Coltivatori, seminatrici, attrezzature per il diserbo meccanico oppure chimico. Una gamma decisamente ampia quella che Horsch offre sui mercati internazionali, sia consolidando e aggiornando le serie già note, sia lanciando nuovi modelli e soluzioni. Una strategia di sviluppo premiata in termini di vendite, con un fatturato salito dai 360 milioni di euro del 2017 ai circa 900 del 2022. Una crescita che ha peraltro vissuto un’impennata negli ultimi due anni, visto che nel 2020 il fatturato era di poco superiore ai 500 milioni di euro, per poi salire a 700 milioni nel 2021. Due incrementi consecutivi di circa 200 milioni di euro ciascuno che sommati superano quindi il 70 per cento del giro d’affari complessivo.
Di pari passo è cresciuta la forza lavoro, con i dipendenti passati dalle mille e 700 unità del 2019 alle attuali tre mila e 200. Di questi, quasi un quinto operano in Leeb, marchio vocato all’irrorazione delle colture che da quando è stata acquisito da Horsch, nel 2011, è cresciuto da 95 agli attuali 600 dipendenti. Un percorso di crescita e sviluppo che il gruppo Horsch ha intenzione di proseguire anche nell’immediato futuro, ambizione suffragata dalle novità di prodotto anticipate lo scorso mese di settembre in quel di Landau an der Isar, seconda città della bassa Baviera per estensione e sede di Leeb.
Attrezzature Horsch 2024 dedicate alle aziende medie
Proprio in tale ottica, le seminatrici Horsch serie “Avatar Sd” si propongono con nuove larghezze di lavoro più contenute rispetto alla versione top di gamma “Avatar 12.25 Sd”, avanzando fronti operativi di otto, nove e dieci metri volti a soddisfare anche le esigenze delle aziende caratterizzate da dimensioni medie e medio piccole. Un’evoluzione che non ha tuttavia impattato negativamente sulle opzioni di equipaggiamento, immutate rispetto a quanto proposto dal modello top di gamma, che permettono di scegliere tra una tramoggia doppia da sei mila e 300 litri o il serbatoio triplo da sei mila e 400 litri.
Confermata anche per i nuovi modelli anche la possibilità di equipaggiare l’attrezzatura con il sistema “MiniDrill”, una tramoggia anteriore pressurizzata da 400 litri che riduce notevolmente la segregazione dei semi di dimensioni diverse quando uniti in miscele speciali, come per esempio quelle che prevedono le cover crop. Guardano invece al segmento delle tecniche conservative le novità proposte nell’ambito delle serie “Cruiser Xl” e “Fortis As”, con la prima che annovera tra i coltivatori specialisti delle lavorazioni superficiali in presenza di stoppie un nuovo modello da nove metri di fronte operativo che si affianca alle tre versioni già a listino da cinque, sei e sette metri di larghezza di lavoro. A supporto della maggiore capacità produttiva proposta dalla nuova attrezzatura, i tecnici Horsch hanno peraltro rivisto i denti “FlexGrip”, in questo caso precaricati con una forza di rilascio di 180 chilogrammi tale da garantire una profondità di lavoro costante anche nelle condizioni più difficili.
Quasi nove metri di fronte operativo
Esordio di un nuovo modello anche per la serie di coltivatori universali “Fortis As”, attrezzatura denominata “Fortis 9 As” in funzione di un fronte operativo di quasi nove metri, otto metri e 75 centimetri per la precisione, in grado di raggiungere una profondità di lavoro anche di 30 centimetri, candidandosi quindi non solo per le pratiche di minima lavorazione, ma anche per lavorazioni intense di affinamento del letto di semina.
Anche un nuovo erpice top di gamma
L’ampliamento della gamma Horsch ha inoltre coinvolto gli erpici serie “Joker Rt” che si arricchiscono di un nuovo modello top di gamma da 12 metri e 25 centimetri di larghezza operativa in grado di miscelare e di interrare in modo ottimale le stoppie, così da affinare al meglio il letto di semina per la germinazione delle colture. Da segnalare infine l’aggiornamento delle serie “Cura St” e “Transformer Vs” dedicati alle attività di diserbo meccanico.
I primi sono strigliatori trainati che hanno finora contato su due modelli, il “Cura 15 St” e il “Cura 24 St”, che saranno affiancati di un modello intermedio, denominato “Cura 18 St”, caratterizzato da una larghezza di lavoro di 18 metri e 20 centimetri. I “Transformer Vs” sono invece sarchiatrici ideali per mais, soia, girasole e barbabietola da zucchero, proposti in larghezze di lavoro di sei, nove e 12 metri, che trovano nel suffisso della sigla “Vs”, acronimo di “Variable Small”, la propria peculiarità, ossia un particolare design dell’unità di sarchiatura che sarà inizialmente disponibile solo per interfile di 25 e 30 centimetri.
L’irrorazione che guarda al futuro
Uno dei settori più in crescita quanto a tecnologie è quello dell’irrorazione delle colture. La necessità di ridurre gli input chimici ha infatti stimolato la messa a punto di attrezzature sempre più precise e performanti, capaci di erogare le miscele fitosanitarie minimizzando le derive e massimizzando l’efficacia. In tal senso la ricerca di Leeb sulle barre da diserbo ha messo letteralmente il turbo, permettendo oggi di contare su un portfolio con 68 varianti di barre per 162 differenti impostazioni delle sezioni e 17 sistemi per il controllo degli ugelli. Le sfide però sono diventate nel frattempo ancora più complesse, con un Farm to Fork che mira a dimezzare i quantitativi di agrofarmaci impiegati nella Comunità europea.
Per incontrare questi obiettivi Leeb sta da tempo sviluppando sistemi di controllo degli ugelli basati su sensori e videocamere capaci di individuare le infestanti e permettere alle barre di irrorare solo in corrispondenza del target anziché su tutta la superficie. Facile a dirsi, molto meno a farsi, poiché ciò richiede una banca dati immagini estremamente corposa di ogni specie di infestante possibile, come pure potenti devono essere gli applicativi adibiti all’apertura e alla chiusura dei singoli ugelli in corrispondenza della pianta da colpire, calcolando i tempi in funzione della velocità di avanzamento del cantiere. Molto vi sarà ancora da lavorare, però, dal momento che in determinate situazioni la distribuzione spaziale delle infestanti sul terreno può richiedere l’apertura pressocché continua della maggior parte degli ugelli, minimizzando in tal modo i benefici offerti dal sistema stesso.
Titolo: Novità attrezzature Horsch 2024: generazione di ferro
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Autore: Redazione