A Bologna Fendt espone le versioni 2017 dei suoi trattori serie “500 Vario”, mezzi che in teoria dovrebbero essere solo un aggiornamento dei precedenti modelli ma che in realtà si propongono quali vere nuove macchine. Allo stand anche la serie top di gamma “1000 vario” e la nuova mietitrebbia collinare “6335 C ParaLevel Integrale”
In quel di Bologna lo stand Fendt è dominato dalla sagoma massiccia e aggressiva del modello top di gamma, quel “1000 Vario” che con i suoi 500 cavalli di potenza ha alzato l’asticella prestazionale nel comparto dei trattori tradizionali. Tale macchina però già nel settembre scorso ha visto avviarsi la propria commercializzazione ed entro la fine dell’anno 170 clienti europei potranno acquisire il proprio “1000”. Per quanto tale mezzo sia prestigioso ed esclusivo non si può quindi parlare di “novità”, mentre lo stesso aggettivo ben si presta per connotare i “500 Vario” modello 2017, mezzi che molto recepiscono in termini di contenuti dai trattori di gamma superiore e quindi vedono alzarsi notevolmente i propri standard di equipaggiamento a partire dai motori, ora omologati stage 4. Le unità sono sempre a marchio Deutz, ma il passaggio di salto di emissionamento è stato sfruttato per rivedere ex novo le mappature di alimentazione e i sistemi di gestione dei gas di scarico, ora basati sull’abbinamento fra gruppi egr a controllo elettronico e sistemi scr con il contributo finale di filtri antiparticolato a rigenerazione passiva e avulsa da iniezioni supplementari di carburante che in Fendt hanno chiamato “Csf”, “Coated Soot Filter”. Così concepiti i motori avanzano un consumo di urea inferiore anche del 50 per cento rispetto ai modelli precedenti con possibilità di ridurre significativamente anche i consumi di gasolio se lasciati in gestione al sistema di guida parallela “VarioGuide”, fino a ieri riservato ai trattori di classe superiore. “VarioGuide” consente di scegliere tra due diversi ricevitori a seconda dei requisiti e delle caratteristiche locali e opera con una precisione compresa tra un minimo di 20 centimetri e un massimo di due. Con tale contenuto esordiscono inoltre sui “500” anche i suoi sistemi di pilotaggio, i terminali “Vario 7-B” e “Vario 10.4-B” dal look analogo a quello degli smartphone e dai comandi quanto mai intuitivi grazie alla combinazione della tecnologia touch screen ai tradizionali tasti. Facilmente orientabili in quanto dotati di snodo sferico, ad alta risoluzione e retroilluminati, i terminali permettono di gestire tutte le funzioni di base del trattore, di comandare le attrezzature via isobus e di gestire la manovre a fine capezzagna. Il terminale “10.4-B” integra inoltre due prese per videocamera, il già citato sistema di guida parallela “VarioGuide”, il sistema di documentazione “VarioDoc Pro” e un sistema di trasmissione dati via bluetooth. All’atto pratico i terminali rendono i “500 Vario” dei veri robot, lasciando all’operatore il tempo di apprezzare le nuove cabine “VisioPlus”, con parabrezza bombato e tergicristalli frontale a 300 gradi per garantire una visibilità ottimale anche in condizioni meteorologiche estreme su passaruota e caricatore frontale. Nella stessa direzione guarda anche il sistema di illuminazione incrociata basato su led da oltre 37 mila lumen, mentre a enfatizzare il comfort provvede il sedile “Evolution dynamic DualMotion” rivestito con vera pelle il cui schienale si adatta ai movimenti rotatori dell’operatore contribuendo alla stabilizzazione della schiena. Il sedile è inoltre ammortizzato e climatizzato e quindi la sua presenza ben si sposa con quella dell’assale anteriore sospeso a controllo elettronico, contenuto che migliora la stabilità su strada del mezzo e la capacità di trazione in campo contribuendo così in maniera concreta alla produttività. Da segnalare anche la presa di forza posteriore opzionale “1000E” che completa un’offerta finora costituita dalle tre velocità di 540, 750 e 1000 giri. La nuova velocità consente di azionare gli attrezzi all’insegna del risparmio di carburante, con requisiti di regime più elevati e al tempo stesso con assorbimento di potenza inferiore, aumentando lo spettro di impiego del trattore.