Il nuovo telescopico “Tf65.9TCs-170-CvTronic” amplia la gamma Merlo di alta capacità orientandosi in maniera specifica alle produzioni bioenergetiche. Caratterizzato da un layout teso a enfatizzarne produttività e sicurezza, è in grado di movimentare carichi fino a 65 quintali e raggiunge altezze massime di nove metri.
L’agricoltura è tornata al centro dello scenario economico internazionale. I cambiamenti climatici in atto, con la conseguente necessità di sposare i cicli colturali con la tutela dell’ecosistema, e la prospettiva di un Pianeta che nell’arco del prossimo trentennio toccherà i nove miliardi di abitanti hanno di fatto riassegnato al settore primario un ruolo di primo piano. Se è vero infatti che qualsiasi essere umano può vivere senza gli strumenti elettronici di largo consumo, senza i classici mezzi di trasporto e senza domotica, è però altrettanto vero che nessuno potrebbe sopravvivere senza cibo. Ciò a maggior ragione se si considera che il processo di globalizzazione ha innescato una redistribuzione delle esigenze e delle richieste avanzate nei confronti del comparto agroalimentare.
Questi ora deve in effetti rispondere a due esigenze diverse costituite da un lato a un’impennata della domanda da parte dei Paesi emergenti e dall’altro al sempre maggiore impiego di prodotti di origine agricola per la produzione di energia. Due trend che nel loro insieme hanno riassegnato al comparto un ruolo strategico ma sostenibile in prospettiva, secondo esperti e analisti di settore, solo a patto che la meccanizzazione agricola riesca a offrire agli operatori macchine sempre più produttive, capaci di velocizzare i cicli di lavoro senza penalizzarne la qualità. Non è caso quindi se proprio da queste riflessioni sono partiti i tecnici Merlo quando han dovuto sviluppare il nuovo sollevatore telescopico di alta capacità “Tf65.9 TCs-170-CvTronic”, macchina che si orienta in maniera specifica alle aziende agricole che hanno investito nel business dei biogas e quindi hanno la quotidiana necessità di movimentare elevate quantità di prodotti sfusi.
Mezzi robusti e in grado di operare full time quindi, obiettivo perseguito mediante l’impiego di assali originali Merlo e telai realizzati con acciai ad alta resistenza la cui massa partecipa anche a garantire una elevata stabilità quando si opera con il braccio sfilato e carichi importanti. “Tf65.9 TCs-170-CvTronic” vanta in effetti una capacità di movimentazione massima di 65 quintali e può alzarne 50 all’altezza massima raggiungibile dallo snodo del braccio, quasi nove metri. Entrambe le prestazioni sono rese possibili dalla presenza di uno specifico blocco delle uscite idrauliche, di progettazione originale Merlo, che assicura al sollevatore la capacità di gestire in piena sicurezza anche i carichi più gravosi e impegnativi in modo continuativo, fluido e senza strappi.
A supportare tali attività concorre anche la presenza di motorizzazioni Fpt Industrial emissionato stage V serie “Nef” a quattro cilindri da quattro litri e mezzo di cubatura tarati a 170 cavalli e forti di alimentazioni common rail operanti ad alta pressione, distribuzioni a quattro valvole per cilindro e sovralimentazioni asservite da impianti intercooler, tutti contenuti che di fatto consentono alla macchina di raggiungere su strada la massima velocità consentita dal Codice anche a pieno carico o se traina rimorchi fino a venti tonnellate di massa.
A garantire la massima efficienza del gruppo di motopropulsione concorre inoltre la presenza della trasmissione idrostatica “McvTronic” che incrementa la coppia motrice alle basse velocità del 12 per cento e permette di settare tre diversi range operativi, uno dei quali, denominato “Auto”, rende il gruppo un vero e proprio cambio a variazione continua grazie alla presenza di due diversi motori idrostatici operanti in maniera autonoma rispetto all’altro. Alle basse velocità sono infatti entrambi attivi, per consentire alla macchina di erogare i suoi massimi livelli di coppia e quindi di far fronte alle già citate attività gravose, mentre quando la velocità inizia a crescere uno dei due motori si disattiva in maniera progressiva e graduale, così da permettere alla trasmissione di operare con assorbimenti energetici ridotti. Così configurato, il gruppo di motopropulsione permette di ridurre anche del 18 per cento i consumi di carburante rispetto a un sollevatore telescopico di pari prestazioni, beneficio indotto anche dalla presenza del sistema “Epd”, “Eco Power Drive”, che gestisce in tempo reale il regime motore adeguandolo al variare delle condizioni operative.
Quattro punti di sospensione
Come lascia intendere la sigla “Tf65.9TCs-170-CvTronic” è equipaggiato con una cabina sospesa su quattro punti. Denominata “Cs” e di brevetto Merlo, realizza un vano abitativo isolato rispetto al telaio e alla meccanica. Grazie a ciò, l’operatore ha quindi la certezza di affrontare anche i cicli di lavoro più lunghi e stressanti all’interno di un ambiente avulso dagli scossoni e dalle vibrazioni che si possono ingenerare quando la macchina si muove su fondi sconnessi.
Ergonomica e razionale nell’impostazione dei comandi, la cabina è inoltre equipaggiata con un sedile a sospensione pneumatica, con un impianto di climatizzazione integrale e con un tetto trasparente protetto da una griglia anti sfondamento che agevola e rende totalmente sicure le attività in quota del braccio telescopico. Sempre a favore del comfort gioca anche la presenza del sistema di sospensione del braccio, impianto peraltro indispensabile quando si movimentano spesso e volentieri prodotti sfusi che, per loro natura, tendono a fuoriuscire dalle benne quando queste sono colme e la macchina marcia su fondi non piani.
Tutto con una mano
Il modello “Tf65.9TCs-170-CvTronic” è equipaggiato con un nuovo joystick capacitivo di progettazione originale Merlo che integra tutti comandi preposti al controllo delle funzioni operative della macchina e quelli per la gestione della trasmissione. La presenza di due sensori che rilevano automaticamente la presenza della mano dell’operatore ne rende peraltro semplice e immediato l’utilizzo anche da parte di personale non esperto, obiettivo cui guarda inoltre una movimentazione a croce, trasversale e longitudinale, che comanda le funzionalità del braccio telescopico di sollevamento-discesa e di rotazione della benna. I comandi proporzionali per lo sfilo, il rientro e le funzioni ausiliarie del braccio sono invece posti nella parte frontale, mentre in quella posteriore è collocato il selettore del senso di marcia che velocizza per via elettroidraulica le manovre.
Sempre connessi
Merlo è stato uno dei primi costruttori di settore a realizzare e certificare le sue macchine secondo gli standard “Industria 4.0”. Ogni modello realizzato dall’Azienda piemontese vanta in effetti sia una certificazione di predisposizione “Industria 4.0”, corredata di Dichiarazione del Costruttore e di targhetta metallica che ne attesta la eleggibilità ai requisiti di Legge, sia una perizia asseverata depositata presso il tribunale di Torino e redatta da una società peritale di livello nazionale. “Tf65.9TCs-170-CvTronic” può quindi godere delle agevolazioni previste dalla Legge di bilancio 2020 godendo anche di un programma di assistenza che prevede per l’intera durata del periodo del beneficio fiscale la disponibilità di un servizio di interconnessione e storage della reportistica di backup. Un’offerta cui Merlo affianca anche la possibilità di integrare l’esclusivo sistema telematico “MerloMobility” con i software gestionali di ogni singolo cliente, personalizzando il sollevatore in funzione delle specifiche peculiarità aziendali.