L’uso intelligente della tecnologia è una delle maggiori sfide che la società moderna è chiamata ad affrontare. Le innovazioni tecniche non devono infatti essere solo accessibili a tutti, condizione indispensabile affinché diventino una vera “rivoluzione” sociale, ma devono anche e soprattutto agevolare e semplificare la vita di coloro che ne fanno quotidianamente uso.
Innovazioni al servizio degli utenti
In tale ottica, ogni innovazione deve quindi essere funzionale al singolo impiego per il quale è stata creata, così da aiutare gli utenti a migliorare la loro qualità di vita o di lavoro attraverso soluzioni di facile e immediato utilizzo. Proprio il principio attorno a cui hanno lavorato anche i tecnici McCormick al momento di progettare e sviluppare il modello “X5.120 P3-Drive”, un medium utility che si colloca al vertice della serie “X5” con l’obiettivo di agevolare, facilitare e velocizzare sia le attività all’interno dell’azienda, sia le applicazioni in campo, sia infine i trasporti su strada.
Vocazione alla polivalenza
Un profilo di missione ambizioso, cui il Marchio che fa capo ad Argo Tractors ha risposto attraverso un powertrain esclusivo in grado di assicurare i migliori standard di efficienza funzionale e di semplicità di gestione nei più svariati ambiti operativi che all’atto pratico consente alla macchina di passare con disinvoltura dalle lavorazioni superficiali del terreno alla semina, dalle applicazioni foraggere e zootecniche al traino di rimorchi e di carri botte. Una multifunzionalità che di fatto consente di impiegare “X5.120 P3-Drive” fino a mille ore l’anno, contro le circa 500 di un aziendale puro, permettendo così di dimezzare il periodo di ammortamento dell’investimento, complice in particolare l’elasticità di erogazione offerta da motorizzazioni a quattro cilindri Fpt Industrial “F36” tarate a 114 cavalli di potenza massima.
Caratterizzate da una cubatura di tre litri e 600 centimetri cubi, realizzata sulla base di canne da 102 millimetri di alesaggio per 110 di corsa, le unità sono peraltro emissionate in stage V mediante un catalizzatore doc abbinato a un sistema scr integrato nel medesimo corpo che ospita anche il filtro anti particolato dpf. Niente egr quindi, a vantaggio dei rendimenti termodinamici, gli stessi cui guardano anche le alimentazioni common rail operanti a mille 800 bar, le distribuzioni a quattro valvole per cilindro e le aspirazioni asservite da impianti di sovralimentazione di tipo turbo-aftercooler pilotati da valvole wastegate.
Fino al 15 per cento in più
Tutte soluzioni che nel loro insieme concorrono a realizzare una densità di coppia che supera del 15 per cento la media di categoria e curve di erogazione che garantiscono riserve di coppia oscillanti fra il 28 e il 32 per cento, tali da assicurare alla macchina la capacità di sfruttare pienamente i livelli di automazione offerti dalla nuova trasmissione “P3-Drive”. Di progettazione originale Argo Tractors, il gruppo simula in effetti da vicino quanto proposto dalle trasmissioni a variazione continua, senza tuttavia subire i medesimi limiti di efficienza meccanica che penalizzano i cvt installati sui trattori di media potenza.
Powershift a tre stadi
Ciò grazie a un cambio base che abbina un powershift a tre stadi con quattro marce robotizzate che, unitamente a un super riduttore operante solo sulla gamma bassa, realizza un totale di 48 rapporti avanti e 16 indietro, con questi ultimi peraltro innestabili anche sottocarico mediante un inversore elettroidraulico modulabile nell’aggressività della risposta.
Due funzioni per altrettanti usi
Ne deriva che all’interno di ogni gamma gli operatori possono disporre di 12 rapporti a gestione automatica, selezionati dal sistema “Aps”, acronimo di “AutoPowerShift”, che innesta la marcia più adeguata all’attività in corso sia nelle lavorazioni in campo sia nei trasporti su strada attraverso le rispettive funzioni “AutoField” e “AutoRoad”. Queste ultime possono inoltre essere attivate dall’operatore a bordo semplicemente agendo su un pulsante collocato sul joystick di ultima generazione “SmartPilot”, così da lasciare al software la gestione delle marce in funzione del carico motore per concentrarsi sul controllo delle attrezzature e delle traiettorie.
Sterzo a gestione facilitata
Anche quest’ultima incombenza risulta peraltro agevolata grazie alla presenza del sistema “Ads+”, acronimo di “Advanced Driving System+”, che assicura una gestione semplificata dello sterzo attraverso il riallineamento automatico delle ruote in modalità “Road”, il mantenimento della direzione su terreni sconnessi senza sforzi da parte dell’operatore e un progressivo incremento della rigidità del volante all’aumento della velocità, mutuando in questo caso quanto proposto in ambito automotive.
