Crescono i muscoli ai “T6” di casa New Holland. I modelli 2017, equipaggiati con motori omologati stage 4, si propongono con prestazioni superiori, passi più lunghi e masse a terra più importanti. Superiori anche gli standard abitativi proposti dalle cabine “Horizon” e dai nuovi sedili “Auto Comfort”
Fino a ieri la gamma “T6” di New Holland abbracciava trattori di media potenza, da 110 a 175 cavalli, equipaggiati con motori omologati in stage 3B a quattro o sei cilindri che a seconda della loro architettura davano origine a due diverse misure di passo e ad altrettante masse. Ne derivavano una famiglia composta da quattro mezzi compatti che si orientava alle attività di manutenzione aziendali e una seconda famiglia composta da tre macchine più strutturate che guardavano invece con maggior propensione al campo aperto. Trattori in grado di soddisfare un ampio spettro di esigenze operative dunque, tant’è che proprio i due modelli top di gamma dei “T6”, il “155” e il “165” sono stati i due medi più venduti in assoluto in Italia nel 2015. Dal prossimo primo gennaio però la maggior parte dei motori utilizzati in ambito off road, e quindi anche in ambito agricolo, dovrà essere omologata in stage 4, operazione cui la Casa può far fronte senza grossi problemi tecnici grazie al fatto che i motori da lei usati, i “Nef” di Fpt Industrial, già in origine furono progettati proprio nell’ottica di soddisfare senza troppe modifiche il progressivo inseverirsi delle norme anti inquinamento, ma che comporta comunque dei costi non assorbibili in toto dall’Azienda. Da qui la decisione di New Holland di non limitarsi alla sola sostituzione dei motori per far fronte alle nuove norme, ma di rivedere l’intera gamma “T6” accrescendone le possibilità funzionali e le dotazioni tecniche per mantenere immutati i rapporti costo/prestazioni. Il tutto sottolineato anche da una nuova e più aggressiva estetica che riprende il family feeling dei New Holland di classe superiore, complice la condivisione con tali macchine delle cabine “Horizon”, sicuramente fra le più ampie della categoria, fra le meglio silenziate e fra le più confortevoli visto che possono prevedere quattro tipologie di sedili una delle quali, denominata “Auto Comfort”, di tipo auto-adattivo. Riconosce in effetti il peso dell’operatore adattando a tale parametro il tasso si smorzamento nel confronti di scossoni e vibrazioni e risulta pure climatizzato e ventilato oltre che dotato di filtri ai carboni attivi. Al comfort guardano poi anche i nuovi assali anteriori sospesi “TerraGlide”, a controllo elettronico e operanti sulla base di un doppio accumulatori ad azoto, e i sistemi di guida assistita “IntelliSteer”, che a seconda della configurazione posso arrivare a garantire una precisione di lavoro dell’ordine dei 15 millimetri. Tale performance permette ai “T6” di lavorare alla massima velocità possibile anche in condizioni di scarsissima visibilità, fermo restando che se queste condizioni sono indotte solo dall’oscurità si può anche far fronte al problema mettendo in azione una batteria di 12 fari da lavoro a led di alta potenza che rischiarano a giorno l’intera area circostante il trattore. Progettazione in ottica di utilizzo full time quindi, filosofia peraltro confermata anche dalla presenza di sistemi di controllo elettronico capaci di lavorare sia sulla base dei protocolli isobus “II” sia isobus “III”, con i secondi che fanno dialogare in maniera diretta trattore e attrezzatura per far sì che il cantiere di lavoro operi sempre e comunque sulla base della massima efficienza. Quest’ultima situazione viene ovviamente raggiunta quando la trasmissione è in grado di ottimizzare in tempo reale il rapporto meccanico in essere fra motore e ruote, compito che i “T6” affidano a un gruppo “AutoCommand” la cui presenza concorre a realizzare un passo di due mila e 642 millimetri, superiore quindi a entrambi i passi proposti dai trattori facenti capo alla serie precedente. Il nuovo passo migliora la stabilità su strada e la trazione in campo risultando comune e fisso per tutte le macchine della serie anche se al posto della trasmissione “AutoCommand” si preferisce la trasmissione “Electro Command”, un semi powershift robotizzato a 16 rapporti fruibili sia in diverse modalità automatiche sia in manuale ed integrabile con una 17.esima marcia in presa diretta aggiuntiva che consente una velocità su strada di 50 o di 40 chilometri l’ora a regime del motore ridotto. I “T6” così equipaggiati risultano particolarmente indicati per far fonte ad attività pesanti in campo aperto mentre quelli mossi mediante il gruppo cvt avanzano una maggior versatilità di utilizzo, due diverse connotazioni funzionali che all’atto pratico permettono i nuovi nati di far fronte a qualsiasi esigenza operativa di un’organizzazione agricola, zootecnica o contoterzistica.