Le nuove Braud serie “9000” spengono in maniera definitiva le perplessità e i dubbi che gli operatori nutrono nei confronti della qualità di raccolta proposta dalle vendemmiatrici semoventi. Grazie ai loro sistemi elettronici di controllo operano sui grappoli con la massima delicatezza e precisione
La meccanizzazione dei vigneti in Europa è una realtà concreta e accettata dal comparto tant’è che in Francia l’80 per cento dei raccolti, ivi compresi gran parte di quelli pregiati, è meccanizzato. In Italia invece tale processo di lavorazione fa fatica a imporsi, complici allevamenti non adeguati, appezzamenti dall’orografia e dagli accessi “impossibili”, una mentalità del settore non sempre aperta all’innovazione e, lo si ammetta, la presenza sul mercato di macchine non sempre in grado di assicurare quegli standard di qualità del prodotto finale che il comparto richiede, soprattutto quando si è alle prese con uve destinare a produrre vini di grande pregio. Di fatto una congiuntura di situazioni che ostacolano non poco la diffusione delle vendemmiatrici nel Bel Paese, ma che sicuramente sono destinate a risolversi se tutti gli operatori di settore sapranno far evolvere le doti operative delle proprie macchine con la stessa puntualità con cui New Holland ha curato l’evoluzione tecnica delle sue Braud, marchio sul mercato da oltre 40 anni e che in tempi recenti, con il lancio delle sue nuove macchine serie “9000L”, è riuscito a realizzare standard di qualità di raccolta molto vicinia quelli proposti dalla classica raccolta manuale. Non solo macchine veloci quindi, ma anche delicate e rispettose delle coltivazioni, in grado di operare solo sui grappoli maturi dando luogo a stoccaggi esenti da materiali estranei quali, per esempio, frammenti di foglie e tralci, piccioli e pezzi di corteccia che se presenti contribuiscono ad abbattere il profilo sensoriale dei vini prodotti. Ciò grazie ai diraspatori “Evolution” che eliminano mediamente il venti per cento in più di impurità rispetto ai sistemi tradizionali, senza andare però a ledere le capacità dei serbatoi di raccolta, e ai sistemi “Opti-Grape” che assicurano prestazioni di pulizia fino a cinque volte superiori agli standard medi di categoria grazie al loro esclusivo sistema di cernita a cuscinetto d’aria generato da una turbina rotante che soffia l’aria attraverso una griglia molto fitta. Il sistema consente di rimuovere impurità di ogni tipo, forma e dimensione risultando efficace anche per la rimozione di acini secchi e ammuffiti. La velocità della turbina è inoltre regolabile e per valutarne l’efficienza passando da una coltura all’altra l’operatore può contare su un kit che consente di prelevare campioni delle impurità scartate e quindi stabilire così i parametri di selezione ritenuti più consoni alla situazione. Nei serbatoi, caratterizzati da volumi che oscillano fra i due mila e cento e i tre mila e 200 litri, finisce quindi solo un prodotto di alta qualità, esente anche da ammostamento e ossidazioni precoci. A tale obiettivo guarda infatti il sistema di raccolta basato su scuotitori indipendenti “Sdc” derivanti dall’esperienza di settore Braud. Ogni scuotitore è agganciato posteriormente con un sistema di fissaggio flessibile che non richiede manutenzione assicurando peraltro sempre un controllo preciso in termini di energia e delicatezza dell’azione di scuotimento. Gli scuotitori possono inoltre essere rapidamente e facilmente attivati o disattivati, in funzione della collocazione dei grappoli che, una volta lavorati, vanno a cadere in speciali panieri di poliuretano che evitano perdite di prodotto, permettendo così di lavorare anche su raccolti di pregio. A permettere un controllo di tutti gli organi di lavoro e la loro programmazione per adattarne la funzionalità alla tipologia di uva in lavorazione provvedono il monitor di bordo “IntelliView III”, uno schermo touch-screen operante sulla base di protocolli isobus che funge da interfaccia uomo/macchina, e il sistema “Rts”, “Row tracking system”, di riconoscimento dei filari che permette di operare anche di notte senza correre il rischio di lavorare due volte uno stesso filare. Opera mediante un sistema gps che visualizza sullo schermo “IntelliView III” la mappa dell’appezzamento permettendo all’operatore di identificare rapidamente i filari ancora da raccogliere. Grazie a tali impianti le vendemmiatrici Braud “9000L” sono in grado di operare con la massima efficienza ma, soprattutto, risultano fruibili per l’intero ciclo produttivo dell’appezzamento grazie alla possibilità di sostituire in pochi minuti i gruppi di raccolta con tutte le attrezzature di lavoro normalmente utilizzate in vigna, a partire dai gruppi irroratori per arrivare alle testate di pre-potatura, ai defogliatori e alle cimatrici, gestendo anche tali impianti mediante il sistema “IntelliView III”. All’atto pratico le Braud “9000L” risultano quindi vere e propri sistemi di lavoro multifunzionali e di rapido ammortamento, connotazioni peraltro accentuate anche dalla possibilità di utilizzare le macchine su qualsiasi terreno grazie ai sistemi automatici di livellamento e di controllo della trazione di cui sono dotate, con i secondi che calibrano in tempo reale la coppia motrice scaricata dalla trasmissione idrostatica sulle ruote per evitare che queste perdano di aderenza dando luogo a situazioni di rischio per l’operatore o a danneggiamenti del terreno. Alla tutela degli appezzamenti guardano anche i motori, turbodiesel a quattro o sei cilindri facenti capo alla serie “Nef” di Fpt Industrial i cui sistemi di gestione integrano anche la funzionalità “Ims” che, in abbinamento a un sistema radar di rilievo della velocità, controlla costantemente il carico motore per minimizzare consumi ed emissioni. In condizioni di carico leggero, per esempio quando la macchina giunge alla fine di un filare e quindi l’operatore disattiva gli scuotitori e gli aspiratori, il sistema regola il regime del motore per adeguarlo alla minor richiesta di potenza, ripristinando poi sempre in automatico il regime di lavoro quando la vendemmiatrice affronta il filare successivo.