Quando agricoltori, allevatori e contoterzisti devono scegliere un trattore per meglio supportare le attività in essere presso le proprie aziende guardano oggi con attenzione alle caratteristiche della trasmissione, il gruppo che più di ogni altro condiziona l’efficienza operativa di un trattore. Le velocità di lavoro e i consumi in campo molto dipendono in particolare dalla possibilità di disporre del classico “rapporto giusto al momento giusto”, affermazione peraltro valida anche su strada in quanto spetta alla trasmissione il compito di permettere al trattore di marciare alle massima velocità mantendo il motore al minimo regime possibile.
La trasmissione concorre in definitiva a quella marginalità economica indispensabile a qualsiasi azienda agricola che voglia mantenersi concorrenziale in un mercato sempre più condizionato dall’ormai prolungata volatilità delle quotazioni delle commodities. In tale ottica non è un caso se da tempo le preferenze degli operatori di settore si sono orientate sempre più spesso verso le trasmissioni a variazione continua, nonostante queste ultime siano realizzate con componenti meccaniche, idrauliche ed elettroniche tecnicamente evolute che danno luogo a costi di produzione e quindi di prodotto superiori a quanto proposto dai cambi tradizionali.
Una tecnologia che conviene
I vantaggi indotti dai cosiddetti “cambi cvt” sono però tali e tanti da far accettare di buon grado tali sovra costi agli operatori più attenti alle evoluzioni di settore, gli stessi che in precedenza avevano peraltro abbandonato le trasmissioni meccaniche tradizionali per abbracciare dapprima i gruppi powershift e poi i powershift robotizzati.
Con questi ultimi che oggi sembrano essere le uniche trasmissioni in grado di proporsi come credibili competitor rispetto ai cambi a variazione continua nel momento in cui i trattori devono far fronte ad applicazioni che richiedono l’erogazione in continuo delle massime prestazioni come per esempio fanno le lavorazioni pesanti del terreno. In tutte le altre situazioni a farla da padrone sono invece i cvt, complice la loro maggior versatilità operativa, l’elevata facilità di gestione, il maggior comfort di lavoro e l’indubbio contributo al contenimento delle spese di produzione.
Tutti vantaggi che hanno portato il mercato a identificare i trattori equipaggiati con trasmissioni continua come macchine a elevato valore aggiunto, connotazione che non a caso inquadra meglio di ogni altra anche i campo aperto di alta potenza McCormick serie “X7.6 Vt-Drive”.
Quattro i rapporti meccanici
Progettati per rispondere alle necessità delle aziende più strutturate e delle realtà operanti in conto terzi che impiegano i trattori principalmente nelle attività leggere in campo aperto, nelle applicazioni foraggere e nei trasporti su strada, beneficiano in effetti della presenza di una trasmissione a variazione continua di derivazione Zf, denominata appunto “Vt-Drive”, realizzata abbinando un gruppo idrostatico a un cambio meccanico a quattro rapporti gestiti da una centralina che provvede ad effettuare in automatico sia i passaggi da un rapporto all’altro sia la gestione della parte idrostatica.
Così configurato il gruppo realizza un numero infinito di rapporti permettendo alla centralina di innestare sempre quello ottimale per operare con la massima efficienza, obiettivo cui guarda peraltro anche una programmazione della stessa centralina orientata a minimizzare il lavoro della componente idrostatica a vantaggio di quella meccanica. Grazie a ciò, i McCormick “X7.6 Vt-Drive” possono quindi fruire senza penalizzazioni delle potenzialità offerte dalle motorizzazioni a sei cilindri Fpt Industrial “Nef 67” che li equipaggiano, di fatto delle unità da sei litri e 700 centimetri cubi di cilindrata in grado di erogare un range di potenze massime che spazia dai 190 ai 240 cavalli.
Riserve di coppia oltre il 40 per cento
Omologati stage V senza dover far ricorso a impianti egr di pre trattamento dell’aria di aspirazione, i motori possono peraltro esprimere riserve di coppia superiori ai 40 punti percentuali grazie anche alle presenze di distribuzioni a quattro valvole per cilindro, di alimentazioni common rail operanti ad alta pressione, di turbocompressori a geometria variabile e di speciali sistemi di filtraggio, denominati “Best in class”, che allungano gli intervalli di manutenzione da 600 a mille e 200 ore di lavoro riducendo le quantità di olio e di filtri esausti.
Costi di gestione ridotti
Ne deriva quindi un dimezzamento dei costi di gestione delle macchine, obiettivo cui guarda anche la presenza del sistema “Engine Brake” che, agendo sulla valvola a farfalla del turbocompressore per ridurre i giri motore e quindi enfatizzare l’effetto freno quando si affrontano lunghe discese con rimorchi pesanti al seguito, punta a minimizzare l’utilizzo e di conseguenza l’usura dei freni veri e propri.
Alla movimentazione delle attrezzature è invece preposto un impianto idraulico a centro chiuso in grado di erogare fino a 160 litri di olio al minuto attraverso un massimo di otto distributori elettroidraulici e un divisore di flusso a tre vie con attacchi rapidi dedicati capace di gestire tre movimentazioni idrauliche utilizzando un solo distributore. Destinato ad alimentare l’innesto di una presa di forza a quattro velocità, 540 e mille giri in versione standard e in configurazione eco, e un sollevatore posteriore da nove mila e 300 chili di capacità massima, l’impianto può anche interfacciarsi con un eventuale sollevatore anteriore da tre mila e 500 chili di portata o con un caricatore frontale serie “M” in grado di brandeggiare fino a due mila e 300 chili di carico.
Con McCormick “X7.6 Vt-Drive” cabine di classe premium
Tutti gruppi di lavoro gestibili peraltro in modo semplice e diretto dall’interno di cabine a quattro montanti ad alta visibilità “Premiere Cab” che concorrono a rendere più sostenibili anche i cicli operativi intensivi grazie a sedili di guida regolabili e sospesi per via pneumatica, a piantoni degli sterzi ad altezza e inclinazione variabili, a impianti di climatizzazione automatici e, in via opzionale, a sistemi di sospensione semi-attiva idraulica a gestione elettronica. A semplificare la gestione e il controllo delle macchine è invece orientato un monitor a colori touch screen da 12 pollici di diagonale denominato “Data Screen Manager” che permette agli operatori di avere sempre sott’occhio i principali parametri operativi dei trattori e di modificarli in tempo reale in funzione delle esigenze di lavoro contingenti.
Sempre di più
Sviluppati per rendere più efficienti e razionali i cicli di lavoro intensivi, i McCormick serie “X7.6 Vt-Drive” propongono di serie in tale ottica il sistema “Smart Power Zero” che mantiene autonomamente fermo il trattore in qualsiasi condizione di pendenza senza la necessità di intervenire sui freni. Disponibili invece a livello opzionale sia il sistema “EazyGrip” che permette di regolare la pressione dei pneumatici sulla base di parametri pre-impostati, sia un sistema centralizzato di ingrassaggio che consente di lubrificare tutti i componenti attraverso un unico ingresso.
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Titolo: McCormick serie “X7.6 Vt-Drive”: forti in campo, inarrestabili su strada
Autore: Redazione