Il mercato chiude il primo semestre con una flessione superiore al 18 per cento. In tempi normali una tragedia. In epoca Covid-19 e pensando ad altri comparti industriali, solo una decisa flessione, ancora in parte recuperabile sfruttando in maniera oculata tutti gli aiuti all’acquisto al momento in essere.
Un bicchiere di vino riempito a metà può essere mezzo pieno o mezzo vuoto. Dipende solo da come la si pensa. Dall’essere ottimisti o pessimisti. Lo stesso vale per l’attuale mercato trattori. Le immatricolazioni dei primi sei mesi 2020 chiudono con un meno 18 e 37 per cento, in volumi circa mille e 840 macchine che non lasciano dubbi circa le grosse difficoltà del settore. Vero è, però, che sulla flessione molto pesano gli oltre 420 trattori lasciati sul campo da Goldoni, azienda che non ha risentito di Covid-19 avendo purtroppo portato i libri in tribunale. Togliendo dal computo Goldoni, il calo si riduce di oltre tre punti percentuali passando a circa il 15 per cento.
Il mercato è quindi in forte sofferenza, ma un po’ meno di quanto i dati lascino intendere. A ciò si aggiunga che secondo molti addetti ai lavori gli aiuti previsti dalla Legge di bilancio 2020 stanno facendo sentire i loro effetti. Certamente non è il caso di cantar vittoria e ipotizzare grandi recuperi, ma la possibilità che il 2020 si chiuda con un immatricolato non troppo lontano da quello 2019, fra le 17 mila e le 18 mila macchine, è ancora concreta. A maggior ragione se si pensa che gli aiuti in essere non è detto vengano riconfermati e dunque chi è in dubbio circa la possibilità di acquistare un nuovo trattore è bene si affretti visto che al momento per godere delle agevolazioni di Legge si devono formalizzare entro il 31 dicembre gli ordini, versando anche un acconto minimo di acquisto pari al venti per cento dell’ordine in essere.
Quanto sopra, ovviamente, sempre che Covid-19 non decida di dar luogo alla tanto temuta seconda ondata giovandosi della stupida incoscienza con la quale troppe persone han deciso di buttare le mascherine e tornare alle loro quotidianità, quelle stesse che relativamente al mercato dei costruttori generalisti vedono New Holland saldamento al comando seguita da John Deere e Landini. La Casa americana è in effetti riuscita a superare gli Azzurri per una manciata di trattori nonostante accusi una flessione rispetto ai primi sei mesi del 2019 di 118 macchine, al contrario di Landini che passa terza, ma vede i suoi volumi crescere di 107 unità. A seguire Same che scavalca di prepotenza Fendt riagguantando quel quarto posto che le era sfuggito a fine aprile. Nessuna variazione in termini di posizioni dietro al quintetto di testa, con Deutz-Fahr e Kubota che combattono fra loro per la sesta posizione e Massey Ferguson e Lamborghini per l’ottava. Stabili anche i distacchi in essere fra gli unici due costruttori specialistici rimasti in essere, Bcs e Antonio Carraro, con quest’ultimo che risulta anche il quinto marchio nazionale in assoluto.