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di Furio Oldani
A fine Marzo le immatricolazioni dei trattori agricoli registrate da inizio anno avevano proposto una flessione superiore al 25 per cento che aveva creato non pochi timori nel settore.
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Si sapeva che con la fine degli incentivi il mercato sarebbe calato, ma nessuno si aspettava che lo facesse in maniera così importante e rapida. A Maggio però la flessione si era già attenuata assestandosi su un valore di poco superiore al 19 per cento che a Giugno, cioè trenta giorni dopo, è migliorato ulteriormente assestandosi poco sotto i 17 punti percentuali e mezzo. Difficile ovviamente capire se si tratta di un recupero che proseguirà nel corso dell’anno riportando il mercato su valori più tradizionali, ma il clima che si respira parlando con i costruttori è meno pesante di quello che si registrava a fine Marzo.
All’epoca, inoltre, non ci fu un solo costruttore che avesse chiuso in crescita rispetto allo stesso periodo dell’anno prima, a parte i costruttori asiatici di trattori di bassa e medio-bassa potenza le cui macchine si impongono soprattutto grazie ai prezzi contenuti. A fine Giugno invece ai buoni andamenti dei brand orientali si sono aggiunti anche le crescite di Case Ih e Carraro Agritalia né si possono ritenere negative le performance di quanti hanno chiuso in pari o hanno limitato i propri cali a una manciata di unità.
Fra i primi Steyr che cresce di tre macchine, ma cresce, fra i secondi, Claas e McCormick, che avanzano flessioni contenute, fra le 13 e le 15 macchine, risultando però in crescita a livello di quote. Queste ultime vedono peraltro altre numerose crescite, la più importante delle quali è in appannaggio a John Deere. Questi perde infatti in volumi, ma guadagna quasi punto e mezzo percentuale e due posizioni nella classifica dei brand tradizionali più venduti a scapito di Same e Kubota.
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Il gruppo Sdf si rifa però con il marchio Deutz, ancorato al secondo posto davanti a Fendt che a sua volta riesce a scavalcare Landini per una manciata di macchine. Sul primo gradino del podio sempre New Holland. Il leader a fine Marzo era sotto di 106
trattori rispetto ai volumi del primo trimestre 2023, mentre a fine Giugno il disavanzo è calato a sole 44 macchine nonostante l’attacco sferrato dai già citati marchi asiatici, tutti in decisa crescita e accreditati di volumi decisamente importanti. New Holland, Landini, Same e Kubota sono in effetti i quattro brand tradizionali più impegnati nei segmenti presi d’assalto dagli asiatici in quanto tali mezzi per ora vedono le loro potenze fermarsi sotto i cento cavalli e quindi non vanno a insidiare i marchi esteri se non in maniera marginale, facendo semmai soffrire i nostri marchi specialistici. Antonio Carraro lascia sul campo quasi 300 macchine, i tre marchi del gruppo Bcs quasi 150 e KeestracGoldoni una trentina, volume che non è ridotto rappresentando una perdita del 25 per cento circa dell’immatricolato semestrale del brand.
Titolo: Mercato trattori in leggera ripresa
Autore: Furio Oldani