14 giugno 2016. Al Lingotto di Torino, Fiat celebra gli ottant’anni di “Topolino” con eventi spettacolari volti a tributare il giusto omaggio a una vettura diventata nei decenni un’icona della storia automobilistica italiana. Fu proprio in quel periodo che Fiat iniziò peraltro a programmare un ritorno commerciale della “Topolino”, arrivando anche a definirne la scocca, il motore bicilindrico e l’impostazione a tre posti. Di fatto una vettura molto compatta, a utilizzo prettamente urbano, che venne però bocciata dall’allora amministratore delegato del Gruppo piemontese Sergio Marchionne in quanto già da tempo aveva sposato la filosofia commerciale di origine statunitense condensata nello slogan “Big car, big profit”.
Secondo il manager italo-canadese, le vetture di fascia bassa assicurano in effetti grandi volumi di vendita, ma difficilmente riescono anche rendere profitti interessanti arrivando solo a coprire i costi di produzione e di distribuzione. i modelli top di gamme invece, tali per prestazioni e contenuti tecnologici, permettono alle Case costruttrici di realizzare quei margini indispensabili per continuare a crescere in un mercato sempre più competitivo. Il paradigma di Marchionne è incontestabile e ha ancora più peso in ambito trattoristico, dove i mezzi di altissima potenza rappresentano un vero e proprio valore aggiunto in termini operativi per le aziende agricole più strutturate e in termini di immagine e di margini economici per i rispettivi costruttori.
Questi ultimi in taluni casi arrivano a definire il proprio status a livello di immaginario collettivo e di conseguenza le fortune di un marchio proprio in funzione del successo commerciale maturato dalle loro macchine top di gamma. Un esempio in tal senso il percorso compiuto da McCormick con i suoi trattori di massima potenza “X8 Vt-Drive”, mezzi che nell’arco di poco più di un quinquennio hanno permesso al Marchio tecnologico del gruppo Argo Tractors di accedere a uno dei segmenti di mercato più combattuti e prestigiosi grazie a un mix di design, performance e contenuti di altissimo livello, le stesse connotazioni che in origine caratterizzavano peraltro tutti i prodotti commercializzati a partire dal 1831 da Cyrus Hall McCormick, il fondatore del marchio.
Un’eredità importante che nel caso specifico è anche declinata sulla base di un quasi totale “Made in Italy” facendo risultare gli “X8 Vt-Drive” i soli trattori di altissima potenza progettati, sviluppati e costruiti interamente in Italia con l’unica eccezione della trasmissione, di origine Zf ma anch’essa rivista ad hoc dai tecnici emiliani.
McCormick serie “X8 Vt-Drive”, esclusività “Made in Italy”
Di fatto un “unicum” di settore che condensa in due modelli da 273 e 313 cavalli di potenza massima l’eccellenza di settore della meccatronica italiana dando origine a mezzi in grado di supportare tutte le attuali esigenze delle grandi aziende agricole e dei contoterzisti risultando peraltro già allineati con i futuri sviluppi tecnologici che si prospettano al comparto. Il tutto assicurando anche quell’affidabilità che da sempre caratterizza le macchine di Fabbrico permettendo loro di sostenere in maniera continuativa i cicli di lavoro più impegnativi e diversificati.
Un obiettivo quest’ultimo cui guarda in modo specifico la già citata trasmissione “Vt-Drive”, un gruppo a variazione continua che garantisce una gestione dei trattori quanto mai facile e diretta anche durante le sessioni di lavoro più impegnative senza sacrifici in termini di efficienza. La struttura progettuale della trasmissione affianca infatti a una componente idrostatica un cambio powershift a quattro stadi pilotato per via elettronica l’ultimo dei quali permette alle macchine di marciare su strada a 40 all’ora a soli mille 300 giri e di raggiungere ove consentito i 50 chilometri l’ora con il motore stallato sui mille 600 giri. La componente idrostatica azzera inoltre la sua azione in prossimità di quattro range di velocità che coincidono con quelli più utilizzati in campo, in modo tale da garantire un’efficienza quasi del tutto analoga a quella proposta dai cambi powershift tradizionali che tuttavia, rispetto alla trasmissione “Vt Drive”, non riescono però a svincolare in maniera continuativa la velocità di avanzamento del trattore dal carico sull’acceleratore e dal regime motore.
Assorbimenti energetici ridotti
Ne deriva che il sistema può concretamente ottimizzare gli assorbimenti energetici in funzione delle condizioni operative contribuendo fattivamente a ridurre i consumi di carburante e, di conseguenza, i costi di esercizio. Molto giovano a tale obiettivo anche le presenze sotto cofano di motorizzazioni a sei cilindri Fpt Industrial serie “N67”, dei sei litri e 700 centimetri cubi tarati in modo da rendere fruibili in maniera indipendente dalle attività svolte i già citati 273 e i 313 cavalli di potenza massima.
Niente extra power quindi, ma erogazioni concrete e lineari rese disponibili a soli mille e 900 giri ed emissionate stage V attraverso la presenza di sistemi scr per il post trattamento degli ossidi azotati, di catalizzatori doc e di filtri dpf, senza quindi l’impiego di impianti egr sull’aspirazione. Ne deriva una termodinamica libera di realizzare i massimi rendimenti, gli stessi cui guardano anche la presenza di un turbocompressore a geometria variabile e a controllo elettronico, una distribuzione a quattro valvole per cilindro gestite mediante punterie idrauliche e un impianto di alimentazione common rail operante ad alta pressione.