Idraulica sdoppiata da 94 litri/minuto
Così configurati, i medium utility “X5.120 P3-Drive” sono in grado quindi di semplificare e velocizzare anche le applicazioni più gravose, obiettivo al cui raggiungimento molto concorre anche un impianto idraulico sdoppiato che mette a disposizione 94 litri di olio al minuto, 32 dei quali riservati ai servizi di bordo e i restanti 62 destinati ad alimentare fino a sei distributori, due dei quali posti ventralmente e gestibili mediante un joystick che, oltre a facilitare il controllo di un eventuale caricatore frontale, permette anche l’innesto e il disinnesto della presa di forza operante a 540 e mille giri al minuto in modalità standard ed eco.
Nel caso la macchina debba affrontare spesso e volentieri attività particolarmente impegnative in termini di assorbimenti idraulici, è peraltro possibile sostituire la pompa di serie dedicata ai gruppi di lavoro con un analogo impianto che mette a disposizione fino a 82 litri al minuto, flusso che ben si presta a supportare le applicazioni in combinata realizzabili affiancando a un sollevatore posteriore gestibile anche per via elettronica da quattro mila e 500 chili di capacità un gruppo anteriore opzionale da due mila e 200 chili di portata.
Visibilità totale
Progettato per utilizzi continuativi, il medium utility McCormick “X5.120 P3-Drive” è equipaggiato con cabine a quattro montanti “Total View Slim” che agevolano la visibilità in ogni ambito applicativo grazie all’uso di pannellature atermiche per la realizzazione delle superfici laterali e alla presenza di un tettuccio trasparente che permette di avere sempre sotto controllo i movimenti di un eventuale caricatore frontale. Di serie anche i cruscotti digitali che fungono da interfaccia uomo-macchina, le poltrone di guida sospese meccanicamente o per via pneumatica, i volanti regolabili in altezza e inclinazione e la possibilità di fruire di un impianto di illuminazione che mette a disposizioni fino a dieci fari a led per operare in piena sicurezza anche in condizioni di scarsa o ridotta visibilità.
Carichi fino a quasi quattro metri
Forte di una massa a terra nell’ordine dei quattro mila chili e di un passo di due mila e 355 millimetri, “X5.120 P3-Drive” ben si orienta anche alle movimentazioni aziendali e foraggere. Proprio per tale ragione la macchina è equipaggiabile con i caricatori frontali dedicati McCormick serie “M20cm”, “M20im” e “M20tm” che assicurano portate comprese tra i mille 200 e i mille 800 chili e raggiungono altezze massime nell’ordine dei tre metri e 80 centimetri.
Realizzati con acciai alto resistenziali e protetti dalla corrosione per garantirne la durata anche in caso di utilizzi continui in stalla, sono peraltro gestibili mediante il joystick dedicato posto in cabina che comanda anche la frizione e le marce sotto carico. Installabili direttamente in fabbrica, sono inoltre progettati in modo da distribuire sia la massa del caricatore sia quella del carico su tutte le ruote, non solo su quelle anteriori, in modo tale da contenere le usure dei pneumatici e indurre minori sollecitazioni su perni e cuscinetti, obiettivo cui guarda anche la presenza di due accumulatori ad azoto che ammortizzano gli inevitabili scossoni che in sede di lavoro l’aggancio e lo sgancio dei carichi induce sul trattore. I sistemi “Velotak” e “Flash System” agevolano poi montaggi e smontaggi della struttura portate, mentre a supportare le attività che richiedono l’impiego di attrezzature che operano seguendo il profilo del terreno guarda la possibilità di disporre di una posizione flottante.
Tecnologie su misura
Brand tecnologico di Argo Tractors, McCormick integra su tutti i propri trattori la predisposizione per ospitare le più moderne soluzioni digitali sviluppate dal Gruppo emiliano per massimizzare l’efficienza operative delle macchine. Guarda in effetti a tale obiettivo il sistema “Psm”, acronimo di “Precision steering Management”, preposto alla gestione per via satellitare delle traiettorie che evita il rischio di sovrapposizioni durante i trattamenti a rateo variabile in funzione di un margine di errore di soli due centimetri. Grazie a ciò, è quindi possibile ridurre mediamente fino al dieci per cento l’impiego di sementi, fino al 16 l’uso dei fertilizzanti e fino al 60 per cento quello dei diserbanti.
All’interazione con le attrezzature impiegate guarda peraltro il protocollo di comunicazione isobus, mentre al controllo da remoto è preposto i sistemi “McCormick Fleet Management” e “remote Diagnostic Management” che permettono di monitorare in tempo reale eventuali flotte, di analizzare tutti i dati necessari per ottimizzare il lavoro, di memorizzarli in cloud o sui server aziendali e di attuare manutenzioni predittive tese a minimizzare i costi gestionali e a mantenere la macchina costantemente al massimo delle sue capacità operative.
Titolo: McCormick “X5.120 P3-Drive”: smart technology
Autore: Redazione