In anteprima i dati di immatricolazione del mercato trattoristico italiano a fine agosto e le vendite di mietitrebbia e trincia dell’ultima stagione commerciale.
Trattori
Leggera ripresa
A fine agosto il mercato sembra dar cenni di recupero. Resta in flessione, ma solo di tre punti e mezzo, due in meno circa rispetto al dato di chiusura di fine giugno. Molto diversi fra loro però gli andamenti dei vari Marchi, ancora condizionati dalle immatricolazioni di fine 2017
Da “meno cinque e mezzo” a “meno tre e mezzo”. In due mesi, luglio e agosto, le immatricolazioni dei trattori relative all’anno solare recuperano due punti lasciando anche intravedere, se si guarda ai dati inerenti l’anno mobile, la possibilità di una chiusura in leggera crescita. A conferma anche il fatto che le medie mensili di marca siano quasi tutte in crescita, a differenza degli andamenti fatti registrare dai volumi maturati da gennaio a fine agosto. Questi ultimi, come si può evincere dalla tabella pubblicata sotto, premiano infatti in maniera consistente solo i marchi Fendt, Landini, John Deere e Kubota, con il primo, Fendt, che a livello di anno mobile vede anche le sue immatricolazioni sfondare il muro delle mille unità. Se si accetta l’idea che i trattori Fendt sono costosi e quindi mal si prestano per eventuali “stoccaggi di fine serie”, si può ritenere che la crescita del brand tedesco sia concreta, ipotesi peraltro valida anche per Valtra che, sempre a livello di anno mobile, passa per la prima volta la soglia delle 300 unità. Sulla base di tali realtà non è azzardato pensare che il mercato stia premiando i marchi caratterizzati da un’immagine tecnologica, ipotesi peraltro suffragata anche dai buoni andamenti di McCormick e Case Ih. In flessione tutti gli altri, con i marchi generalisti allineati in una classifica capitanata da Same e Lamborghini. A seguire i marchi New Holland e Massy Ferguson, pressoché appaiati nella flessione con 87 e 86 macchine immatricolate in meno rispetto allo stesso periodo del 2017, e Claas, che però perde solo 24 macchine. Decisamente più accentuate le dinamiche negative proposte dai marchi specialistici, tendenza che fa ipotizzare un loro importante contributo alle immatricolazioni last minute del 2017. Antonio Carraro, il leader di settore e anche il terzo marchio assoluto del mercato dopo New Holland e Landini, lascia in effetti sul campo 146 macchine, Goldoni fa un pelino peggio con 154 e non si salvano i tre marchi del gruppo Bcs, Bcs, Ferrari e Pasquali, che complessivamente portano l’organizzazione lombarda a cedere un centinaio di macchine circa. In calo anche Carraro Agritalia che vede pressoché dimezzate le sue immatricolazioni rispetto allo stesso periodo del 2017.
Raccoglitrici
Vendite in altalena
La stagione 2017/2018 relativa alle vendite delle mietitrebbia chiude in affanno, con una flessione del 12 per cento circa. Al contrario le trincia semoventi che crescono di un undici per cento circa
Tempi duri per chi vende mietitrebbia. In base ai dati rilevati ai primi di settembre si stima che la stagione 2017/2018 chiuda con un calo di circa dodici punti percentuali. Tradotto in volumi significa 45 macchine in meno vendute rispetto alla stagione passata. A far le spese di questa situazione, su cui molto pesa la crisi del settore risicolo, soprattutto Laverda e Claas che lasciano sul campo rispettivamente 21 e 18 macchine, ma soffre anche Fendt che cede sei mezzi. Case Ih perde due macchine mentre Deutz-Fahr pareggia i conti. Unici marchi in positivo John Deere e New Holland. Di pochissimo però, una sola unità ciascuno. Decisamente più dinamico il settore delle trincia semoventi che cresce di quasi l’undici per cento toccando le 80 macchine vendute. Una performance che si lega soprattutto ai buoni risultati maturati da Claas e John Deere, in crescita di cinque macchine, e all’unità in più venduta da Fendt. I tre bilanciano lo stallo di New Holland e il leggero calo di Krone che perde tre macchine.