt/tonnellata, 102 cavalli/tonnellata, fermo restando il limite di potenza massima totale di 105 chilowatt, 142 cavalli.
Adagio è meglio
Chi ha il piede pesante è bene rifletta sulle modalità d’uso dell’estremità visto che il nuovo Codice prevede una sanzione tra 173 a 694 euro se il superamento del limite di velocità è compreso tra i dieci e i 40 chilometri/ora, ma con l’aggravante che se la violazione avviene all’interno di un centro abitato la multa passa da un minimo di 220 a un massimo di 880 euro. Se l’infrazione è compresa tra 40 e 60 chilometri/ora le sanzioni spaziano fra 543 e due mila 170 euro, con sospensione della patente da uno a tre mesi. Per velocità superiori ai 60 chilometri/ora infine la sanzione varia tra 845 e tre mila e 382 euro, con sospensione fino a un anno. La multa rientra inoltre fra le recidive e quindi se si incorre in un’infrazione ai limiti di velocità a meno di due anni di distanza da una precedente e analoga infrazione sanzioni e tempi di sospensione della potente si allungano a dismisura.
Autovelox solo dove serve
Prevista una stretta sull’utilizzo degli autovelox. Potranno essere usati solo se resi ben riconoscibili e nel caso in cui la velocità massima sul tratto di strada da loro interessato è inferiore di non più di 20 chilometri/ora rispetto a quanto previsto dal Codice per quella tipologia di strada. Quindi se un Comune abbassa a 60 chilometri/ora il limite di Legge di 90 chilometri/ora imposto sulle strade extraurbane, non lo potrà far rispettare con autovelox fissi o mobili. Il segnale del limite di velocità deve inoltre essere posto a non meno di un chilometro dall’autovelox e tra due autovelox posti sulla stessa strada ci dovrà essere una distanza di almeno tre chilometri sulle strade extraurbane principali e di almeno un chilometro su quelle secondarie. Negli agglomerati urbani dove il limite minimo applicabile è di 50 chilometri/ora la distanza minima tra il segnale che ribadisce il limite e il dispositivo non può scendere sotto i 200 metri sulle strade ad alto scorrimento e, a 75 metri su tutte le altre. Tra due autovelox inoltre non possono intercorrere meno di 500 metri.
Altre norme in sintesi
E’ introdotto l’obbligo di mantenere una distanza di un metro e mezzo dai ciclisti quando lin si sorpassa. I maggiorenni che si muovono su moto o scooter di 125 centimetri cubi di cilindrata potranno accedere ad autostrade e tangenziali. Prevista la revoca o la sospensione della patente da sei mesi ad un anno per chi abbandona gli animali in strada. Se poi l’abbandono è fonte di incidenti con feriti o decessi la pena arriva fino a sette anni di carcere. Per i monopattini scatta l’obbligo di targa e assicurazione oltre che di casco per il conducente. Possono inoltre circolare solo su strade urbane con limite di velocità non superiore a 50 chilometri/ora, quindi niente zone pedonali o piste ciclabili, non possono muoversi contromano e dovranno essere dotati di frecce, luci e stop.
Titolo: Nuovo codice della strada: giro di vite. Le nuove norme
Autore: Redazione