Merlo amplia la sua linea di prodotto “MultiFarmer” con due nuovi modelli di medie dimensioni e alte prestazioni. 34 quintali le portate massime, sette o nove metri le altezze raggiungibili e 122 i cavalli erogati dai quattro cilindri Deutz che armano le macchine. Sei le versioni disponibili, fra le quali anche quelle con trasmissioni cvt
Dopo aver consolidato la sua gamma “TurboFarmer”, grazie alla quale presidia il comparto agricolo da una posizione di leader, il gruppo Merlo ha deciso di metter mano anche alla linea di prodotto “MultiFarmer”, i sollevatori dotati di attacchi a tre punti e prese di forza meccaniche posteriori che lanciò nel 2000 proponendo una nuova ed esclusiva interpretazione di quelli che fino ad allora erano solo movimentato ri a braccio sfilabile. Grazie alla presenza dei gruppi funzionali ausiliari posteriori tali macchine diventarono infatti dei veri e propri trattori agricoli polivalenti, mezzi in grado di uscire dall’azienda per trainare su strada rimorchi importanti o di entrare in campo per attuare lavorazioni pesanti e leggere del terreno piuttosto che per far fronte alle più diverse attività colturali. Il successo fu immediato, tant’è che anche la concorrenza dovette adeguarsi, ma la gamma rimase a lungo limitata a due soli modelli, “MultiFarmer 40.7” e “MultiFarmer 40.9”, entrambi orientati alle aziende più strutturate. Ora il primo ampliamento di gamma, verso il basso, per permettere anche alle piccole e medie aziende di accedere a tali mezzi che risultano essere una soluzione perfetta per quanti desiderano disporre di macchine in grado di far fronte a qualsiasi le esigenza operativa, agricola o di trasporto che sia. Siglati “34.7” e “34.9” i nuovi “MultiFarmer” risultano in effetti strategici negli allevamenti potendo espletare oltre alle movimentazioni di materiali, anche la pulizia della stalle il carico dei trinciamiscelatori, i traino su strada di rimorchi o pianali pesanti fino a 20 tonnellate piuttosto che l’azionamento tramite la presa di forza di spandiletame, imballatrici e fasciatori. Le forme compatte dei nuovi “MultiFarmer” permettono inoltre loro di lavorare in interni e in spazi ristretti, plus di cui si possono giovare le aziende florovivasistiche e vitivinicole, né va dimenticata la possibilità di equipaggiare i mezzi con lame o turbine frontali e spargisale posteriori così da ampliarne l’uso alle manutenzioni viarie invernali. I nuovi nati si propongono quindi quali veri e propri jolly aziendali che non fanno pagare la loro versatilità in termini di prestazioni. Le portate massime di 34 quintali sono in effetti più che adeguate per le esigenze quotidiane della maggior parte delle aziende, mentre le altezze massime raggiungibili di sette o nove metri nominali permettono di sfruttare le macchine oltre che per gli impilamenti di balle e balloni anche per far fronte a eventuali manutenzioni edili. Mossi da motori a quattro cilindri Deutz da tre litri e 600 centimetri cubi di cilindrata eroganti 122 cavalli, i nuovi “MultiFarmer” sono disponibili in tre diversi allestimenti il più ricco dei quali integra sulla macchina base la presenza di una cabina sospesa e di una trasmissione continua “CvTronic”, altri due contenuti che Merlo ha per primo introdotto nel settore. La cabina galleggia su molle idropneumatiche controllate per via elettronica mentre la trasmissione deriva dall’esperienza Merlo nel campo dell’idrostatica e si compone di due motori idrostatici a pistoni assiali alimentati da una pompa idraulica a gestione elettronica. Alle basse velocità di lavoro i motori agiscono congiuntamente per realizzare la massima coppia traente, superiore di un dodici per cento circa rispetto a quella resa disponibile da una trasmissione idrostatica standard, mentre in trasposto uno dei due motori viene disinserito automaticamente dal sistema di controllo e così da inviare al motore attivo, quello principale, l’intera portata d’olio proveniente dalla pompa. Così strutturato il gruppo permette di esercitare elevati sforzi di trazione alle basse velocità salvo permettere anche alla macchina di muoversi su strada a 40 chilometro l’ora come tutti i trattori. Essendo un cvt, quindi un cambio a infiniti rapporti, il sistema gioca anche a favore del contenimento dei consumi, obiettivo che Merlo ha anche perseguito sui nuovi “MultiFarmer” dotandoli di serie del sistema “Epd”, “EcoPowerDrive”, che gestisce in maniera intelligente le risposte del motore alle richieste di carico avanzate dall’operatore. Questi agendo sull’acceleratore non interviene infatti direttamente sulla pompa, ma si limita a informare la centralina di bordo circa la potenza a lui necessaria. E’ la centralina che a quel punto va a gestire il motore in termini di carico e regime così da assecondare la richiesta con i minimi consumi, inferiori anche del 18 per cento a quelli che sarebbero proposti da un sollevatore convenzionale. Il sistema è disponibile in tre versioni affiancando a quella base la versione “Plus” che aggiunge alle funzionalità intrinseche di “Epd” anche le funzionalità “Speed control”, che permette di memorizzare la velocità di movimentazione della macchina e di mantenerla costante, e quella “Eco”, che limita i giri motore ottenendo un ulteriore risparmio economico. Su tutti i modelli con joystick elettronico è poi disponibile il sistema “Epd Top” che aggiunge alle funzionalità di cui sopra il controllo automatico dei giri in funzione del movimento del joystick al fine di aumentare la velocità dei movimenti del braccio telescopico. Da segnalare, sempre in un’ottica di riduzione dei consumi, anche la presenza sulle nuove macchine delle ventole “Fan Drive” in grado di cambiare il proprio senso di rotazione trasformandosi da aspirante in soffiante così da andare a pulire le griglie di ventilazione senza che si debba arrestare il lavoro.