Nei Paesi in cui si pratica l’agricoltura intensiva, Italia in primis, il rimescolamento del suolo mediante l’aratura è una prassi consolidata. Elimina infestanti e residui delle precedenti colture e ammorbidisce il terreno preparandolo ad accogliere la coltivazione successiva. Di fatto un processo che gioca a favore della produttività, ma che dà anche origine a grandi dispendi energetici per via degli sforzi propulsivi che devono esercitare i trattori. A conferma le parole di Paola Colombo, tecnico Michelin specializzato nel settore agricolo, secondo la quale “quando si prepara il terreno per la semina mediante un processo di aratura, si deve disporre di elevate potenze per far fronte agli sforzi di trazione necessari per solcare il terreno. I trattori devono essere inoltre zavorrati, esigenza che contrasta con la necessità di tutelare il terreno“.
Da qui l’obbligo di equipaggiare il cantiere di lavoro con pneumatici adeguati, in grado di realizzare superfici di contatto con il terreno atte a scaricare a terra le coppie motrici più elevate senza però impattare negativamente sulle capacità vegetative del suolo. Durante la fase di aratura, lo sforzo di trazione compiuto dal pneumatico varia inoltre molto, a seconda della tipologia del terreno, della già citata potenza del trattore e della tipologia dell’attrezzo utilizzato. Si devono quindi scegliere i pneumatici con grande oculatezza alla luce del fatto che la loro efficienza impatta sia sui costi di produzione e sia sulla produttività.
Michelin “UltraFlex”, tre le linee di prodotto dedicate
Non è un caso quindi se per equipaggiare i trattori di media ed alta potenza usati in tale lavorazione Michelin ha messo a punto ben tre diverse linee di prodotto che aprono con la gamma dei pneumatici standard ‘MachXbibBIB’, vedono crescere le performance con gli ‘AxioBib’ marcati ‘If’ e chiudono con i top di gamma ‘AxioBib 2’ marcatia ‘Vf’. Questi ultimi sono realizzati sulla base della tecnologia Michelin ‘UltraFlex’ che permette di operare anche con pressioni di poco superiori al mezzo bar grazie a una struttura del pneumatico a quattro tele e a spalle rinforzate, i cui fianchi sono caratterizzati da una zona di flessione particolarmente elastica. La mescola è inoltre specifica, a isteresi ridotta, e il profilo del battistrada progettato in un’ottica di tutela dei terreni”. “I pneumatici Michelin ‘UltraFlex’, aggiunge Vincenzo Trade, responsabile commerciale di area, ben rispondono alle esigenze di contenimento dei costi di produzione che oggi assillano le aziende agricole. L’elevatissima flessibilità della carcassa minimizza gli slittamenti abbassando notevolmente il consumo di carburante e i tempi di esecuzione dei lavori. Inoltre, la possibilità di utilizzare pressioni di esercizio inferiori fino al 40 per cento rispetto ad altri pneumatici sul mercato non minimizza solo i compattamenti, ma gioca anche a favore di una maggior durata della gomma quando si usa il trattore per i traini su strada”.
Le parole dei tecnici Michelin sono confermate anche da quelle di Graziano Aprili, contoterzista veronese. “Uso i Michelin ‘Axiobib2’ da quando sono disponibili sul mercato e utilizzandoli a basse pressioni, otto decini di bar al posteriore e sei decimi all’anteriore, ho diminuito di un buon 25 per cento gli slittamenti risparmiando sia tempo sia combustibile. In tale ottica si è rivelato prezioso il sistema di telegonfiaggio in quanto permette di variare la pressione in base alle attività svolte. La cosa ha impattato positivamente anche sulla durata delle gomme che, di fatto, riesco a usare fino a che il battistrada non si avvicina allo zero senza cedimenti di carcassa o altre problematiche”.
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Titolo: Michelin “UltraFlex”, pneumatici ideali anche per l’aratura