McCormick X8 Vt-Drive, supporto di acciaio per il powertrain
I motori risultano isolati rispetto ai carri in quanto staffati su un robusto telaio di acciaio che va a collegarsi ai carter dei differenziali posteriori supportando anche gli ancoraggi degli assali anteriori sospesi mediante uno schema a pivot centrale con parallelogramma e pilotati nelle oscillazioni da un impianto idraulico controllato per via elettronica.
Così configurati, gli assali assicurano sia il massimo comfort su strada sia le più elevate doti di trazione possibili durante le lavorazioni in campo grazie alla perfetta e costante geometria di aderenza dei pneumatici al terreno, superiore all’aderenza di cui godrebbero gli stessi pneumatici nel caso l’assale fosse rigido. Lo stesso impianto inoltre assicura la costanza dell’assetto della macchina indipendentemente dai carichi statici e dinamici gravanti sull’avantreno, in particolare a quelli indotti dalla presenza di un sollevatore anteriore a controllo elettronico fornito di serie e capace di 50 quintali di portata. Al tale gruppo ovviamente si affianca poi un sollevatore posteriore capace di 120 quintali che permette agli “X8 Vt-Drive” di gestire senza problemi anche i cantieri di lavoro in combinata più impegnativi.
Fino a 212 litri al minuto
A tale obiettivo concorre la presenza di un impianto idraulico load sensing che mette a disposizione fino a 160 litri di olio al minuto elevabili in via opzionale a 212 gestibili attraverso sei distributori ausiliari. Un secondo impianto capace di 115 litri di olio al minuto alimenta poi i servizi di bordo fra i quali spiccano gli inserimenti elettroidraulci e modulari delle prese di forza posteriore a tre velocità, 540, 740 e mille giri, e del sistema di doppia trazione con differenziali bloccabili al cento per cento. Sempre in tema di idraulica da segnalare la presenza in cabina di un joystick elettro-proporzionale denominato “Vt Easy Pilot” che permette di gestire i sia i distributori sia le funzioni primarie della macchina con una sola mano e senza staccare l’avanbraccio dalla consolle integrata nel bracciolo destro della poltrona di guida sospesa per via pneumatica. Massimo comfort quindi, esaltato peraltro da vani a quattro montanti che assicurano una elevata visibilità, sospesi per via idraulica e controllati elettronicamnte nelle risposte elastiche.
Più che cabine vere, suite tecnologiche
Denominate “Premiere Cab” le cabine mettono a disposizione degli operatori i più avanzati sistemi di controllo e programmazione della attività giovandosi della presenza di un’interfaccia uomo-macchina di facile utilizzo, un monitor a colori touch screen da 12 pollici di diagonale che oltre a fungere da sistema informativo di bordo può anche gestire eventuali telecamere di manovra o di lavoro esterne piuttosto che tutte le attrezzature in grado di gestire i protocolli di comunicazione isobus di ultima generazione.
McCormick serie “X8 Vt-Drive”: quattro stadi di efficienza
Gli “X8 Vt-Drive” operano attraverso trasmissioni continue di derivazione Zf realizzate abbinando un gruppo idrostatico a un cambio meccanico a quattro rapporti e facendo gestire il tutto a una specifica centralina che provvede ad effettuare senza intervento da parte dell’operatore sia i passaggi da un rapporto all’altro sia la gestione della parte idrostatica. Ne deriva quindi per l’utente la certezza di disporre di un numero infinito di rapporti e di avere quindi sempre inserito quello ottimale ai fini dell’efficienza globale dell’attività svolta, obiettivo cui guarda peraltro anche una programmazione della centralina che gestisce il sistema in un’ottica di minimizzazione del lavoro della componente idrostatica a vantaggio di quella meccanica.
Costi operativi sotto controllo
La serie “X8 Vt-Drive” è stata progettata, per rispondere alle esigenze applicative delle realtà operanti in conto terzi e delle aziende agricole più strutturate che impiegano i trattori in attività continuative e diversificate. Proprio per tale ragione è predisposta per ospitare i sistemi di guida satellitare assistita e integra di serie il sistema “McCormick Fleet & Remote Diagnostic Management”, le soluzioni di telemetria e diagnostica da remoto, oltre a “McCormick Farm” un sistema di gestione della componente agronomica dell’azienda agricola.
Queste applicazioni consentono di monitorare i principali parametri operativi delle macchine e di gestire digitalmente le attività aziendali, con l’obiettivo di ottimizzare efficienza e produttività. Grazie all’impiego del protocollo di comunicazione isobus e dei sistemi satellitari di geolocalizzazione, il sistema consente all’imprenditore agricolo di controllare in tempo reale le informazioni sullo stato funzionale delle macchine, quali, per esempio, velocità, regime motore, consumi orari e medi, in modo tale da determinare con precisione i costi produttivi e, di conseguenza, anche i margini economici di ogni attività. A tutela di questi ultimi è previsto inoltre un servizio di diagnostica da remoto teso ad assicurare sempre la piena efficienza delle macchine grazie a uno specifico software che rileva in tempo reale eventuali problemi o malfunzionamenti, in modo tale da ricevere nel più breve tempo possibile, anche per via telematica, l’assistenza necessaria al ripristino di ogni funzionalità senza dover interrompere lungamente il lavoro in corso.
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Titolo: McCormick serie “X8 Vt-Drive”: big tractor, big profit
Autore: Redazione